Elisa Laraia
Emanuela Bartolotti
Dacia Manto
Alessandra Montanari
Magische Zaubereien Project
Giulia Ravazzolo
Eleonora Chiesa
Isabella Falbo
Un'opera di gruppo nell'ambito del progetto 'Identity Exchange' di Elisa Laraia. Oltre a lei il gruppo e' formato dalle artiste Emanuela Bartolotti, Dacia Manto, Alessandra Montanari, Magische Zaubereien Project e Giulia Ravazzolo. L'opera si sviluppa in fotografie, bozzetti, un abito e un 3D. A cura di Isabella Falbo.
Orfeo hotel contemporary art project
Identity Exchange di Elisa Laraia
presenta
Water project
A cura di Isabella Falbo
Elisa Laraia
Giulia Ravazzolo
Emanuela Bartolotti
Alessandra Montanari
Dacia Manto
Magische Zaubereien Project
29 gennaio h. 21:00
Evento speciale
Carillon
[Interior Balance]
W015/2006
Performance di Eleonora Chiesa
The Water Project
In linea con i concepts di Orfeo Hotel contemporary art project, Water project non
e’ una mostra a tema ne' una collettiva ma esiste come opera di gruppo nell’ambito
del progetto “ Identity Exchange" di Elisa Laraia. La struttura del gruppo formata
dalle identita' artistiche di Elisa Laraia, Emanuela Bartolotti, Dacia Manto,
Alessandra Montanari, Magische Zaubereien Project e Giulia Ravazzolo, serve ad
eliminare l’identita' meramente privata a favore di un’interazione tra le varie
identita', in una logica di arricchimento, di scambio, di crescita.
Attraverso elementi in comune come la forte interazione con lo spazio di Orfeo Hotel
contemporary art project, Water project ingloba l’elemento naturale dell’acqua
nella ricreazione del luogo in uno spazio fluido, dove naturale e innaturale, visivo
e sonoro si contaminano, secondo una logica di esperienza spaziale infinita.
Avvallandosi del tema dell’acqua ed acquisendone gli aspetti prevalentemente
simbolici, la poetica del Water project racchiude ed indaga tematiche sociali
relative alle problematiche dell’uomo globalizzato come la ricerca della propria
identita', l’innaturalezza del perdere la propria individualita' nell’inseguimento di
modelli costrittivi definiti dal sistema, la manipolazione genetica, il valore
imprescindibile dell’ “essere vivente".
Nel Water project l’acqua diviene fonte di tutte le vite, primordiale metafora
dell’esistenza, contenitore di memoria, identita' del diverso, fattore femminile,
rinascita spirituale.
Elisa Laraia, con il progetto Water project, riporta al centro dell’attenzione
l’individuo con tutto il suo vissuto, nella ricerca della propria identita'. Opera
altamente autobiografica, sviluppa in fotografie, bozzetti, nella realizzazione di
un abito e in frame 3D, la fase progettuale di quella che verra' ad essere una
spettacolare installazione: Tre acquari semoventi abitati da creature femminili,
posti su un percorso a binari. L’istallazione e' la riproduzione simbolica del
personale percorso umano dell’artista come ciclo vitale prestabilito: i binari
simboleggiano l’ingranaggio del destino, il viaggio della vita, dove gli snodi sono
le pause, possibilita' solo apparenti di scelta. Le presenze femminili immerse
nell’acqua, a seconda del punto di vista costrette all’interno di ambienti statici o
racchiuse nell’intimita' di habitat fertili, rappresentano l’artista nel tentativo di
indagare tra passato, presente e futuro, se' stessa, le proprie possibilita' di
scelta, la sua identita'.
Da un punto di vista piu' oggettivo, Water project rappresenta, inoltre, attraverso
l’accezione purificatrice dell’acqua, il tentativo di liberarsi dal senso di
oppressione per sentirsi liberi e forti, e ci induce a riflettere riguardo la nostra
identita', se abbastanza solidamente costruita dentro di noi da poter sostenere
l’impalcatura esterna.
La simbologia legata all’acqua ha dato vita ad un ricco e variegato mondo
immaginifico popolato di miti, leggende e figure misteriose che incarnano di volta
in volta gli aspetti particolari di questo elemento. Emanuela Bartolotti con The
Little Mermaid, propone, in micro proiezioni di “illustrazioni fotografiche",
l’essere mitologico acquatico per eccellenza, la sirena. Attraverso una pratica
artistica intimamente legata al gioco, che utilizza il mezzo fotografico per creare
mondi alternativi, l’artista inscena, utilizzando i giocattoli della sua infanzia,
un racconto per sequenze, nel quale gli oggetti fotografati diventano induttori di
associazioni di idee, forme simboliche, dalle quali emerge un “imprinting culturale"
determinato dall’immaginario popolare, l’inconscio collettivo, la memoria
fantastica.
Dacia Manto si relaziona con il Water project, presentando In-naturale,
installazione composta da una teche popolate da organismi artificiosi che uniscono
nel loro aspetto organico e naturale una natura quotidiana ed artificiale. Ciglia
finte, retine e gel per capelli, lattice, sapone, piumini per cipria, nylon, perle
artificiali, paraffina, raccolti e presentati come reperti della societa'
contemporanea, restituiscono attraverso un approccio da alchimista le suggestioni
dell’universo vegetale e del ciclo vitale alimentato dall’acqua.
La sensibilita' di Alessandra Montanari verso il mondo vegetale e il microcosmo, la
sua attenzione nei confronti della problematica della manipolazione genetica, una
sorta di invidia verso la sufficienza e l’autonomia delle piante, hanno portato
l’artista alla creazione di Breath, dispositivo di sopravvivenza umana.
Oggetto performativo ed installativo, Breath, ossigeno trasportabile, si presenta
come un respiratore indossabile collegato ad una sfera di vetro contenente acqua e
piante acquatiche, all’interno della quale si sviluppa il processo chimico vitale
della fotosintesi clorofilliana. Nella pre-visione del superamento da parte delle
societa' contemporanee della soglia del naturale, Alessandra Montanari chiude un
circuito e da' inizio ad uno scambio gassoso: la comunicazione tra chi indossa Breath
e le piante, CO2 O2.
L’origine acquatica della vita e' stata da sempre riconosciuta da tutte le culture
che hanno popolato la terra, cosi' Calpestabile, progetto delle Magische Zaubereien
Project per il Water project, rappresenta in forma di evento performativo la
fertilita' dell’acqua e celebra la persona come “essere vivente".
Muovendosi secondo movimenti fluidi, riconducibili al fluire dell’acqua ed emettendo
il suono del respiro, un gruppo di attori dall’identita' e gender nascosti sotto tute
bianche, andranno ad occupare i gradini della scalinata interna di Orfeo Hotel ed
interagiranno direttamente con il pubblico che si costituisce parte attiva
dell’intervento.
All’interno del “Water project" Giulia Ravazzolo interviene con Legame,
installazione malleabile, morbida, tattile, sospesa nello spazio come una barriera
che lo spettatore potra' decidere se oltrepassare oppure no, rappresentazione
metaforica dell’acqua come contenitore e spazio penetrabile entro il quale e'
possibile perdersi, nel senso piu' ampio ed originario, per poi rigenerarsi.
Isabella Falbo
Opening 27 28 29 Gennaio 2006 h. 19:00
Programmazione 1 Febbraio 10 Marzo
Zenopen snc
Dal 1 al 10 Febbraio 2006
Esposizione della collezione moda 2006 di Paolo Danesi
Comunicattive
Presentano Benedetta Alfieri “Non calpestare le margherite"
Dal 12 al 22 Febbraio 2006
Crudelia’s project
Presenta Yoko Ono, D.O.M. e Martin Renteria a cura di Marta Massaioli
Dal 26 Febbraio al 10 Marzo 2006
Orfeo Hotel contemporary art project
Staff Artist and Art director Elisa Laraia,
Curator Isabella Falbo, Art Advisor Marta Massaioli, Direttore Didattica Silvia
Meneghini
Info: Assistant director Susanna Di Giulio cell. 00393389599361
Orfeo Hotel
via Orfeo 4/a Bologna
apertura spazio 27/ 28/ 29 Gennaio 18:00/ 24:00
apertura spazio dall’ 1 Febbraio al 10 Marzo dal Lunedi' al Sabato h. 17:00/20:00 Mercoledi' Giovedi' h. 10:30/12:30