Nell'ambito della rassegna "Viaggio all'interno della rappresentazione". L'artista iraniana, nella cultura della decorazione pura e dell'astratto, rifugge dalla figura per ricorrere all'incantamento della parola.
Personale
A cura di Carmen Lorenzetti
Continua il "Viaggio all'interno della rappresentazione" 10 mostre a
cura di Carmen Lorenzetti, che, al suo quinto appuntamento, ospita la
giovane artista iraniana Fariba Ferdosi.
E' attiva in Italia con mostre e performances svoltesi in musei e
gallerie dal 2002 a Firenze; nel 2003 a Terlizzi (Ba), Siena, Citta'
S. Angelo partecipa a colletive; nel 2004 a Firenze espone alla sua
prima personale; nel 2005 e' invitata a Mosca, Milano, Pescara, Arezzo,
Firenze, Pistoia.
Dalla presentazione:
Al centro del pensiero dell’artista iraniana si trova un’icona, ed e'
gia' una trasgressione, nella cultura della decorazione pura e
dell’astratto, che rifugge dalla figura per ricorrere all’incantamento
della parola. Si tratta di un recupero nel segno del simbolico, che
affonda le radici nella religione ed opera uno slittamento altalenante
tra la tradizione occidentale ed orientale. All’incrocio dei
significanti si iscrive l’idea del sacrificio, in nome tuttavia non
della salvezza d’atavica memoria, ma della guerra di aggressione e
regressione di stupida attualita'. Il gesto rituale viene svuotato della
sua drammatica urgenza e diviene banale ed inconsapevole atto di una
asettica vita/morte, grazie alla logica della ripetizione
potenzialmente infinita, della simmetria bilaterale, della
bidimensionalita' propria dell’incardinarsi di ordito e trama nel luogo
del tappeto persiano. La carne e' stata ormai definitivamente bandita,
per lasciare il posto all’eleganza e alla stilizzazione dell’ornamento.
Certo, si recuperera' nello spazio performativo che le compete, quello
fisico della vita.
Inaugurazione: mercoledi' 11 gennaio, ore 19.00
Zanarini (primo piano)
Piazza Galvani, 1 - Bologna