L'8 febbraio il Palazzo delle Esposizioni ha presentato un progetto dell'artista svizzero Ugo Rondinone dal titolo 'Kiss Tomorrow Goodbye' realizzato per lo spazio S8ZERO. L'artista, nato a Brunnen in Svizzera, vive e lavora a New York.
Kiss Tomorrow Goodbye
a cura di Maria Grazia Tolomeo.
L'8 febbraio il Palazzo delle Esposizioni ha presentato un progetto dell'artista
svizzero Ugo Rondinone dal titolo 'Kiss Tomorrow Goodbye' realizzato per lo
spazio S8ZERO.
L'artista, nato a Brunnen in Svizzera, vive e lavora a New York.
Per la sua complessità , sembra impossibile ridurre l'opera di Rondinone a
una descrizione o a una formula. Tutti i suoi lavori hanno come filo
conduttore il tema dello sfasamento. Le infinite informazioni che la sua
opera mette in circolo, vogliono parlare della mutevolezza odierna dell¹uomo
in un mondo dominato da modelli sociali e culturali in continua
trasformazione. Vi si mescolano, infatti, elementi eterogenei come canzoni
pop, filmati, fotografie, nel tentativo non di comprendere il mondo
contemporaneo, ma di immergersi nel suo flusso continuo.
Per il Palazzo Esposizioni di Roma Ugo Rondinone ha concepito una situazione
che mette insieme in modo mediale gli elementi più diversi  installazione,
scultura, fotografia e suono  in una complessa drammaturgia. Atti musicali
rallentati comunicano un'atmosfera melanconica. Una voce dal suono profondo
racconta di fatti particolari, di eccessi, solitudine e letargia. I testi
sono tratti dai diari che l'artista ha redatto negli ultimi anni. Essi, più
che di una realtà effettiva, trattano di una realtà parallela, ma non per
questo meno valida. In essa si sovrappongono le atmosfere più diverse e gli
strati del tempo; immagini del pensiero si dilatano come bolle di sapone,
per poi svanire nel nulla o infrangersi sulle pareti a mosaico, fatte di
frammenti di specchi, che Ugo Rondinone ha installato in due spazi
espositivi. Le loro superfici, ricoperte di una sottile trama di linee,
comunicano l'immagine di una realtà diventata fragile. La parete di specchio
infatti non soltanto separa uno dall¹altro i piani del mondo reale, ma li
mette anche in comunicazione tra loro, diventando simbolo di un'esperienza
di realtà , orientata verso ciò che è ambivalente e ambiguo. Lo stesso si
esprime anche nei lucidi vestiti di gomma delle figure che rimangono
immobili sulle fotografie alle pareti, in una peculiare mancanza di
movimento. Esse sono ciò che al contempo è prigione e sicurezza libidica.
Così, il modo in cui esse si mescolano con il nero dello sfondo
dell'immagine, che a sua volta si confonde con la superficie dell'immagine
stessa,produce una fondamentale indecisione. Nell'atmosfera ovattata,
pervasa di una sottile nostalgia, persino i clown a grandezza naturale sono
paralizzati in un'inerte letargia.
Palazzo delle
Esposizioni,
Via Nazionale 194, Roma
tel. 06 489411 / 48941205 fax 06
4870776
Biglietti: 15,000 intero, 8,000 ridotto, 2000 bambini
Prenotazioni e informazioni: 06 4745903