Federico II, il Puer Apuliae, e Terlizzi. Indissolubile legame di fedeltà della città pugliese, nobilmente ricambiata dall'imperatore con parole semplici ma simbolicamente forti, Terlitium, inter spinas lilium, un giglio fiorito fra rovi spinosi. Il motto federiciano segno premonitore che inorgoglisce una città che sul Fiore ha fondato la sua economia, è oggi volutamente e fortemente ripreso da RA per l'immagine di TERLIZZI, DAMA DI FIORI.
Nello spazio espositivo di RA
comunicazione totale (Terlizzi-Bari, via P.Fiore 35) apertura della mostra d'arte
contemporanea INTER SPINAS LILIUM, patrocinata dall'Assessorato alla Cultura del
Comune di Terlizzi e sostenuta dall'associazione AVIS sezione di Terlizzi.
Federico II, il Puer Apuliae, e Terlizzi. Indissolubile legame di fedeltà della
città pugliese, nobilmente ricambiata dall'imperatore con parole semplici ma
simbolicamente forti, Terlitium, inter spinas lilium, un giglio fiorito fra rovi
spinosi. Il motto federiciano segno premonitore che inorgoglisce una città che
sul Fiore ha fondato la sua economia, è oggi volutamente e fortemente ripreso da
RA per l'immagine di TERLIZZI, DAMA DI FIORI.
La rassegna muove e si sviluppa sulla allegoria di INTER SPINAS LILIUM.
L'idea di Impero, cioè dell'unione totale del sapere del sovrano con quella del
suo popolo, sembra essere completamente estranea all'uomo contemporaneo,
abituato alla guerra delle opinioni più contrastanti. In un periodo come il
nostro in cui gli abusi di una concezione illusoria della democrazia sono
evidenti a tutti, fino al dispiegamento più folle e arbitrario di un inconscio,
singolo o di massa, che sembra esistere solo per distruggere o stupire, la
concezione imperiale di Federico II° sembra non avere possibilità di confronto
con l'uomo contemporaneo. Ma al di là di queste prime considerazioni su uno
Stato Totale ormai improponibile, resta il segno di una cultura rappacificata
con tutte le presenze culturali del Mediterraneo. Ma non solo questo rimane uno
degli Imperi più affascinanti della storia dell'umanità , quanto il contributo
personale sulla falconeria, con un "manuale" ancora oggi insuperato, segno di un
tentativo di dialogo anche con gli uccelli, quindi con un linguaggio
definitivamente diverso da quello umano, situazione che riguarda molto da vicino
la cultura contemporanea. C'è inoltre la definitiva acquisizione di un umanesimo
germinale, ma già perfettamente adulto, che ha generato riflessioni come quella
proposta come tema ai nostri artisti. Naturalmente la frase "fiore tra le spine"
motto per le più disparate situazioni, esemplificando il concetto della bellezza
che si genera e cresce tra le difficoltà . Questo detto ben dimostra il senso
della ricerca culturale che cresce tra l'incomprensione generale, con un
linguaggio che solo dopo molto tempo, purtroppo, viene condiviso dalla
collettività . E' proprio questo il caso dell'arte contemporanea che, pur avendo
perso la realtà di un linguaggio universale, come quella di Federico II° non può
cessare la ricerca sulle "cose dell'uomo" e della cultura.
Il progetto chiama in causa gli artisti Salvatore Anelli, Dario Carmentano,
Silvio Craia, Teo De Palma, Paolo De Santoli, Giuseppe Filardi, Elica
(Elisabetta Bovina e Carlo Pastore), Salvatore Lovaglio, Francesco Marrocco,
Giuseppe Miriello, Antonio Maria Pecchini, Marco Santoro, Enzo Sforza, le cui
opere sono corredate nel raffinato catalogo-calendario dai testi critici di
Paolo Aita, Antonio Basile e un racconto di Cinzia Zungolo.
La mostra di carattere itinerante è coordinata da FARO, associazione per la
promozione dell'arte nel Mezzogiorno d'Italia a cui aderiscono spazi nelle cittÃ
di Terlizzi-Ba, Macerata, San Severo-Fg, Lucera-Fg, Matera, Cosenza.
La mostra, rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2001, (orari 9-13, 17-22).
Info: tel 080.3514444-0338.7674491 fax 080.3518133