Orfeo Hotel
Bologna
via Orfeo 4/a
338 9599361
WEB
Water Project
dal 26/1/2006 al 28/1/2006

Segnalato da

Elisa Laraia




 
calendario eventi  :: 




26/1/2006

Water Project

Orfeo Hotel, Bologna

Un'opera di gruppo nell'ambito del progetto 'Identity Exchange' di Elisa Laraia. Oltre a lei il gruppo e' formato dalle artiste Emanuela Bartolotti, Dacia Manto, Alessandra Montanari, Magische Zaubereien Project e Giulia Ravazzolo. L'opera si sviluppa in fotografie, bozzetti, un abito e un 3D. A cura di Isabella Falbo.


comunicato stampa

Orfeo hotel contemporary art project
Identity Exchange di Elisa Laraia

presenta

Water project
A cura di Isabella Falbo

Elisa Laraia
Giulia Ravazzolo
Emanuela Bartolotti
Alessandra Montanari
Dacia Manto
Magische Zaubereien Project

29 gennaio h. 21:00
Evento speciale
Carillon
[Interior Balance]
W015/2006
Performance di Eleonora Chiesa

The Water Project

In linea con i concepts di Orfeo Hotel contemporary art project, Water project non e’ una mostra a tema ne' una collettiva ma esiste come opera di gruppo nell’ambito del progetto “ Identity Exchange" di Elisa Laraia. La struttura del gruppo formata dalle identita' artistiche di Elisa Laraia, Emanuela Bartolotti, Dacia Manto, Alessandra Montanari, Magische Zaubereien Project e Giulia Ravazzolo, serve ad eliminare l’identita' meramente privata a favore di un’interazione tra le varie identita', in una logica di arricchimento, di scambio, di crescita.

Attraverso elementi in comune come la forte interazione con lo spazio di Orfeo Hotel contemporary art project, Water project ingloba l’elemento naturale dell’acqua nella ricreazione del luogo in uno spazio fluido, dove naturale e innaturale, visivo e sonoro si contaminano, secondo una logica di esperienza spaziale infinita.

Avvallandosi del tema dell’acqua ed acquisendone gli aspetti prevalentemente simbolici, la poetica del Water project racchiude ed indaga tematiche sociali relative alle problematiche dell’uomo globalizzato come la ricerca della propria identita', l’innaturalezza del perdere la propria individualita' nell’inseguimento di modelli costrittivi definiti dal sistema, la manipolazione genetica, il valore imprescindibile dell’ “essere vivente".
Nel Water project l’acqua diviene fonte di tutte le vite, primordiale metafora dell’esistenza, contenitore di memoria, identita' del diverso, fattore femminile, rinascita spirituale.

Elisa Laraia, con il progetto Water project, riporta al centro dell’attenzione l’individuo con tutto il suo vissuto, nella ricerca della propria identita'. Opera altamente autobiografica, sviluppa in fotografie, bozzetti, nella realizzazione di un abito e in frame 3D, la fase progettuale di quella che verra' ad essere una spettacolare installazione: Tre acquari semoventi abitati da creature femminili, posti su un percorso a binari. L’istallazione e' la riproduzione simbolica del personale percorso umano dell’artista come ciclo vitale prestabilito: i binari simboleggiano l’ingranaggio del destino, il viaggio della vita, dove gli snodi sono le pause, possibilita' solo apparenti di scelta. Le presenze femminili immerse nell’acqua, a seconda del punto di vista costrette all’interno di ambienti statici o racchiuse nell’intimita' di habitat fertili, rappresentano l’artista nel tentativo di indagare tra passato, presente e futuro, se' stessa, le proprie possibilita' di scelta, la sua identita'.
Da un punto di vista piu' oggettivo, Water project rappresenta, inoltre, attraverso l’accezione purificatrice dell’acqua, il tentativo di liberarsi dal senso di oppressione per sentirsi liberi e forti, e ci induce a riflettere riguardo la nostra identita', se abbastanza solidamente costruita dentro di noi da poter sostenere l’impalcatura esterna.

La simbologia legata all’acqua ha dato vita ad un ricco e variegato mondo immaginifico popolato di miti, leggende e figure misteriose che incarnano di volta in volta gli aspetti particolari di questo elemento. Emanuela Bartolotti con The Little Mermaid, propone, in micro proiezioni di “illustrazioni fotografiche", l’essere mitologico acquatico per eccellenza, la sirena. Attraverso una pratica artistica intimamente legata al gioco, che utilizza il mezzo fotografico per creare mondi alternativi, l’artista inscena, utilizzando i giocattoli della sua infanzia, un racconto per sequenze, nel quale gli oggetti fotografati diventano induttori di associazioni di idee, forme simboliche, dalle quali emerge un “imprinting culturale" determinato dall’immaginario popolare, l’inconscio collettivo, la memoria fantastica.

Dacia Manto si relaziona con il Water project, presentando In-naturale, installazione composta da una teche popolate da organismi artificiosi che uniscono nel loro aspetto organico e naturale una natura quotidiana ed artificiale. Ciglia finte, retine e gel per capelli, lattice, sapone, piumini per cipria, nylon, perle artificiali, paraffina, raccolti e presentati come reperti della societa' contemporanea, restituiscono attraverso un approccio da alchimista le suggestioni dell’universo vegetale e del ciclo vitale alimentato dall’acqua.

La sensibilita' di Alessandra Montanari verso il mondo vegetale e il microcosmo, la sua attenzione nei confronti della problematica della manipolazione genetica, una sorta di invidia verso la sufficienza e l’autonomia delle piante, hanno portato l’artista alla creazione di Breath, dispositivo di sopravvivenza umana.
Oggetto performativo ed installativo, Breath, ossigeno trasportabile, si presenta come un respiratore indossabile collegato ad una sfera di vetro contenente acqua e piante acquatiche, all’interno della quale si sviluppa il processo chimico vitale della fotosintesi clorofilliana. Nella pre-visione del superamento da parte delle societa' contemporanee della soglia del naturale, Alessandra Montanari chiude un circuito e da' inizio ad uno scambio gassoso: la comunicazione tra chi indossa Breath e le piante, CO2  O2.

L’origine acquatica della vita e' stata da sempre riconosciuta da tutte le culture che hanno popolato la terra, cosi' Calpestabile, progetto delle Magische Zaubereien Project per il Water project, rappresenta in forma di evento performativo la fertilita' dell’acqua e celebra la persona come “essere vivente".
Muovendosi secondo movimenti fluidi, riconducibili al fluire dell’acqua ed emettendo il suono del respiro, un gruppo di attori dall’identita' e gender nascosti sotto tute bianche, andranno ad occupare i gradini della scalinata interna di Orfeo Hotel ed interagiranno direttamente con il pubblico che si costituisce parte attiva dell’intervento.

All’interno del “Water project" Giulia Ravazzolo interviene con Legame, installazione malleabile, morbida, tattile, sospesa nello spazio come una barriera che lo spettatore potra' decidere se oltrepassare oppure no, rappresentazione metaforica dell’acqua come contenitore e spazio penetrabile entro il quale e' possibile perdersi, nel senso piu' ampio ed originario, per poi rigenerarsi.

Isabella Falbo

Opening 27 28 29 Gennaio 2006 h. 19:00

Programmazione 1 Febbraio 10 Marzo

Zenopen snc
Dal 1 al 10 Febbraio 2006
Esposizione della collezione moda 2006 di Paolo Danesi

Comunicattive
Presentano Benedetta Alfieri “Non calpestare le margherite"
Dal 12 al 22 Febbraio 2006

Crudelia’s project
Presenta Yoko Ono, D.O.M. e Martin Renteria a cura di Marta Massaioli
Dal 26 Febbraio al 10 Marzo 2006

Orfeo Hotel contemporary art project
Staff Artist and Art director Elisa Laraia,
Curator Isabella Falbo, Art Advisor Marta Massaioli, Direttore Didattica Silvia Meneghini

Info: Assistant director Susanna Di Giulio cell. 00393389599361

Orfeo Hotel
via Orfeo 4/a Bologna
apertura spazio 27/ 28/ 29 Gennaio 18:00/ 24:00
apertura spazio dall’ 1 Febbraio al 10 Marzo dal Lunedi' al Sabato h. 17:00/20:00 Mercoledi' Giovedi' h. 10:30/12:30

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