Opere inedite dagli anni '30 agli anni '50. In mostra una trentina di opere - tra oli, tempere, acquerelli e disegni - della produzione meno nota del pittore futurista siciliano.
Opere inedite dagli anni '30 agli anni '50
Si inaugura venerdi' 10 marzo alla Galleria dell’Arco di Palermo, in via Siracusa 9, la mostra Vittorio Corona - Opere inedite dagli anni '30 agli anni '50. Coordinata da Roberto Ceresia e promossa dalla Provincia Regionale di Palermo, la mostra propone una trentina di opere - tra oli, tempere, acquerelli e disegni - della produzione meno nota del celebre pittore futurista siciliano. Le opere inedite, che saranno pubblicate in catalogo con testi critici di Sergio Troisi e Davide Lacagnina, provengono tutte dagli eredi dell’artista. Insieme ai ritratti familiari di ascendenza postcubista, spicca una straordinaria Gigantomachia che riassume, in un formato monumentale, alcuni tratti propri della pittura di Corona, soprattutto la tensione decorativa della composizione e la compenetrazione dinamica delle figure, prestati questa volta a un tema mitologico che adombra, probabilmente, gli eventi della storia.
Sebbene poco noti al grande pubblico rispetto alle opere del periodo futurista, i dipinti realizzati da Vittorio Corona negli anni del dopoguerra costituiscono un tassello importante nella produzione dell’artista siciliano. Realizzati da una postazione defilata, quando difficolta' familiari avevano estraniato il pittore dal circuito delle mostre e dall’attenzione della critica, i dipinti degli anni Quaranta e Cinquanta denunciano, tuttavia, una partecipazione non di superficie ad alcuni temi cruciali del dibattito artistico dell’epoca e degli snodi linguistici e formali che lo caratterizzavano; e al contempo mostrano come Corona abbia elaborato, in chiavi differenti, alcune linee essenziali della sua cifra stilistica precedente la guerra.
Anche se l’adozione di un linguaggio di figurazione sembra collocare queste opere a fianco di quella intensa pratica di acquerelli che Corona sviluppa gia' alla fine degli anni Venti e che prosegue poi per tutto il decennio successivo, la costruzione salda dell’immagine, la maniera a tratti aspra e la stessa scomposizione per semplificati piani geometrici riallacciano, infatti, non pochi di questi dipinti alla radice e al nucleo fondante di alcune opere futuriste; cosi' come, in altre opere, l’adozione di una sintassi per linee ondulate e spiraliformi riprende quel gusto latamente de'co che e' ugualmente una delle declinazioni piu' marcate del futurismo tra le due guerre.
Aldila' delle tangenze e degli influssi - in particolare con la maniera postcubista che contraddistingue nell’immediato dopoguerra gli artisti del “Fronte Nuovo delle Arti", e in particolare Guttuso e Migneco -, la mostra mette cosi' in rilievo la sostanziale coerenza di tutta la ricerca artistica di Vittorio Corona, sollevando anche, per alcune opere, nuovi interrogativi, come nel caso del grande acquerello della Gigantomachia.
Ufficio Stampa:
Vanitas Comunicazione [Roberto Giambrone] - tel. 3481403969 - vanitas@alice.it
Galleria dell’Arco
Via Siracusa, 9 - Palermo
Apertura: Da martedi' a sabato ore 10.00-13.00 e 17.00-20.00; lunedi' ore 17.00-20.00
Ingresso libero