Galleria Studio 20 Arte Contemporanea
20 opere di fotomanipolazione digitale su forex. Muovendo da una dimensione antropologico/esistenziale che vede il corpo come luogo di identificazione, Podda prende le distanze da tutto cio' che e' naturale per elaborare una visione artificiale della realta'.
EthnyCity
a cura di Roberta Vanali
La programmazione della Galleria Studio 20 Arte Contemporanea continua con il
terzo appuntamento dedicato all’artista digitale Franco Podda che inaugura la sua
prima personale, venerdi' 10 marzo, alle ore 19, dal titolo EthnyCity. Curata da
Roberta Vanali e costituita da venti opere di fotomanipolazione digitale su forex,
la mostra potra' essere visitata fino al 25 marzo.
"Muovendo da una dimensione antropologico/esistenziale che vede il corpo come
luogo di identificazione, Franco Podda prende le distanze da tutto cio' che e'
naturale per elaborare una visione artificiale della realta' che si concretizza
attraverso la tecnologia informatica in quanto il mondo esterno passa dalle pagine
dello schermo ove prendono vita espressioni basate sui linguaggi che sono
un’estensione della nostra mente, per citare De Kerckhove. Nell’era della
psicotecnologia, con lucida analisi - talvolta sconfinante nel cinismo - l’artista
indaga tra le pagine del web per impossessarsi d’immagini che seziona, manipola e
rielabora pittoricamente, con abile intervento digitale, sviscerando aspetti
borderline dell’era contemporanea. Lacerti d’identita' sottoposti a trasmutazioni
digitali, icone glamour deturpate, immagini bondage decontestualizzate e
assemblate rientrano in quel linguaggio ibrido che ben si adatta alla definizione
melting pop coniata da Gianluca Marziani per indicare
la contaminazione/fusione dei codici espressivi poiche' e' la scienza, sola religione
dell’avvenire, come tuonerebbe Francois Raspal.
Dissolvenze che integrano abilmente non luoghi, che disgregano la materia per
fondere reale e virtuale, codici criptici che non raccontano ma caricano le
immagini di significati ambigui - prescindendo da qualunque compiacimento estetico
e dall’autoreferenzialita' della rappresentazione - divengono pretesto per
affondare la lama tra le piaghe della societa' postmoderna. Saturazioni cromatiche
su sfondi enfatizzati da tonalita' purpuree convergono a delineare identita' in un
connubio che racchiude la femminilita' provocante memore di Nobuyoshi Araky e la
sottile poesia dei ritratti di Basile'.
Specchio di una condizione socio-esistenziale facilmente percepibile, EthnyCity e'
una riflessione sull’identita' dove e' implicito il concetto di diversita' che
diviene portavoce di un vissuto collettivo attraverso il corpo in quanto
"involucro" che la contiene. Il corpo come soggettivita' culturale, come strumento
d’indagine e oggetto plasmabile che incarna un eros mai troppo ostentato. Il corpo
come luogo di ambiguita' e solitudine, di sperimentazione e mutazione. Il corpo al
confine fra trasgressione e poesia." (Roberta Vanali da presentazione catalogo)
Inaugurazione: venerdi' 10 marzo, alle ore 19
Galleria Studio 20 Arte Contemporanea
Via Sulis 20 (Palazzo Valdes) - Cagliari
Ingresso da martedi' a sabato dalle 17.30 alle 20.30