Si inaugura alle ore 18.30 nello Studio Tommaseo la mostra "Sibirische Licht - und Waermeverwaltung" (L'amministrazione siberiana della luce e del calore) di Tomaso Boniolo. L'idea per questa serie di lavori - non ancora conclusa - e' nata nel corso del viaggio in Siberia realizzato nell'estate del 1995 dall'artista padovano per lavorare al progetto "Baikal".
Si inaugura alle ore 18.30 nello Studio Tommaseo la mostra "Sibirische Licht- und Waermeverwaltung"
(L'amministrazione siberiana della luce e del calore) di Tomaso Boniolo.
L'idea per questa serie di lavori - non ancora conclusa - è nata nel corso
del viaggio in Siberia realizzato nell'estate del 1995 dall'artista
padovano per lavorare al progetto "Baikal".
L'installazione triestina, nella quale tutti gli oggetti esposti sono
luminosi o hanno a che fare con la luce, racconta l'esperienza di allora,
quando l'artista ritrovò le tracce del grande gelo dell'inverno nella vita
reale dell'estate siberiana, torrida come le estati romane: nei pezzi di
spago che sigillavano i vetri delle finestre, nell'uso di barricare le
vetrine con le casse di mercanzia o anche nell'ansia di tutti - mentre le
rotaie si torcevano sotto il sole e i meloni freschi marcivano sui banchi
del mercato - di far bollire, mettere sotto aceto, sotto sale, far conserve
e marmellate prima dei lunghi mesi del buio e della paura di non farcela.
Tomaso Boniolo, classe 1954, dopo gli studi di architettura comincia a
lavororare nel campo delle installazioni e delle performance negli anni
Ottanta durante i quali risiede continuativamente in Germania, paese nel
quale ancor oggi è spesso presente. Dopo l'ultima ampia personale "Rio
negro" allestita alla fine dell'anno scorso alla galleria Fioretto di
Padova, Boniolo prosegue ad indagare nella mostra allo Studio Tommaseo le
tematiche della memoria e della riconoscibilità dei suoi segni - così nel
grande caldo sta chiusa la memoria del gelo e viceversa - con
l'interessantissimo indirizzo di annotazione "antropologica"che ha da
sempre contraddistinto il suo lavoro fin dalle prime performances in
collaborazione con A. Goldfisch, un pesce rosso provetto viaggiatore
regolarmente munito di documenti di identità .
"Eroi", "Nidi", "Beograd" 1 e 2 , alcuni dei lavori presentati a Trieste,
mettono in scena la relazione di associazioni che usiamo per trasferire dei
concetti descrittivi quali il calore e il freddo in un contesto connotativo
formato dalla nostra propria esperienza culturale: Boniolo utilizza in
maniera ironica e spaesante la sfera metonimica. Colloca, ad esempio, nel
centro di un "crudo" rotolo di spago il luminoso caldo vibrante della
lampadina che simula la fiamma ad indicare il ricovero materno protetto dei
"Nidi" o costituisce, in "Beograd", l'elemento di sostegno delle candele
con una luce al neon nel ghiaccio, estraniazione "brechtiana" volutamente
improbabile per significare la perdita di ogni equilibrio e radicamento,
per ultimo anche quello culturale, che l'uomo può produrre.
La mostra si potrà visitare fino al 21 marzo (orario da martedì a sabato
17-20).
Inaugurazione: sabato 24 febbraio, ore 18.30
Orario: da lunedì a sabato 17-20
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Prossimi appuntamenti
dal 24 marzo al 21 aprile 2001:
"Somiglianze nella diversità ", mostra personale a due di Mario Palli e Pope
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Studio Tommaseo-Istituo per la documentazione e la diffusione delle arti
34121 Trieste, via del Monte 2/1 ,
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