Vuoto a perdere. Etichette esplose su superfici riflettenti montate su faesite. La tecnica mista corrompe il bianco dello spazio per rubarne la materia, sostanza aleatoria smarrita in una illusione di concretezza.
Vuoto a perdere
Il paradiso delle gazze ladre. Tutto brilla, tutto riflette. E accende il desiderio. No, non di svaligiare la scorta di liquore per scolarsi fino all’ultima goccia ogni singola bottiglia e perdersi nell’oblio della dimenticanza. E neppure di farsi belli in sella ad una potente Harley Davidson con seduta dietro la bionda perfettina troppo profumata di Chanel.
E’ un luccichio irriverente che accende il desiderio del possesso dell’oggetto, icona pop, quintessenza della godereccia odierna superficialita'. Ma e' un “vuoto a perdere" perche' Marcello Arletti, artista emiliano tanto solido quanto struggente - nella veste di romantico cavaliere errante contemporaneo - ha reso l’oggetto prezioso e quindi irraggiungibile. Ne ha fatto macchia, compenetrazione di tonalita' in conflitto, bizzarro gioco di luce a frammenti, abile nel distrarre anche l’occhio piu' arguto.
Etichette esplose su superfici riflettenti montate su faesite. La tecnica mista corrompe il bianco dello spazio per rubarne la materia, sostanza aleatoria smarrita in una illusione di concretezza. Quasi un brindisi beffardo all’inafferrabile produzione di una societa' confezionata nell’ingenuita' dell’apparire.
Il Divano di George
Via Bonacorsa 8/a - Modena