L'Union
Roma
via Reggio Emilia, 32a
06 99706573
WEB
Viola Yesiltac
dal 15/12/2005 al 19/1/2006
Mar-Sab, h 11.00-13.00; 16.30-20.00

Segnalato da

L'union




 
calendario eventi  :: 




15/12/2005

Viola Yesiltac

L'Union, Roma

Monouniverso. Il progetto consiste in una sorta di narrazione visuale suddivisa in due atti: la performance e l'esposizione dei lavori fotografici, entrambi collegati al piu' ampio progetto 'Blue Box World' che, attraverso differenti esercizi di composizione tra la propria figura e differenti livelli di realta', e' volto a creare una galleria di tableaux vivants capaci di dare vita a cortocircuiti visivi tra mondo reale e mondi immaginari.


comunicato stampa

Monouniverso

L'Union e' lieta di presentare la prima mostra personale italiana di Viola Yesiltac (Hannover, 1975), artista formatasi presso l'Accademia di Belle Arti di Braunschweig in Germania e attualmente residente a Londra in seguito all'assegnazione della borsa di studio presso il Royal College of Art, dipartimento di fotografia.

Il lavoro della Yesiltac (performance, fotografia, video) e' fondamentalmente mirato a creare immagini di notevole impatto emotivo attraverso rappresentazioni o interpretazioni intrise di una grazia misurata e, al contempo, di una spiazzante forza espressiva. La sua ricerca e' guidata da una poetica votata all'apertura di fratture temporali che permettono allo sguardo di focalizzarsi sul microcosmo dell'individualita' e di portare alla luce non tanto caratteristiche e peculiarita' del personaggio interpretato o di luogo, quanto semmai la loro anonimia e la loro universalita', sollecitando nello spettatore un coinvolgimento graduale ma imprescindibile.

Il progetto MONOUNIVERSO, che la Yesiltac ha appositamente ideato per lo spazio de l'Union, consiste in una sorta di narrazione visuale suddivisa in due atti: la performance e l'esposizione dei lavori fotografici, entrambi collegati al piu' ampio progetto Blue Box World in cui l'artista e' impegnata dal 2003 e che, attraverso differenti esercizi di composizione tra la propria figura (il suo farsi essere anonimo) e differenti livelli di realta' (naturale, sintetica, virtuale), e' volto a creare una galleria di tableaux vivants capaci di dare vita a cortocircuiti visivi tra mondo reale e mondi immaginari, presentando in modo sempre diverso il confronto tra individuo e societa', tra sfera personale e universo pubblico.

Il bianco, questa volta, e' il colore non-colore predominante assunto come rappresentazione dello zero-point, come simbolo di rassegnazione, in modo particolare, dell'arte, metafora dell'ignoto e del non manifesto, ma anche ideale punto di partenza (se il bianco polare nell' opera di H. Melville simbolizza l'indefinito, nelle arti il foglio bianco, la tela candida o il white noise alludono al momento di impasse della creazione). Nella performance di Viola Yesiltac l'ambientazione nautica (la presenza dell'acqua e della campana da barca) intende riportare all'idea del viaggio intrapreso dall'uomo per tentare di rispondere all'enigma della realta', manifesta ed interiore. Riprendere il sentiero e attraversare simbolicamente il mare per lasciare nel mondo nuova traccia di se' e del suo pensiero. Il suono, come lo squillo della campana restituiscono il valore del tempo, il qui e ora dell'azione che si perpetua restituendo allo spettatore la coscienza del presente.

Scandita da minime variazioni di espressione e di posa, la performance, il cui set invadera' l'intero spazio espositivo, presenta l'artista stante di fronte ad un fondale costituito da una carta da parati e contornata da oggetti simbolici, personali, disegni. La semi-immobilita' del suo corpo, lo scorrere lento del tempo che intercorre tra un'azione e un'altra e il forte contrasto tra la figura reale e lo sfondo, suscitano nell'osservatore l'impressione di assistere ad una ipnotica serie di non-eventi estremamente narrativi. I timidi accenni di movimento producono posture che, susseguendosi, liberano progressivamente un'energia vitale ma silenziosa, la stessa che anima l'universo nascosto dell'interiorita' e che solitamente emerge nei momenti di solitudine, di non-azione.

L'anonimato che l'artista si auto conferisce (vestendo nel modo meno appariscente possibile e presentandosi preferibilmente di spalle) contribuisce ad accrescere l'idea di universalita' del ruolo che interpreta, il microcosmo privato, l'individualita' di ognuno che, messa a confronto con il macrocosmo della realta', si rivela in tutta la sua vulnerabilita'. Nelle immagini fotografiche questi attimi di poetica interazione tra la figura femminile anonima e il mondo si svolgono outdoor: il background non e' piu' quindi il paesaggio statico e immutato di un poster, quello monocromo del croma-key o una carta da parati vintage ma i dinamici e mutevoli scorci di una foresta, del mare, della campagna. Come finestre aperte sul mondo, le fotografie mostrano la totale fusione tra due universi paralleli e il loro coesistere in un'unica, dilatata sospensione dello spazio e del tempo. In mostra sara' presentata anche un'installazione fotografica progettata dall'artista come un album di scatti che come flashes mnemonici appaiono casualmente aggregati e ripercorsi. Anche in questo ciclo di immagini (50 scatti di piccolo formato realizzati dall'artista in diverse citta': Roma, New York, Berlino, ecc.) la presenza umana opta per l'anonimato: si sovrappone al paesaggio quasi per default, o si esprime attraverso tracce, indizi labili che involontariamente consegna al territorio e alla realta' quotidiana e che rivelano una sua congenita appartenenza al sistema fenomenico universale.

VIOLA YESILTAC
Nata a Hannover nel 1975. Vive e lavora a Londra.

Affrontando tematiche molto vicine al piu' intimo universo femminile (il senso di inadeguatezza, il sentimento della vergogna, i freni dell'inibizione) e operando una loro esteriorizzazione, l'artista ingaggia il piu' delle volte il suo stesso corpo per sondarne i limiti fisici e psichici. L'azione ciclica, ripetitiva (sia in senso meccanico che temporale), che caratterizza la maggior parte delle sue performance, sembra volta ad accentuare l'idea di fragilita' e di vulnerabilita' dell'essere umano ma allo stesso tempo appare rivendicare un'estrema fiducia nelle potenzialita' sia fisiche che mentali dell'individuo.

Formatasi presso L'Accademia di Belle Arti di Braunschweig (Germania), sotto la guida di Marina Abramovic, Viola Yesiltac ha partecipato a numerose mostre ed eventi in Italia e all'estero presso importanti gallerie, musei, kunstvereins e teatri: Paul Klee Centrum di Berna (2005); Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento (2005); Marta Herford Museum, Herford (2004); P.S.1 Contemporary Art Center, New York (2004); Biennale Internazionale d'Arte di Venezia "Recycling the Future" (2003); Museo Fridericiano di Kassel, Kassel (2003); Volume!, Roma (2004); Futura, Praga (2004); Castello di Trebesice, Trebesice, Praga (2005); Kunst-Werke, Berlino; Irish Museum of Modern Art, Dublino (2001); Acquario Romano, Roma (2001). Viola Yesiltac ha inoltre preso parte al progetto teatrale "Biography Remix", di Marina Abramovic e Michael Laub, presentato nell'ambito del RomaEuropaFestival presso il teatro Palladium di Roma nel 2004 e al Festival di Avignone nel 2005. La mostra Monouniverso presso la galleria l'Union di Roma costituisce la prima mostra personale dell'artista in Italia.

CURRICULUM VITAE

Formazione:

1999 Accademia di Belle Arti di Braunschweig
1999 - 2000 Prof. Mara Mattuschka
2000 Prof. Marina Abramovic
2004 - 2005Diploma
2005 - 2007Royal College of Art, Londra - Photography Department

Borse di Studio:

2003 - 200German National Merit Foundation
2005 - 2006Royal College of Art, Londra

Selezione di mostre collettive e performance sessions:

2005
Monouniverso (solo exhibition), L'Union Gallery, Roma; Eroffnung der Sommerakademie, Paul Klee Centrum, Berna; Zipping Up Faxe Condi - Artists in Residence/Exhibition, Castello di Trebesice, Tr. (Praga); Brutal Education, Ecole de Beaux Arts, Avignon Frankreich; La Galleria dell'Amore, Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento; Kunststudentinnen und Kunststudenten stellen aus, Kunst und Ausstellungshalle, Bonn

2004
Jahresgaben 2004, Westfalischer Kunstverein, Munster; Cherry Pickers, neue Kunst in alten Kirchen/ Andreaskirche, Braunschweig; Raumkonzepte, Marta Herford Museum, Herford; Faxe Condi The Unzipped Time Diary, Futura, Praga; Performance Loop, P.S.1.Contemporary Art Center, New York ; Student Body-Blow up the Volume, Volume!, Roma

2003
Junger westen 2003, Kunsthalle Recklinghausen; FLIX, Rubicon Gallery, Dublino; Neue Raume schaffen, Kunstverein Langenhagen; 4th Performance Festival Odensee, Odensee; Performance in der Kunsthalle, Fridericianum Kassel; As soon as possible, PAC, Milano; 404 Yellow Pages, Turmgalerie 333, Helmstedt

2002
Body Power Body Play, Wurtembergischer Kunstverein, Stoccarda; Pret a Perform, Via Farini, Milano; Intermedia 2002, Triskel Art Center, Cork; Body Basics Transart 02, Brixen; Common Ground 1, Landesvertretung Nds, Berlino

2001
Festa dell'arte 2001 - Tempo reale, Aquario Romano, Roma; A little bit of history repeated, Kunst-Werke, Berlino; Get that Balance, National Sculpture Factory, Cork; Marking the Territory, Irish Museum of Modern Art, Dublino; Real Presence, Museum 25. Mai, Belgrado; alliance 01, Ausstellungsraum, Klingenthal; Raumtrieb, Projektraum, Berlino

Performance: venerdi' 16 dicembre ore 19.00-21.00

Inaugurazione: 16 e 18 dicembre

L'Union arte contemporanea
Via Reggio Emilia 32 a - Roma
Orari: martedi'/sabato 11.00-13.00/16.30-20.00

IN ARCHIVIO [13]
Tommaso Medugno
dal 30/5/2007 al 15/9/2007

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