Biblioteca Malatestiana
Cesena (FC)
piazza Bufalini, 1
0547 610892 FAX 0547 21237
WEB
Il cielo e la terra
dal 9/12/2005 al 14/3/2006
feriali h 9.00-13.00; h 14.00-18.30; Festivi h 10.00-18.30

Segnalato da

Caterina Molari - Agenzia PrimaPagina




 
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9/12/2005

Il cielo e la terra

Biblioteca Malatestiana, Cesena (FC)

Il Rococo' di Corrado Giaquinto. Attraverso una selezione di oltre 50 tra dipinti e bozzetti e un corpus di altrettanti disegni, l'esposizione mira a illustrare l'intera attivita' dell'artista: sia le opere raffiguranti immagini sacre, realizzate per la committenza ecclesiastica e la devozione, sia la produzione di soggetti profani, destinati alla committenza privata e all'ambiente cortese.


comunicato stampa

Il Rococo' di Corrado Giaquinto a Cesena

A cura di Michela Scolaro

Dal 9 dicembre 2005 al 15 marzo 2006 la Biblioteca Malatestiana e il Palazzo Romagnoli di Cesena ospitano oltre 100 opere dell¹artista settecentesco tra tele, bozzetti e disegni provenienti da tutta Italia e dall¹estero ­ La mostra e' idealmente gemellata con altre due esposizioni dedicate a Corrado Giaquinto in programma nel 2006 a Madrid e a Napoli

Affreschi maestosi, splendide pale d'altare, delicate tele di devozione realizzate con uno stile personalissimo, caratterizzato dall'uso stravagante dei colori e dall'eleganza delle forme, che tanto colpirono il giovanissimo Goya nei suoi primi passi da artista.

A Corrado Giaquinto, una delle personalita' di maggior spicco nell'ambito del rococo' europeo, e' dedicata la mostra dal titolo ''Il cielo e la terra'', in programma a Cesena dal 9 dicembre 2005 al 15 marzo 2006 nelle sale della Biblioteca Malatestiana e di Palazzo Romagnoli. Sono oltre un centinaio le opere in mostra tra tele, bozzetti e disegni, provenienti non solo da tutta Italia, con prestiti prestigiosi dalla Galleria degli Uffizi di Firenze e dal Palazzo del Quirinale, ma anche dall'estero, tra cui alcune tele della collezione privata del Cardinale Fesch, zio di Napoleone Bonaparte.

La mostra allestita a Cesena e' idealmente gemellata con altre due esposizioni dedicate a Giaquinto che verranno realizzate nel 2006 a Madrid e a Napoli. Il percorso espositivo lega idealmente tre citta' che diedero ospitalita' all'artista nel corso della sua felice carriera: Cesena, dove Giaquinto realizzo' intorno alla meta' del '700 gli affreschi della Cappella della Madonna del Popolo del Duomo e una splendida pala d'altare; Madrid, che ospito' l'artista come Primo pittore presso la corte del Re Ferdinando VI, dove e' in programma un grande evento espositivo nell'aprile 2006 che ospitera' anche alcuni dei dipinti in mostra a Cesena; e Napoli, sede dei primi anni di apprendistato del pittore, dove e' prevista una esposizione a Castel Sant'Elmo nell¹autunno del prossimo anno.

La mostra

Attraverso una selezione di oltre 50 tra dipinti e bozzetti e un prezioso corpus di altrettanti disegni, l'esposizione cesenate ''Il cielo e la terra'' mira a illustrare l'intera attivita' di Corrado Giaquinto, sia le opere raffiguranti immagini sacre, realizzate per la committenza ecclesiastica e la devozione (''il cielo''), sia la produzione di soggetti profani, destinati alla committenza privata e all¹ambiente cortese (''la terra''). La mostra restituira', quindi, la figura dell'artista nella sua completezza, non solo come creatore di immagini sacre (grandi decorazioni ad affresco, documentate attraverso magnifici bozzetti e studi preparatori, elaborate pale d'altare e quadri da cavalletto per suscitare e sostenere la religiosita' nella sua dimensione piu' raccolta), ma anche come pittore di miti e scene profane, destinate ad abbellire i palazzi delle nobili famiglie.

Le oltre cinquanta tele e bozzetti saranno esposte nella magnifica cornice di Palazzo Romagnoli, decorato da Giuseppe Milani (il pittore che piu' di ogni altro a Cesena risenti' della suo magistero) mentre la Biblioteca Malatestiana ospitera' una prestigiosa galleria di una quarantina di disegni, provenienti dal Museo di San Martino di Napoli. L'ampia selezione di opere, che giungono a Cesena da tutta Italia (Roma, Napoli, Firenze, Torino, Palermo, Lecce, Bari, Molfetta) e anche dalla Francia (tra cui tre quadri appartenuti al Cardinale Fesch, zio di Napoleone Bonaparte) testimonia la vasta produzione di un artista italiano che ha segnato profondamente lo stile pittorico del XVIII secolo in Europa, apprezzato sin da giovane per la sua attivita' svolta tra Napoli, Roma, Torino e voluto fortemente dai Reali di Spagna a Madrid come Primo Pittore di Corte a meta' del '700.

Il percorso espositivo sara' inoltre completato da due opere esemplari della produzione a sfondo religioso di Giacquinto, ospitate in altrettanti edifici sacri di Cesena: gli affreschi della Cappella della Madonna del Popolo nella Cattedrale, voluti dal canonico Francesco Chiaramonti, e la pala d¹altare con la Nativita' della Vergine per la chiesa di S. Maria del Suffragio, realizzate dopo una serie di accurati disegni e di bozzetti dettagliati, segno della meticolosita' dell'autore e della considerazione in cui teneva la commissione di Cesena.

La mostra, promossa da Comune di Cesena, Istituzione Biblioteca Malatestiana e Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, e' corredata da un ampio catalogo con testi di Alfonso Perez Sanchez, gia' direttore del Prado di Madrid, Andrea Emiliani, Michela Scolaro, Clara Gelao, Michela Di Macco, Rossana Muzii, Marisa Volpe.

L'artista

Personalissimo interprete ed esponente di primo piano delle varie correnti di gusto che nella prima meta' del secolo XVIII si intrecciano tra Napoli, Roma, Torino, Corrado Giaquinto (Molfetta, 1703 ­ Napoli, 1776) e' una delle personalita' di maggior spicco nell'ambito del rococo' europeo.

Giunto a Napoli nel 1719 al seguito di Monsignor De Luca, suo mecenate, dopo l¹apprendistato alla scuola di Francesco Solimena, Giaquinto si trasferisce a Roma nel 1723, dove compie il giro delle sue esperienze giovanili a contatto diretto con i grandi testi della tradizione barocca. Nell'ambiente artistico romano, caratterizzato da una pittura relativamente impegnata, non senza spunti di critica sociale e di costume e dalla fortuna di artisti emiliani di tradizione piu' o meno accademizzante, Giaquinto svolge un'azione di primo piano, ma di opposta direzione: fu il rappresentante piu' autorevole di una pittura in cui la naturale grandiosita' barocca, la preziosita' luministica, la scioltezza cromatica conducono ad un impatto diretto con la verita' delle cose e dei sentimenti. A Roma Giaquinto realizza lavori decisivi nella sua evoluzione pittorica, tra cui una committenza della Congregazione di San Nicola dei Lorenesi, la volta della Cappella Ruffo nella Basilica di S. Lorenzo in Damaso, la volta e il coro di S. Giovanni Calibita sull'isola Tiberina ed il grande programma decorativo di S. Croce in Gerusalemme.

A questo pittoricismo raffinato, decisamente rococo', non sono estranei i soggiorni a Torino, dove l'impatto con l¹eleganza scenografica e ambientale delle architetture juvarriane, affranca il linguaggio pittorico di Giaquinto da ogni grevita' monumentale in favore di una liberta' decorativa che d'ora innanzi si fa sempre piu' spinta, ma anche sempre piu' raffinata e preziosa. A suggello di una carriera ormai all'apice, segnata da commissioni prestigiose, viene chiamato nel 1753 a Madrid dal re di Spagna, Ferdinando VI, per ricoprire la carica di primo pittore di corte. Precede di poco questo incarico la realizzazione a Cesena degli affreschi della cappella della Madonna del Popolo in Cattedrale, di cui il Museo di Capodimonte conserva sei dei sette bozzetti preparatori e la pala de La Nativita' della Vergine nella chiesa del Suffragio, di sofisticata grazia profana.

Il soggiorno madrileno impresse nuovi stimoli alla sua creativita' che conobbe un¹ulteriore magnifica stagione, durante la quale ebbe modo di affermare con l¹esempio delle opere, numerosissime, e l¹insegnamento all¹Accademia di San Fernando, il suo predominio sulla scena pittorica madrilena: quella stessa in mezzo alla quale muovera' i primi passi il giovane Goya, il cui debito nei confronti della piu' spericolata tradizione tardobarocca italiana e di Giaquinto in particolare, sono a tutti noti dopo le indicazioni di Roberto Longhi. Nelle grandi imprese destinate alla committenza chiesastica, e soprattutto nella spigliata eleganza dei bozzetti, dalla tavolozza iridescente e screziata, rifulgono appieno e liberamente le sue splendide doti pittoriche, il suo uso spregiudicato e stravagante del colore, i'visi verdi e azzurri', gli iridescenti cangiantismi, la diafana luminosita' di porcellana degli incarnati e delle vesti.

Comitato scientifico: Andrea Emiliani, Nicola Spinosa, Clara Gelao, Michela Scolaro
Comitato tecnico organizzativo: Daniela Savoia, Fernanda Capobianco, Katia Fiorentino.
Autori del catalogo: Alfonso Perez Sanchez, Andrea Emiliani, Michela Scolaro, Clara Gelao, Michela Di Macco, Rossana Muzii, Marisa Volpe

Inaugurazione: venerdi' 9 dicembre, ore 16

Biblioteca Malatestiana e Palazzo Romagnoli - Cesena
Orario di apertura: feriali 9­13/14 - 18,30, Festivi 10-18,30

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