Spazio Rossana Orlandi
Milano
via Matteo Bandello, 14
02 4674471 FAX 02 48008387
WEB
El Anatsui
dal 15/2/2006 al 3/3/2006

Segnalato da

Associazione A.M.I.C.I.



approfondimenti

El Anatsui



 
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15/2/2006

El Anatsui

Spazio Rossana Orlandi, Milano

Nyekor. Opere al confine tra arte, artigianato e design, che hanno origine da uno sguardo capace di andare oltre le apparenze consumistiche. I lavori sono realizzati riabilitando materiali poveri e di scarto. Le tessiture rimandano, nella regalita' della loro esecuzione, agli abiti da cerimonia africani.


comunicato stampa

Nyekor

Nello Spazio Rossana Orlandi a Milano, dal 16 febbraio al 4 marzo 2006 in collaborazione con October Gallery London, la mostra “Nyekor"con le opere piu' recenti dell’artista africano El Anatsui mai prima esposte in Italia.

La scelta di presentare, in collaborazione con la galleria londinese October Gallery, nel suo spazio di Via Matteo Bandello una serie di opere di El Anatsui, conferma la vocazione di talent scout di Rossana Orlandi e il suo impegno nel dar voce ad artisti e designer dei paesi del terzo mondo.
Le raffinate tessiture “metalliche" e le sculture in legno di El Anatsui testimoniano lo straordinario rapporto tra creativita' e radici storiche di uno degli artisti piu' “autenticamente africani" particolarmente apprezzato nel panorama dell’arte contemporanea internazionale quale interprete di “una nuova tradizione", come sottolinea Simon Ottenberg, insigne antropologo, studioso di cultura e arte africana.

Attraverso l’utilizzo di materiali di recupero, come multicolori tappi corona, schiacciati, appiattiti, ricuciti, El Anatsui riesce a creare arazzi, spesso di grandi dimensioni, di straordinaria suggestione e bellezza che mantengono - trasformata - la forza espressiva del colore e della ricchezza dei tessuti Kente* e dei preziosi abiti da cerimonia nyekor.
Le sue opere, realizzate con pezzi di legno, vecchi mortai, etichette di carta, cocci di terra cotta, assumono forme di grande bellezza e di nuova “matericita'", fedeli - tuttavia - nel rappresentare la tradizione piu' autentica e profonda della cultura africana e, al contempo, capaci di interpretarne le trasformazioni e le “contaminazioni" generate da una “modernita'"sempre piu' presente.

El Anatsui, nato in Ghana nel 1944, ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1990.
Le sue opere sono presenti nelle maggiori gallerie pubbliche e private in Europa e negli Stati Uniti. 'Erosion' (1995), una scultura monumentale, presentata nella sua prima personale all’'October Gallery’ di Londra, e' stata acquisita dallo Smithsonian Museo. 'Man's Cloth' e 'Woman's Cloth', fanno parte delle ultime acquisizioni del British Museum di Londra.

Rossana Orlandi
Lo spazio e la mostra

Esperta di design, cultrice della contiguita' tra discipline, Rossana Orlandi ha individuato nelle opere dell’artista El Anatsui l’ideale corollario della sua originale ricerca nel campo dei prodotti di trasformazione: opere, al confine tra arte, artigianato e design, che hanno origine da uno sguardo capace di andare oltre le apparenze consumistiche, realizzate riabilitando con il paziente e ingegnoso lavoro delle mani materiali poveri e di scarto.
Le raffinate tessiture di tappi corona e di altri ‘scarti’ di El Anatsui che rimandano, nella regalita' della loro esecuzione, agli abiti da cerimonia africani, si rivelano ideali contrappunti degli arredi di artisti/artigiani Senegalesi e di designer del Mali che Rossana Orlandi, per prima, ha introdotto a Milano.
‘Nyekor’ e' un altro tassello del mosaico di culture rappresentato nel suo spazio milanese. Le straordinarie opere di El Anatsui sono la tonalita' alta adatta ad esaltare l’ originale e variegata miscela di proposte, che trova la sua omogeneita' proprio nella forza delle diversita', dello spazio di via Matteo Bandello.
E suggellano un rapporto con la creativita' dei paesi africani, esente da tentazioni etnicistiche, evidenziando l’attitudine d’indomita esploratrice nei terreni del progetto di Rossana Orlandi.

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*Tessuto Kente etnia Ashanti (Ghana centrale) - Scheda informativa

Questo tipo di tessuto viene usato, nella sua dimensione completa, come toga avvolta intorno al corpo e appoggiata sulla spalla sinistra. Esso e' composto da strisce larghe 10-12 cm. e cucite una accanto all'altra; questo perche' vengono usati telai completamente manuali con cui non e' possibile ottenere altezze maggiori del tessuto. I fili dell'ordito vengono separati con pettini comandati dai piedi del tessitore e la trama viene ottenuta facendo passare una spoletta da un lato all'altro. A questa base del tessuto vengono aggiunti i ricami geometrici realizzati mentre avviene la tessitura. I kente piu' pregiati sono quelli che hanno un ricamo particolarmente fitto. Questi ricami hanno sempre significati e nomi ben precisi e generalmente fanno riferimento a proverbi che identificano la persona che indossa l'abito, come per esempio ademkyemyamu (dentro al ventre del coccodrillo), anwonomoase (la radice di anwonomo e' dolce - significa felicita'), kradie (l' anima soddisfatta). I kente vengono indossati nelle cerimonie e nelle ricorrenze religiose, dove hanno un ruolo di identificazione sociale: piu' il tessuto e' prestigioso, maggiore e' l'importanza della persona che lo indossa. I kente piu' ricchi sono fatti in seta (i primi esempi furono realizzati ricavando il filo di seta dai tessuti di importazione europea) e sono realizzati con telai a sei licci, essi vengono chiamati asasia ed appartengono alla famiglia reale. Il migliore asasia e' riservato al re Ashanti (asantehene). I kente indossati dalle donne sono suddivisi in due o piu' parti: una come gonna, una come scialle e spesso un'altra per portare il bambino sulla schiena. Com'e' tradizione in tutta l'Africa Occidentale, anche in Ghana i tessuti vengono lavorati esclusivamente dagli uomini. La vicina popolazione degli Ewe (Ghana orientale) realizza tessuti molto simili al kente degli Ashanti, si differenziano, pero', soprattutto perche' vengono inserite figure antropomorfe mentre quelli degli Ashanti hanno disegni esclusivamente geometrici. Il regno Ashanti venne fondato nella prima meta' del secolo XVIII e si arricchi' notevolmente con il commercio dell'oro e degli schiavi con gli europei. Kumasi e' la citta' dove risiede il re. La successione al trono avviene da parte di madre e la regina madre gode di grande prestigio. La religione degli Ashanti comprende molti de'i, il piu' importante e' il dio del cielo Nyame. Il contatto con il mondo soprannaturale si realizza soprattutto attraverso il sacro sgabello d'oro che, secondo la leggenda, ha dato origine al regno. Esso viene esposto in pubblico solamente in rare occasioni senza mai fargli toccare il terreno, viste le sue origini divine.

Spazio Rossana Orlandi
Via Matteo Bandello, 14 - Milano

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