Il Palazzo delle Esposizioni, contemporaneamente alla mostra del fotografo sudafricano Zwelethu Mthethwa, presenta una installazione fotografica degli artisti torinesi Botto & Bruno realizzata per lo spazio S8zero.
BOTTO & BRUNO
Under my red sky 2000
a cura di: Maria Grazia Tolomeo
Dal 13 dicembre 2000 al 30 gennaio 2001
Il Palazzo delle Esposizioni, contemporaneamente alla mostra del
fotografo sudafricano Zwelethu Mthethwa, presenta una installazione
fotografica degli artisti torinesi Botto & Bruno realizzata per lo spazio
S8zero. Gianfranco Botto e Roberta Bruno sono nati a Torino, dove
vivono e lavorano. Il loro legame artistico ha origine nel 1992. Fin
dall'inizio il loro lavoro è imperniato sulla raccolta di immagini
fotografiche scattate nelle periferie urbane. Le fotografie non sono
uno strumento di registrazione obiettiva della realtà , ma servono ad
una catalogazione di immagini che vengono tagliate e ricomposte
secondo una procedimento simile al montaggio cinematografico. Se
la fotografia è il punto di partenza dell'opera di Botto & Bruno, il loro
rimaneggiamento è un momento fondamentale del lavoro: in tal modo
riescono a decontestualizzare i luoghi presentati che diventano
sfuggenti ed enigmatici. I frammenti così costituiti sono inizialmente
fissati su plexiglas, su finta pelle o ingranditi su carta e ritoccati a
mano con colori acidi. Nel 1996 realizzano il primo "wall paper":
iniziano infatti a foderare pareti o intere stanze con la tecnica
dell'affissione. L'immagine è costituita da frammenti di circa 1000 o
più fotocopie delle foto di architetture industriali, di edifici abbandonati,
molte scattate nelle periferie delle città in cui si svolge la mostra.
Nella 1998 compare nelle foto una figura umana, in genere con il volto
nascosto. La fotografia della figura viene montata su quella dello
scenario architettonico e successivamente ritoccata per nascondere
lo scarto tra le immagini. Il risultato di questi montaggi è la mancanza
di definizione precisa del luogo, un senso di solitudine e di
spaesamento. In questo stesso anno iniziano a lavorare con il video.
La macchina fotografica è utilizzata come una cinepresa, centinaia di
scatti sono montati al computer in dissolvenza incrociata.
Il "wall paper" del Palazzo delle Esposizioni occupa l'intero spazio
espositivo estendendosi sulle pareti e sul pavimento. La sequenza
fotografica che ha inizio con architetture più alte, degrada con edifici
più bassi fino a concludersi nel cielo rosso della parete frontale.
Entrando, nell'angolo a sinistra, una figura di schiena a dimensione
reale suscita una reazione di sorpresa; nelle pareti le immagini
contrapposte di Botto & Bruno. Il pavimento di pozzanghere riflette un
cielo assolutamente blu. Nella seconda sala si assiste alla proiezione
del video Without you I'm nothing, accompagnato dalla colonna
sonora di Bartolomeo Migliore, con un pezzo di chitarra che segue
l'andamento sempre più ossessivo di video.
Catalogo P.d.E con testi di Teresa Macrì e Ludovico Pratesi
ZWELETHU MTHETHWA
a cura di: Teresa Macrì e Maria Grazia Tolomeo
Dal 13 dicembre 2000 al 30 gennaio 2001
Lo spazio S8zero/project room in collaborazione con L'Ambasciata
del Sudafrica a Roma e la galleria Marco Noire di Torino presenta la
personale dell'artista sudafricano Zwelethu Mthethwa. La mostra
scandisce integralmente, e per la prima volta in Italia, l'opera
dell'artista appena selezionato da una commissione internazionale
nell'annuario "Fresh Cream" fra i 100 migliori artisti del 2000.
L'esposizione intende ripercorrere il suo racconto essenzialmente
fotoinstallativo fondato su una tematica identitaria che viene
concentrata sulla rappresentazione quotidiana di una comunitÃ
residente nella periferia di Cape Town. Il suo racconto si sviluppa
attraverso l'approfondimento delle ritualità e delle credenze ancora
integre della etnia africana e di esse Mthethwa ne cattura l'aspetto più
paradigmatico evidenziando le dinamiche esistenziali che convivono
all'interno di una società multirazziale come quella sudafricana. Il
linguaggio iperrealistico di Mthethwa collima con una sorta di
réportage etnografico che prende le distanze volontariamente da
qualsiasi "estetica del reietto" e allude piuttosto alle idiosincrasie
generate dalla mondializzazione. Le opere esposte seguono dunque
la cronologia ciclica degli ultimi tre anni in cui accanto alle prime
cibachromes del 1998/99 potente affresco sull'habitat della comunitÃ
sudafricana concepito come screen di interni abitativi, si susseguono
quelle di "Sacred Home" realizzate tra il 1999/2000 approfondimento
sul rapporto quotidiano con il sacro, fino all'ultimo ciclo "Mother and
Child" (appena presentato alla F.I.A.C. di Parigi) in cui viene messo a
fuoco il tema della maternità . Inoltre una videoinstallazione presenterÃ
l'ultimo video "Rebirth".
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con testi di Teresa
Macrì e Maria Grazia Tolomeo.
Palazzo delle Esposizioni
Spazio S8zero
a cura di Maria Grazia Tolomeo
Via Nazionale, 194
Tutti i giorni dalle 10 alle 21 (chiuso martedì)
Biglietti: 15.000 intero, 8.000 ridotto, 2.000 bambini
Prenotazioni e informazioni 06/4745903
Ufficio Stampa S8zero
Itinera comunicazione
Celeste Bertolini
Anna Attisano
Alessandra Ortisi
06/68808433 - 06/6872886