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Baldus
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Marco Martinelli



 
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30/1/2001

Baldus

Link, Bologna

Il Cantiere Orlando e' la piu' recente tappa progettuale del Teatro delle Albe. Gli antenati sono in questo caso Teofilo Folengo, con l'epica contadina e brigantesca del Baldus; Matteo Maria Boiardo e Ludovico Ariosto, inventori della maga che rivive nella Romagna magica e senza tempo dell'Isola di Alcina di Nevio Spadoni. Al Link di Bologna.


comunicato stampa

Il poema del tumulto.
Riscrittura per lampi da Teofilo Folengo.
Regia Marco Martinelli.

Il Cantiere Orlando è la più recente tappa progettuale del Teatro delle Albe. Gli antenati sono in questo caso Teofilo Folengo, con l'"epica contadina e brigantesca" del Baldus; Matteo Maria Boiardo e Ludovico Ariosto, inventori della maga che rivive nella Romagna magica e senza tempo dell'Isola di Alcina di Nevio Spadoni; e ancora il Boiardo dell'Orlando Innamorato, "terzo movimento" del Cantiere Orlando, attualmente in fase di "preludio" attraverso una serie di avvicinamenti laboratoriali, in attesa di disegnare "il furore amoroso di un 'paladino' di inizio millennio" con lo spettacolo che debutterà il prossimo anno.

Del Cantiere Orlando, progetto pluriennale promosso dalla Biennale di Venezia, il Centro La Soffitta ospita i premi due "movimenti" (entrambi per la regia di Marco Martinelli) e un laboratorio introduttivo al terzo.

Baldus, Poema del tumulto.
Un covo dai muri scrostati per poche decine di spettatori, fisicamente accerchiati dagli otto briganti che racconteranno le avventure di Baldus, malfattore di sangue reale, nato per volere del destino a Cipada, un villaggetto situato "citra Padum", cioè "oltre il Po".

Baldus e i suoi compagni sono i discendenti scapestrati di Orlando e Rinaldo. Folengo tratta Cipada come Parigi, e dal piccolo costruisce una smisuratezza. L'autore mantovano, che Manganelli riteneva "tra i grandi, assolutamente grandi poeti della nostra letteratura", ha il gusto dell'enorme, di ciò che per dimensioni, estro, dinamica fantastica, non sta nei limiti della regola.

Nel Folengo assistiamo alla dissoluzione del senso architettonico rinascimentale, egli deride come illusorio ogni schema, ordine, codice. In questo è anticlassico: si ribella allo spirito codificatorio con cui il Rinascimento andava costruendo la sua visione di civiltà, e vi oppone la violenza dei moti centrifughi, l'allegria della dissoluzione e del tumulto.

Negli stessi anni in cui Ariosto, in linea con le direttive del Bembo, pulisce e ripulisce dai dialettismi l'italiano del suo capolavoro, Folengo inventa una lingua comica e raffinata, personale impasto di latino e dialetti del nord Italia. Il Baldus è il poema dell'anarchia, è il riso poetico di un anarchico sull'anarchia del mondo.

Pur sbeffeggiando gli imbroglioni, qui Folengo fa la sua dichiarazione di profonda fede alchemica, alludendo a quella forza, "quell'Alfa per la quale possiamo fruire della vita, per la quale ci è dato acquisire il vero oro, i segreti che fanno toccare i genitali delle cose" ("genitalia rerum"). Il Baldus è il poema dei suoni, dei canti, dei versi animaleschi, dei rumori, o meglio ancora, del fragore: dalle urla umane di gioia e disperazione, fino al rimbombare assordante del cosmo. Nel covo del nostro Baldus, il sussurrare di un brigante sul collo dello spettatore sarà percepibile come una musica.

Alle pareti, graffiti di Basquiat. Non è filologia il Baldus, racconta straripando il nostro presente. "Phantasia" è la prima parola del primo verso dei dodicimila che compongono il Baldus. Alla fine dello spettacolo, anche il nostro covo di briganti si rivelerà per quello che è: una zucca dove mettere in vita le bugie, le invenzioni, i fantasmi del teatro.

Lo spettacolo è accessibile soltanto a sessanta spettatori a sera. Sono sospesi gli omaggi.

Informazioni e prenotazioni - Centro La Soffitta - Via Barberia 4 - Bologna - Tel. 051 2092016
soffitta@muspe.unibo.it

Link Project Perform Xing - Via Fioravanti 14 - Bologna - Tel. 051 370971

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