Il territorio in cui si muove la pittura di Fabio Torre e' quello della figurazione e l'indagine passa attraverso il filtro dei media che ci circondano: la fotografia, il video, il cinema. Si tratta di una rilettura ulteriore di un mezzo - la pittura - e di un tema - la figura umana - che hanno segnato la strada dell'arte di sempre e che riescono a rinnovarsi nella loro capacita' di rappresentare il proprio tempo.
Il territorio in cui si muove la pittura di Fabio Torre è quello della figurazione e l’indagine passa attraverso il filtro dei media che ci circondano: la fotografia, il video, il cinema. Si tratta di una rilettura ulteriore di un mezzo - la pittura - e di un tema - la figura umana - che hanno segnato la strada dell’arte di sempre e che riescono a rinnovarsi nella loro capacità di rappresentare il proprio tempo.
Il
risultato risulta essere un distillato dell’immagine di partenza, a cui
un procedimento di sottrazione lascia sopravvivere elementi minimi: il
soggetto è colto nella solitudine del proprio corpo, in un gesto
essenziale, in un contesto spesso limitato a una o due campiture
cromatiche. L’immagine è spesso leggibile solo attraverso i segni di
luce che i dettagli anatomici, il bagliore degli oggetti o il drappeggio
lasciano emergere dal fondo buio. Il colore è andato via via azzerandosi
ed oggi la gamma dei grigi sembra essere l’alfabeto più consono.
La pittura che guarda la fotografia ha precedenti importanti nell’ultimo
trentennio. Con modi e obiettivi diversi, grandi esempi ne sono Gerhard
Richter, Chuck Close, Robert Longo ed altri nelle generazioni a seguire.
Il procedimento consente una lettura a diversi livelli: il trompe l’oeil
può sembrare artificio linguistico di facile presa, eppure è spesso la
chiave che porta il lettore all’interno dell’opera e prelude ad una
fruizione più attenta. L’elemento narrativo è quasi sempre minimo o
nullo, l’ambientazione assolutamente normale, ma questi piccoli specchi
di quotidianità appaiono carichi di mistero ed ogni gesto assume, nella
sintesi cromatica e compositiva, una carica rituale che sembra essere
l’altra faccia del quotidiano.
Si tratta di un’operazione che ha alla sua base una grande fiducia: nei
media che colgono e riproducono le immagini, e quindi nella loro
possibilità di essere fedeli testimoni del proprio tempo; e nella
pittura quale specchio privilegiato di rivisitazione della realtà .
Fabio Paris Art Gallery - Via Alessandro Monti 13 - 25121 BRESCIA - Tel 0303756139 Fax 0302907539
Orari: 15-19 Domenica su appuntamento.