Raccolte Fotografiche Modenesi
Oltre settanta fotografie di viaggio tratte dall’archivio ottocentesco della sezione etnologica. Ripercorrendo le rotte delle spedizioni oceaniche, dal Giappone alle Misiones del Chaco argentino, dalla Polinesia all’Oceano Indiano, dalle terre d’Africa fino alle regioni della Nuova Guinea, l’obiettivo fotografico si fissa sui luoghi e sui volti di uomini e donne.
Fotografie di viaggio ed esplorazioni del mondo
Un mosaico di tessere in bianco e nero fatto di volti e luoghi che raccontano un modo di guardare il mondo. Oltre settanta fotografie di viaggio tratte dall’archivio ottocentesco della sezione etnologica verranno esposte a partire da domenica 18 dicembre 2005 fino al 18 giugno 2006 presso il Museo Civico Archeologico Etnologico. Una documentazione assolutamente inedita che viene presentata dal museo in collaborazione con le Raccolte Fotografiche Modenesi dopo un attento lavoro di studio e restauro fotografico. Ripercorrendo le rotte delle spedizioni oceaniche, dal Giappone alle Misiones del Chaco argentino, dalla Polinesia all’Oceano Indiano, dalle terre d’Africa fino alle regioni piu' remote della Nuova Guinea, l’obiettivo fotografico si fissa sui luoghi e sui volti di uomini e donne restituendo l’inquietudine inespressa dello sguardo dell’ “altro".
E’ da poco passata la meta' dell’Ottocento, il progresso travolge il mondo occidentale; Europa e America si coprono di strade ferrate, navi a vapore cariche di umanita' affollano gli oceani, sui fili del telegrafo le notizie corrono da un capo all’altro del globo. Sorgono i grandi imperi coloniali, fioriscono i commerci. Esplorare il mondo diventa anche un modo per conoscere le genti che lo abitano e in particolare per rintracciare nei piu' remoti angoli della terra gruppi umani che, in un’ottica tutta positivista di evoluzione unilineare del genere umano, vengono considerati veri e propri “fossili viventi", testimoni dei piu' primitivi stadi di sviluppo dell’umanita'. Per i primi antropologi la documentazione fotografica diventa cosi' il necessario complemento della raccolta di oggetti e assieme ad essi forma parte integrante del patrimonio dei numerosi musei etnografici fondati nella seconda meta' dell’ottocento.
Anche a Modena, il primo direttore del Museo Civico, Carlo Boni, avvia nel 1875 una sezione etnografica che attraverso le “ testimonianze dei selvaggi e dei popoli semi-inciviliti" possa offrire utili spunti di confronto per lo studio delle raccolte preistoriche del museo, secondo un approccio comparativo fra preistoria ed etnografia che trova in quegli stessi anni importanti esempi in tutta Europa.
Nell’allestimento ottocentesco del museo le fotografie a soggetto etnografico integravano l’esposizione con funzione didascalica, a volte con riferimenti puntuali ai materiali esposti, piu' spesso per evocare ambienti, situazioni e paesaggi. Alcune di esse si riferiscono a precise spedizioni scientifiche e presumibilmente sono state realizzate da fotografi che accompagnavano la missione, come quelle riportate assieme a numerosi materiali etnografici dall’astronomo modenese Pietro Tacchini dai suoi viaggi effettuati per l’osservazione dei fenomeni celesti. In altri casi ci si trova invece di fronte a immagini prodotte da laboratori fotografici locali, dove la attenzione alla documentazione etnografica si attenua lasciando spazio alla ricerca estetica o all’effetto scenografico in linea con quell’esotismo coloniale in voga in tanta arte e letteratura del tempo.
L’esposizione, realizzata anche grazie al contributo degli Amici dei Musei e dei Monumenti Modenesi, rimarra' aperta fino al 18 giugno 2006 ed e' accompagnata da un catalogo di 96 pagine con contributi di Ilaria Pulini, Michele Smargiassi e Chiara Dall’Olio.
Museo Civico Archeologico Etnologico
Largo Porta S. Agostino, 337 (Palazzo dei Musei) - Modena