Galleria d'Arte Moderna - GAM
Torino
via Magenta, 31
011 4429518, 011 4429595 FAX 011 4429550
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Francesco Sena
dal 14/2/2001 al 1/3/2001
011 5629911
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Segnalato da

Daniela Matteu



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Francesco Sena



 
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14/2/2001

Francesco Sena

Galleria d'Arte Moderna - GAM, Torino

La Videoteca GAM continua il ciclo di presentazioni in anteprima di opere video, in questo terzo appuntamento sara' allestita l'ultima video installazione di Francesco Sena. Pare che la violenza abbia il suo fascino, se e' vero che ci fu chi come Bataille pote' vedere nell'arte stessa un seducente esercizio di crudelta'.


comunicato stampa

Punching Ball.

La Videoteca GAM continua il ciclo di presentazioni in anteprima di opere video, in questo terzo appuntamento sarà allestita l'ultima video installazione di Francesco Sena.

Pare che la violenza abbia il suo fascino, se è vero che ci fu chi come Bataille potè vedere nell'arte stessa un seducente esercizio di crudeltà. Spesso in arte si è esibita la ferocia dando inconsueta centralità a tutto quanto spinge istintivamente a distogliere lo sguardo per ribrezzo o pudore e a tutto quanto, per le medesime ragioni, richiama un colpevole sguardo insistito. Del resto non manca un inverso parallelismo tra bellezza e violenza se ci fu anche chi come Rilke vide nella bellezza un'ambigua fonte di attrazione e di repulsione, tanto spaventosa quanto affascinante.

La stessa natura artistica dell'opera protegge l'osservatore dai rischi di un'insana curiositas e rende le più efferate rappresentazioni intriganti oggetti da salotto, ma se in passato tale natura era più spesso garantita dalla alta fattura della rappresentazione, è noto come negli ultimi tempi la brutalità e il ricercato squallore della forma possano aggiungersi all'aggressività dei contenuti. Sono altre forme d'arte più esplicitamente narrative come la letteratura e il cinema che ci hanno abituato ad una diversa immagine della violenza, meno visualizzata più psicologica persino più elegante. Una violenza coltivata, che gioca con maestria, in punta di coltello e nel più assoluto silenzio.

Nei lavori di Francesco Sena troviamo una silenziosa eleganza che sembrava evaporata dall'arte contemporanea, vittima dell'autocensura degli artisti in fuga da ogni forma di sospetta compiacenza. Sena non teme l'eleganza e gioca senza remore con il suo potere di inquietudine. Nella sua video installazione ci appare nel buio il profilo di una testa pervaso da una luce giallo-ambrata che dona all'immagine la consistenza evanescente di un'apparizione e insieme la saldezza di disegno di un profilo di medaglia scolpito nella pietra dura con la nobile grazia di un cammeo imperiale.

Eppure, chi non ricorda come le membra staccate dal corpo e le teste mozzate siano i più chiari esempi di immagini orrorifiche forniti da Freud nel suo saggio sul perturbante? Forse non tutti ricordano invece come le prime maschere di cera realizzate da Madame Tussaud furono quelle di alcuni personaggi della rivoluzione francese decapitati durante il terrore, ma sono tutti elementi che tornano alla nostra mente quando nel buio e nel silenzio della sala un guanto da boxe nero assesta un colpo improvviso e veloce che spinge quasi fuori dal campo il nostro auratico profilo di medaglia, divenuto immediatamente alla nostra coscienza una testa tridimensionale, lasciata a dondolare come il corpo di un impiccato in un nuovo, diverso, silenzio propagato dal rumore ritmico del gancio messo in oscillazione.

A intervalli irregolari, secondo le leggi della suspance, il pugno tornerà a colpire su questo inusuale punching-ball / autoritratto costituito dal calco in resina della testa dell'artista stesso. Guardarsi, o "vedersi vedere," come direbbe Valery, procura in noi la vertigine dello spossessamento, ma se lo sguardo di Narciso su se stesso, divenuto Altro, è pietrificante tanto quanto lo sguardo dell'ambigua seduzione di Medusa, nell'opera di Sena all'abisso dello straniamento non segue l'immobilità ma uno sfogo muscolare che è scarica di energia. Alla violenza però non segue la rottura, quel necessario infrangersi dello specchio che scioglie dall'incantesimo.

La testa di resina assorbe il pugno come un muro di gomma e se autoritrarsi è oggettivare se stessi, l'impossibilità di distruzione violenta del sè appena creato non concede il processo di riappropriazione che nasce dal potere di annullare il proprio doppio liberando l'io. Il Punching-ball di Sena allenando lo sfogo, allena anche la tensione, rinnovando l'inquietudine.
(Elena Volpato)

Orario - dal martedì alla domenica - dalle 15.00 alle19.00

Videoteca GAM - via Magenta 31 - Torino - Tel. 011 4429523 - Fax. 011 4429550

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