Palazzo Liberty
Milano
via Clerici 10

La luce dell'altro
dal 7/2/2001 al 29/3/2001

Segnalato da

Circolo Filologico




 
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7/2/2001

La luce dell'altro

Palazzo Liberty, Milano

Straniamento, fotografia e riflessione sull'arte. Un ciclo di cinque incontri condotti da Roberto Signorini e coordinati da Emilio De Tullio. Il ciclo d'incontri, aperto a tutti e gratuito, è pensato come un'occasione per riflettere su una delle principali tendenze di fondo della fotografia dell'ultimo secolo, che l'accomuna alle altre arti visive, al teatro, alla letteratura e alla musica.


comunicato stampa

Straniamento, fotografia e riflessione sull'arte.
Un ciclo di cinque incontri condotti da Roberto Signorini e coordinati da Emilio De Tullio.

Il ciclo d'incontri, aperto a tutti e gratuito, è pensato come un'occasione per riflettere su una delle principali tendenze di fondo della fotografia dell'ultimo secolo, che l'accomuna alle altre arti visive, al teatro, alla letteratura e alla musica: l'esplorazione del diverso e del nuovo, cioè di un altro, di un estraneo capace, paradossalmente, di rinnovare alla sua luce quel mondo che credevamo già nostro, e perciò familiare ma anche appiattito dall'abitudine. E non si tratta di compiere una riflessione volta solo all'indietro, bensì di interrogarci sulla nostra presente situazione culturale, una situazione in cui si direbbe che, diversamente dal passato, l'uguale e il ripetuto chiudano ormai ogni spazio di percezione e di conoscenza.

Il percorso partirà dalle pratiche artistiche degli autori per enuclearne presupposti e conseguenze sul piano storicoteorico. I primi due incontri saranno dunque dedicati alla visione di immagini, da cui trarre stimoli e spunti per la riflessione successiva. Nel primo incontro, dopo una prima presentazione del concetto di straniamento come processo estetico di rinnovamento della percezione e di presa di coscienza della forma artistica (v. Sklovskij, 1917), si passerà a vedere (in diapositive) immagini fotografiche di autori dell'avanguardia storica (Costruttivismo, Dada-Surrealismo, Nuova Oggettività, avanguardia statunitense) riconducibili all'idea e alla pratica dello straniamento, e si accennerà, attraverso brevi frammenti video, allo straniamento teatrale brechtiano. Nel secondo incontro si passeranno in rassegna, più rapidamente e sommariamente, alcuni autori che possono rappresentare la continuità e il diffondersi, dopo le avanguardie storiche e fino ad oggi, della concezione e pratica della fotografia come straniamento, divenuta ormai una tendenza generale e "normalizzata", al punto che riesce difficile riconoscerla come tale, a meno di "straniarla" a sua volta col farne, appunto, oggetto di riflessione consapevole, in una sorta di "metastraniamento".

Si aprirà allora la parte più sistematicamente teorica del ciclo, in cui faremo ricorso a testi letterari, critici e filosofici, da mettere in relazione con le immagini viste. Nei due incontri seguenti si cercherà di ricostruire a grandi linee la storia dell'emergere e affermarsi dell'idea di straniamento, prima nella pratica artistica e poi anche nelle formulazioni teoriche. In particolare, saranno oggetto del terzo incontro le prime intuizioni dello straniamento nella letteratura dell'Illuminismo, del Romanticismo e del Realismo, l'elaborazione dell'idea filosofico-politica di estraniazione-alienazione in Hegel e Marx (che poi, nelle avanguardie, si fonderà con quella estetica di straniamento), e infine la grande scoperta, compiuta dalla cultura dell'età del Simbolismo, della molteplicità e scissione dell'Io, che trova l'altro, l'estraneo non solo fuori ma anche dentro di sé, non a caso negli anni della grande crisi della cultura europea che prepara, insieme con la prima guerra mondiale, l'esplodere delle avanguardie artistiche. E appunto alla ricchissima esperienza teorica delle avanguardie sarà tutto dedicato il quarto incontro, soffermandosi sulla fondamentale teorizzazione dello straniamento da parte della critica formalista russa (legata all'avanguardia futurista e costruttivista), e sulla trasformazione dell'idea di straniamento artistico in progetto di liberazione economico-politica prima in Russia e subito dopo in Germania, culminando negli sviluppi teorici dello straniamento brechtiano. Ci si interrogherà, infine, sui motivi per cui, dopo queste esperienze, l'idea di straniamento sembra spoliticizzarsi e neutralizzarsi, generalizzandosi sì, ma come stile genericamente moderno e non più come progetto utopico di trasformazione della percezione e del mondo.

Nell'ultima fase del percorso, il quinto incontro, dal piano della ricostruzione storica si passerà a quello più propria-mente teorico, ma anche più agganciato al nostro presente, affrontando alcuni esempi di riflessione filosofica ed estetica più o meno esplicitamente collegati al tema dello straniamento. Sul versante filosofico generale si accennerà a quegli autori che hanno riflettuto intorno alla perdita di controllo del Soggetto sulla realtà, vissuta come estranea e autonoma, e a quelli che hanno visto proprio nello straniamento artistico una forma di lotta contro l'estraniazione-alienazione economica della società capitalistica (proseguendo così la riflessione russo-tedesca dell'età delle avanguardie). Sul versante più specificamente estetico, si accennerà sia agli studiosi che si domandano se ancora oggi - in una società in cui il mercato invade ogni aspetto della vita, anche l'arte e l'immaginario - sia possibile la ricerca del diverso e del nuovo nell'arte (cioè l'atteggiamento essenziale dell'a-vanguardia), sia agli studiosi che, rivolgendosi in particolare alla fotografia dagli anni Sessanta ad oggi, vedono nell'importanza attribuita al suo carattere di traccia, di indice, l'espressione di un bisogno profondo e generale di recupero del contatto percettivo con le cose, per riscoprirne - contro l'anestetizzazione e l'automatismo indotti dalla cultura del consumo - lo spessore e il sottrarsi ultimo al nostro controllo conoscitivo e pratico, rinviando così di nuovo alla questione filosofica del Soggetto.

Da questo percorso, probabilmente, non emergeranno risposte alle numerose domande sollevate, anzitutto a quella sulla possibilità o meno, oggi, del diverso e del nuovo nell'arte (e in tutta la nostra vita); ma il fatto stesso di avere formulato tali domande con maggiore consapevolezza storica e teorica, aiuterà forse a meglio interpretare la nostra contraddittoria realtà cultu-rale, e nel suo contesto la ricerca visiva che si è svolta e continua a svolgersi attraverso la fotografia.

Ai partecipanti saranno forniti all'inizio del ciclo - al solo rimborso del costo di fotocopiatura - l'elenco degli autori delle immagini prese in esame e una dispensa con un'ampia raccolta di testi, così che questo materiale sia disponibile per la riflessione di ciascuno e per la discussione nei singoli incontri. È inoltre prevista la possibilità di un incontro supplementare di riepilogo, interamente dedi-cato alla discussione sull'insieme delle questioni emerse.


Roberto Signorini, nato a Milano nel 1947, laureato in lettere, insegnante di scuola secondaria, fotografo e studioso di fotografia, da alcuni anni svolge una ricerca sul dibattito teorico intorno alla fotografia come approccio alla realtà e come arte visiva. Nell'ambito di questa ricerca ha tradotto e studiato testi di Krauss, Van Lier, Dubois, Schaeffer, Lemagny, e li ha presentati e discussi in seminari e incontri presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, il Circolo filologico milanese, scuole di fotografia, associa-zioni culturali e circoli fotografici.
Da questo lavoro di ricerca nasce il libro (di prossima pubblicazione)
- Arte del fotografico. I confini della foto-grafia e la riflessione teorica degli ultimi vent'anni, Pistoia, C.R.T., 2001.
Pubblicazioni precedenti:
- "Nuovo paesaggio italiano: un clima culturale", in M. Galbiati, P. Pozzi, R. Signorini (curatori), Fotografia e paesaggio. La rappresentazione fotografica del territorio, Milano, Guerini, 1996;
- "La fotografia come arte visiva: alcuni temi della riflessione teorica", in W. Guadagnini, F. Maggia (curatori), 1968-1998: Fotografia e Arte in Italia, Milano, Baldini e Castoldi, 1998.


giovedì 8 febbraio, 1° marzo, 15 marzo, 29 marzo 2001, ore 21.00
quinto incontro ed eventuale incontro supplementare di riepilogo in aprile (date da stabilire)
coordinatore: Emilio De Tullio

Sezione culturale fotografica del Circolo filologico milanese
Palazzo Liberty, via Clerici 10, 20121 Milano (M1 Cordusio, M1/M3 Duomo, tram 1, 2, 4, 14, 19, 24)
Informazioni: tel. 0248013217

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