L'Union
Roma
via Reggio Emilia, 32a
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Tommaso Medugno
dal 30/5/2007 al 15/9/2007
mart-sab 11:00-13:00 e 16:00-19:30

Segnalato da

L'Union




 
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30/5/2007

Tommaso Medugno

L'Union, Roma

Il Signore delle Mosche. Il progetto comprende un ciclo di disegni eseguiti su carta e una selezione di dipinti che riproducono episodi rubati alla micro-realta' della sfera infantile, per raccontare invece il mondo degli adulti. A cura di Emanuela Nobile Mino.


comunicato stampa

Il Signore delle Mosche

A cura di Emanuela Nobile Mino

L'Union è lieta di annunciare la prima mostra personale di Tommaso Medugno (Roma, 1976), giovane artista che, attraverso un segno pittorico e grafico contraddistinto da una pulizia e una precisione quasi maniacali, riproduce episodi rubati alla micro-realtà della sfera infantile per raccontare, in maniera traslata, la società e, in modo particolare, l'universo degli "adulti" e l'intrinseca predisposizione umana alla combattività e alla competizione. Permettendo di rintracciare la radice istintiva e bestiale dell'uomo attraverso l'analisi del suo quotidiano modus operandi.

Il progetto, realizzato appositamente per la galleria (il ciclo di disegni eseguiti su carta e una selezione di dipinti), prende a prestito il suo titolo dal celebre romanzo di William Golding "Lord of the Flies" pubblicato nel 1954 e tradotto in pellicola cinematografica nel 1963 da Peter Brook, e i cui temi cardine rispecchiano appieno l'intento dell'artista di focalizzare l'attenzione su una visione che, benché pessimistica, proietta adeguatamente un profilo lucido e disincantato della società contemporanea. "L'uomo produce il male come le api producono il miele". E' attorno a questa affermazione che prende forma il racconto di Golding, incentrato sull'analisi dei comportamenti di un gruppo di ragazzini britannici che, in fuga da un conflitto planetario, sopravvivono al disastro aereo ritrovandosi da soli su un'isola deserta.

Pur tentando di costituirsi in una criteriata organizzazione sociale, i ragazzini si ritrovano sopraffatti dalla loro istintiva tendenza all'autocrazia, "inventano" quindi la guerra e finiscono per subirne i consequenziali esiti. Nel rinnovare l'opinione, parzialmente comune già a metà del secolo scorso, che tendeva a ribaltare la figura del buon selvaggio di Dafoe e, insieme, la fittizia prospettiva di un paradiso tropicale incantato, Medugno ribadisce l'urgenza di prendere coscienza della concreta (ed innata) difficoltà dell'uomo di costruire pacifiche alleanze.

Il progetto, inevitabilmente, si riallaccia ad una serie di precedenti illustri (letterari, cinematografici e artistici) che hanno preso in considerazione la figura dell' enfant sauvage come campione di essere umano non contaminato, quindi in grado di esprimersi naturalmente e di rivelare spontaneamente l'essenza del suo apparato comportamentale congenito, nel bene e nel male (da "Il libro della giungla" di Kipling (1894), a "Les enfantes sauvages" di Lucien Malson (1964) a "L'enfant sauvage" di Truffaut (1970) a "L'enigme de Kasper Hauser" di Werner Herzog (1974) fino ai più recenti lavori artistici come il cartone animato di Diego Perrone "I verdi giorni" (2000) e il video di Guy Ben-Ner "Wild Boy" (2004)).

Uno spirito ironico, graffiante e sagace allo stesso tempo, porta l'artista a tradurre la sua riflessione sulla natura malvagia dell'uomo in rappresentazioni che apparentemente si pongono come vivaci, giocose e innocenti, insinuandosi e ingigantendo alcune delle più comuni scene da cortile condominiale, soffermandosi su visioni tipiche della routine quotidiana ed effigiando accanto a atteggiamenti e dinamiche di gruppo note, stralci di vita di quartiere. Il broncio di un bambino arrabbiato, il capitombolo di un altro, il bisticcio tra compagni di scuola, la rissa per un pallone, si alternano a scene di combattimento tra cani, al fermo immagine su un teschio di rottweiler, all'inquadratura di uno sgambetto.

A poco a poco i disegni rivelano però le conseguenze del gioco e dei relativi tafferugli e, sorvolando sull'ordine cronologico dei fatti e sull'obiettiva attribuzione delle colpe, restituiscono un impersonale e angustiante bollettino di guerra: un muso graffiato, un naso gocciolante, un occhio tumefatto, una coscia escoriata. Lentamente, la prepotenza involontaria si palesa come violenza intenzionale e i rivoli di sangue, l'aureola viola del livido, la carne viva balzano in primo piano, così come l'arma dell'offesa o il ghigno rabbioso dell'aggressore. Spingendo, invece, volontariamente in secondo piano le caratteristiche fisionomiche dei bambini, per mantenere un margine di astrazione che impedisca ogni possibile tentazione o curiosità biografica.

L'esattezza delle silhouette, i tratti essenziali dei volti come anche la calibrata saturazione dei colori e la creazione di effetti luministici (ottenuti nei disegni grazie a un rigoroso utilizzo della matita e nei quadri dalla stesura scrupolosa dell'olio o dell'acrilico in campiture piatte), pur rimandando all'idea di artificio, di cartoon, sono elementi e stilemi che l'artista adopera per provocare un cortocircuito tra realtà e finzione, e che risolve poi, a lavoro terminato, in un'equazione spiazzante tra i due difformi mondi fenomenici.

Distinti da una trama espressiva e facciale "democraticamente" appiattita, perchè impostata su un unico ipnotico stato di attenzione incosciente, i ragazzini ritratti da Medugno non mostrano tratti caratteriali specifici, ma si limitano a manifestare un solo lato della loro identità (individuale e comune allo stesso tempo): un'aggressività impulsiva, universale, cugina carnale della cecità che paralizza non solo i loro sguardi ma anche la loro facoltà di percepire il mondo senza filtri; la stessa che innesca nell'uomo, fin da bambino, una fiducia spropositata nel progresso e nella sua funzione sociale, assimilata in modo impudente al concetto di crescita e di apprendimento, e che impedisce la formazione della capacità critica del singolo e ostacola il discernimento tra reale e virtuale.

Inaugurazione 31 maggio 2007

L'Union
via Reggio Emilia, 32a - Roma
Orario: mart-sab 11:00-13:00 e 16:00-19:30
Ingresso libero

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