Cultura - Comune di Pietrasanta
Versilia Sognata - Forme e Colori della mia Terra. Oltre 53 dipinti realizzati dal 1996 al 2006, disposti cronologicamente a sottolineare le diverse fasi del percorso dell'artista. Geometrie di forme e colori che si animano.
Versilia Sognata - Forme e Colori della mia Terra
Blocchi di marmo come attori solenni, geometrie di forme e colori che si animano
fino a riflettere l'umana fragilita', il senso dell'essere. E' questa l'opera di
Marcello Polacci che l'Assessorato alla Cultura del Comune di Pietrasanta presenta,
dall'11 febbraio al 19 marzo 2006, nelle Sale dei Putti e del Capitolo del Chiostro
di Sant'Agostino.
Oltre 53 dipinti realizzati dal 1996 al 2006, disposti cronologicamente a
sottolineare le diverse fasi del percorso artistico.
Marcello Polacci, noto medico versiliese, comincia a dipingere alla fine degli anni
Cinquanta, dedicando alla pittura ogni momento lasciato libero dalla professione di
pediatra. Nel Sessanta la scelta: l'arte o la medicina. Polacci sceglie la seconda
strada, ma non dimentica la pittura. Una passione mai abbandonata ed anzi oggi
prepotentemente recuperata avendo lasciato da qualche anno l'attivita' medica.
Motivo dominante della sua espressione artistica i blocchi di marmo. "Un omaggio
alla mia terra di Versilia - spiega Polacci - i blocchi di marmo per me non sono
freddi parallelepipedi ricoperti di polvere e di terra, ma sono "carne" di quelle
montagne, di quelle madri vecchie come il tempo, testimoni di storia lontana, di un
metamorfismo millenario. Sono pezzi della mia terra ed attraverso loro ho sentito la
necessita' di esprimere le mie sensazioni, i miei ricordi, i miei pensieri, i miei
sogni".
"Per la loro ferma stabilita', per la loro inamovibile forza, li ho visti come giusti
simboli per rappresentare quella ideale resistenza, quella ideale opposizione, che
oggi tutti noi sentiamo necessaria, per erigerci antagonisti al degrado, alla
fragilita' morale e materiale, alla vulnerabilita' dell'uomo schiavo delle proprie
passioni, consapevole della propria transitorieta'. A questo pazzo mondo moderno che
ha disatteso i valori assoluti, universali".
Non una banale ripetizione di un soggetto, ma un intenso e meditato ripensamento di
un messaggio poetico, di un'elaborazione interiore. Dapprima i blocchi sono dipinti
con un linguaggio realistico, sono inanimati, terrosi, quasi assenti, poi il
mutamento: i blocchi iniziano ad umanizzarsi, a mostrare la storia umana scritta al
loro interno. I volumi si dispongono sulla tela in ordinate geometrie che recuperano
antiche visioni cubiste, in ampie composizioni, in spazi aperti o interni in cui
possono familiarmente diventare "lui e lei" e testimoniare la parabola umana.
Cosi' commenta il critico Dino Carlesi: "I primi blocchi erano sovrapposti secondo un
ordine legato al lavoro e alla fatica, deposti su terre realmente calpestate, poi i
blocchi hanno cominciato a partecipare alla vita del sogno, cioe' la storia umana che
era dietro ad ogni blocco inizio' a mostrare le proprie sembianze: "Piazzale di
notte" del '96 e' gia' un tripudio di personaggi riuniti sul palco del mondo".
Un processo di idealizzazione che proseguira' sino a raggiungere i suoi piu' alti
esiti, quel punto estremo di riduzione e rarefazione in cui il gioco delle
scacchiere, i punti di fuga, le cabine, gli orizzonti e le scalinate acquisiscono
significati profondi di vita, aspetti, non solo visivi, di situazioni esistenziali
complesse.
Inaugurazione sabato 11 febbraio, ore 17.00
Chiostro di Sant'Agostino
Sale dei Putti e del Capitolo - Pietrasanta
Orario apertura: 16,00-19,00 / lunedi' chiuso
Ingresso: libero