'Aperitivo in Concerto' conclude la sua stagione 2000/2001 e si congeda dal suo pubblico con un evento originalissimo ed estremamente coinvolgente in cui la grande tradizione giudeo-araba si fonde con quella arabo-andalusa, dando vita a una vera e propria festa musicale, in un tripudio di ritmi e colori che rievocano tutta la ricchezza della cultura mediterranea.
Unica data in Italia.
Maurice El Médioni, pianoforte;
Michel Rebibo, voce;
Marco Maimaran, contrabbasso;
Claude Maimaran, batteria;
Raffi Benchimol, derbouka.
"Aperitivo in Concerto" conclude la sua stagione 2000/2001 e si congeda dal suo pubblico con un evento originalissimo ed estremamente coinvolgente in cui la grande tradizione giudeo-araba si fonde con quella -non meno vasta- arabo-andalusa, dando vita a una vera e propria festa musicale, in un tripudio di ritmi e colori che rievocano tutta la ricchezza della cultura mediterranea. Si presenterà , infatti, al pubblico milanese l'ensemble del pianista Maurice El Médioni, figura di artista letteralmente leggendaria, uno dei grandi padri del cosiddetto raï, trascinante linguaggio musicale che fonde la tradizione musicale mediorientale con i suoni più affascinanti della modernità .
Conosciuto sia come il "Count Basie arabo" o come il "Rubén Gonzales maghrebino" (alludendo al celebrato pianista cubano, superbo interprete di Buena Vista Social Club), El Médioni è stato un autentico precursore delle contaminazioni culturali e rappresenta oggi il punto più alto e spettacolare dell'unione fra la cultura ebraica e quella araba (o come spiega lo stesso artista: "Ebrei e Arabi condividono la stessa storia musicale. Noi, cioè i Mori, gli Arabi e gli Ebrei, fummo tutti scacciati insieme dalla Spagna nel 1492: nei nostri bagagli portavamo la stessa musica").
Nel 1942, sbarcano le truppe alleate nel Nordafrica e si attestano a Orano, in Algeria. Nella piccola città viveva allora un giovanissimo quanto versatile pianista ebreo, Maurice El Médioni, sarto di mestiere e lungi dall'idea di diventare un musicista di professione.
Nipote di un celebre musicista locale (Saoud l'Oranais, emigrato in Francia e poi deportato, durante l'occupazione nazista, nel campo di sterminio di Sobibor, dove incontrò la morte), affascinato dai ritmi del jazz, influenzato dalla canzone francese e dalle molte culture musicali che gli eserciti alleati diffondevano, El Médioni inizia a esibirsi per le truppe di stanza a Orano, presso il principale centro d'attrazione locale, il Café Oran (e poi al Red Cross Bar, dove i militari americani trascorrevano il tempo libero): il successo è immediato per una musica che accoglie il boogie-woogie, la musica andalusa, la tradizione algerina e quella ebraica, il jazz (soprattutto lo Swing), i ritmi afro-cubani, gli echi degli chansonnier francesi come Charles Trenet.
In pochi anni El Médioni diventa una star nel mondo arabo, e viene riconosciuto come uno dei grandi padri del cosiddetto (e oggi popolarissimo) raï. Per anni accompagnatore di celebrati artisti franco-ebreo-algerini come Lili Boniche, Lili Labassi, Reinette l'Oranaise, Blond Blond o Line Monty, questo straordinario pianista, che rappresenta per la cultura mediterranea ciò che Rubén Gonzales del Buena Vista Social Club rappresenta per Cuba, si esibisce per la prima volta come leader al pubblico milanese, proponendo una accurata ricostruzione dei suoi concerti per le truppe alleate a Orano, nel 1942: uno spettacolo affascinante (e arricchito dalla presenza di eccezionali musicisti e interpreti), in cui Oriente e Occidente si fondono, e in cui la tradizione ebraica sposa quella araba, riecheggiando la memoria musicale di una cultura che vanta secoli di storia.
Con l'esibizione del Maurice El Médioni Ensemble si conclude la stagione 2000/2001 di "Aperitivo in Concerto", contrassegnata da un vistosissimo successo di pubblico (e testimoniato dal costante "tutto esaurito" presso il Teatro Manzoni, nonché da un'affluenza ben superiore alla capienza della sala).
Sono state definitivamente riaffermate con rinnovato slancio le coordinate artistiche delineatesi nelle quattro annate precedenti, e che hanno teso a proporre al pubblico milanese, con spettacoli di respiro internazionale, una programmazione di ispirazione cosmopolita, in grado di offrire manifestazioni non solo di elevato impegno ma anche di rilevante impatto spettacolare, certamente uniche nel panorama concertistico nazionale.
A tal proposito si ricordino le esibizioni di artisti come McCoy Tyner, Tommy Flanagan, Uri Caine e Hanna Schygulla, nonché la creazione di una compagine orchestrale stabile (la Milan (R)Evolution Orchestra) in grado di collaborare con grande successo con artisti quali Terence Blanchard e Abdullah Ibrahim, allo scopo di arricchire e innovare il repertorio concertistico.
Anche per il 2001/2002 la rassegna, promossa e organizzata da Mediaset e Fininvest, in collaborazione con il Credito Italiano, si propone di illustrare e documentare i suoni più innovativi e creativi della nostra contemporaneità , ospitando gruppi e artisti che rappresentano il futuro più interessante e qualitativamente significativo della cultura musicale odierna.
Domenica 21 gennaio - ore 11.00
Ingresso - biglietto intero: £ 15.000 - ridotto: £ 10.000
Teatro Manzoni - via Manzoni, 42 - Milano - Tel. 02 76000231