Archivio di Stato Sant'Ivo alla Sapienza
Roma
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Nomadic Spaces
dal 27/11/2005 al 27/11/2005

Segnalato da

Marcello Smarrelli




 
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27/11/2005

Nomadic Spaces

Archivio di Stato Sant'Ivo alla Sapienza, Roma

Accanto all'installazione di Michael Herrman, che per una settimana ha occupato il cortile della chiesa, e' presentata una nuova struttura secondo il progetto dell'artista e architetto incentrato sull'evoluzione degli spazi effimeri. Il suo lavoro analizza in modo particolare la connessione tra l'architettura e le metamorfosi urbane legate all'influenza delle comunita' straniere nelle citta'. A cura di Marcello Smarrelli


comunicato stampa

A cura di Marcello Smarrelli

FINISSAGE

Il 28 novembre 2005 chiudera' la mostra di Michael Herrman, Nomadic Spaces, a cura di Marcello Smarrelli realizzata in collaborazione con l'American Academy in Rome e l'Archivio di Stato di Roma. Accanto all'installazione, che per una settimana ha occupato il cortile della chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza, verra' presentata una seconda struttura di forma diversa che completera' la presentazione del progetto cell'artista e architetto americano, sviluppato nel corso di un lungo periodo di ricerca incentrato sull'evoluzione degli spazi effimeri.
Queste strutture, gia' in uso in alcune citta' europee come Madrid e Parigi quali luoghi d'incontro per le diverse comunita' straniere, sono state sperimentate anche a Roma dove Michael Herrman e' borsista per l'architettura presso l'American Academy. Il suo lavoro analizza, in modo particolare, la connessione tra l'architettura e le metamorfosi urbane legate all'influenza delle comunita' straniere dentro e attraverso le citta'. La ricerca di Michael Herrman si e' indirizzata verso i bisogni di una delle comunita' piu' numerose, quella rumena, che manifestava il desiderio di avere a disposizione - nelle zone dove si incontrano, situate nelle estreme periferie di Roma - uno spazio separato e differenziato adatto alla preghiera e alla meditazione.

Con Nomadic Spaces, Michael Herrman costruisce spazi caratterizzati da una facile adattabilita' e da un forte senso di transitorieta'. L'estrema fluidita' consente di impiegare queste architetture, trasformabili per spazi e destinazione d'uso, nei piu' diversi contesti urbani. Attraverso la presenza del pubblico, l'uso di materiali traslucidi, le immagini proiettate, questi spazi assumono identita' e forme architettoniche sempre diverse, capaci di modificare ogni volta il luogo dove sono installati nello scenario naturale di una realta' in continuo divenire. Le ricerche e le esperienze di Michael Herrman, il continuo rapporto e lo studio delle esigenze che nascono all'interno delle comunita' straniere, l'osservazione del fenomeno di appropriazione degli spazi urbani, costituiscono il punto di partenza del suo lavoro.

Michael Herrman (USA, 1975). Si e' laureato in architettura alla Princeton University. Dal 1997 al 1998 ha vissuto a Tokio dove ha lavorato nello studio di Arata Isozaki. Dal 2001 si e' trasferito a Parigi dove ha lavorato fino al 2004 nello studio di Jean Nouvel. Risiede attualmente a Roma come borsista dell'American Academy in Rome. Tra le sue esposizioni ricordiamo: Novembre 2005, Janus, New York; Settembre 2005, La Notte Bianca, (San Bartolomeo all'Isola Tiberina, Sant'Anastasia al Palatino, Sant'Ivo alla Sapienza) Roma; giugno 2005, Spazi Aperti, Accademia di Romania, Roma; maggio 2005, Open studios, The American Academy in Rome; marzo 2005, Stars & Stripes, Biagiotti Progetto Arte, Firenze.

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