Tunnel
Milano
via Sammartini, 30
366 1358151
WEB
EXPANDED
dal 31/1/2000 al 29/3/2000
WEB
Segnalato da

Francesca Alessandrini




 
calendario eventi  :: 




31/1/2000

EXPANDED

Tunnel, Milano


comunicato stampa

VISUAL EXPANDED
Tre giorni tra visioni, suoni e performance.
1 - 3 febbraio 2000
Tunnel, via Sammartini 30, Milano
Tel. 02 66711370

Martedì 1 febbraio, ore 22.00
Vjs CONTEST
New digital&electro entertainment: visual set, atmosfere e ambienti saturi d'immagine, tra visioni proiettate, mixate, sintetizzate, campionate, diversi i soggetti d'area milanese che si esibiscono a ruota. Party-scenario in ambiente sinestesico e performativo, spaccato attendibile di una realtà produttiva sempre più emergente strettamente connessa al quadro di riferimento della musica elettronica.
Web designer, videoartisti, autori TV, crew multiformi, eclettici creatori audio/visuali a confronto per un'esibizione multi e mixedmedia fra installazione video rivisitata, creazione ad hoc o riformulazione di software specifici e mix live.


Mercoledì 2 febbraio, ore 23.00
DES RIVES
Yann Beauvais&Thomas Koener
Installazione multischermo e performance di Yann Beauvais (cineasta sperimentale, curatore e saggista) e Thomas Koener (musicista elettronico "isolazionista" multiforme, fra l'altro co-spiratore del techno project a due Porter Ricks).
Des Rives è il supporto audiovisuale di un'inedita serata di manipolazioni visive fra tecniche archeologiche - multiproiezioni 16mm alterate live - e scenari di ambienti immersivi di futuri obsoleti abitati da paesaggi sonori alterati e alternati ad un reading destrutturato a scatenare infinite derive possibili.
Des Rives è stata commissionata dal Centre Georges Pompidou-Musée National d'Art Moderne di Parigi.


Giovedì, 3 febbraio, 23.00
SOUND POLAROIDS MILANO
Scanner&Tonne
Da Londra Robin Rimbaud aka Scanner, eclettico maestro del suono elettronico, e Paul Farrington aka Tonne, artista della grafica, presentano un evento Sound Polaroids, elektro-performance audiovisuale appositamente prodotta per Milano .
S' Polaroids esplora significati sonori e stimolazioni visive tramite la lettura di un cuore urbano a colpi di suoni fotografici. Immagini e suoni registrati digitalmente per la città sono elaborati live da un sound toy appositamente creato: dipingere suoni e comporre con la luce, riassemblare i frammenti di un panorama e i movimenti pulsanti di una città vista dagli occhi di chi viene da fuori, rivelandone aspetti inusuali.
Due diverse versioni di Sound Polaroids sono già state presentate a Montreal (Canada) e all'ICA di Londra.


Web live
Expanded Sound sarà trasmessa in diretta audio e video sulla rete in coproduzione tra Radio Lilliput (http://www.radiolilliput.org) e Radio Zivago (http://www.zivago.com).
Un estratto di materiali audiovisivi sarà poi permanentemente consultabile nel sito di Generazione Media (http://www.undo.net/generazionemedia) come documentazione di tutta l'iniziativa.



EXPERIMENTAL CINEMA
Rassegna di cinema sperimentale
2 febbraio - 29 marzo 2000, ore 21.30
Auditorium S. Carlo Pandora, c.so Matteotti 14 , Milano
Tel. 02 782389

Mercoledì 2 febbraio
Roma '60
Uno sguardo sull'avventurosa stagione del cinema sperimentale, underground e d'artista a Roma fra gli anni Sessanta e Settanta. Un'occasione unica di visionare materiali appartenuti a una storia per vari motivi dimenticata, ma fondamentale nella traccia storico-artistica delle neoavanguardie italiane nel più ampio contesto internazionale.
Gianfranco Baruchello, Tutto, tutto nello stesso istante (1968, 25'); Paolo Brunatto e Mario Masini, Insomma (1965, 11'); Luca Patella, Vedo Vado (1969, 25'); Gianfranco Baruchello, Non accaduto (1968, 6'); Alfredo Leonardi, Musica in corso - Noi (1966, 14'); Alberto Grifi e Gianfranco Baruchello, La verifica incerta (1964-65, 43'); Romano Scavolini, Alle tue spalle senza rumore (1964, 10').
La serata sarà preceduta da un incontro con Bruno di Marino (direttore del Museo Laboratorio dell'Università La Sapienza di Roma) e Yann Beauvais (curatore di Scratch Projections, Parigi).

Mercoledì 9 febbraio
POPabstrakt
Immagini grafiche, disegni astratti e flussi dinamici di suoni e visioni. Tra gli immaginari pop, le "colonne visive" e gli umori psichedelici riaffiorano le ossessioni della pura sperimentazione su materia, processo e percezione che attraversano l'intero arco evolutivo del cinema sperimentale dalle sue origini. Abstract da un flusso produttivo consistente che lascia intravedere le scie degli stili visuali dell'attuale popolo musicale e le affinità creative con le più recenti produzioni che agiscono miscelando onde audiovisive sul doppio canale comunicazione-intrattenimento.
Walther Ruttmann, Opus I (1920, 8'); Don Best, Raw (1996, 5'); Stan Brakhage, The Earth Song of the Cricket (1999, 3'); Henry Hills, Porter Springs 3 (1977, 5'); Len Lye, Tusalava (1929, 11'); Jim Davis, Impulses (1958, 10'); Craig Lindley, Emanance (1999, 9'); Jürgen Reble, Rumpelstilzchen (1989, 15'); Joost Rekveld, #11, Marey <-> Moiré (1999, 21'); Jeffrey Scher, Bang Bang (1998, 4'); Thomas Steiner, Halle II (1997, 8').

Mercoledì 16 febbraio
Found footage
Found footage cioè "metraggi trovati", sequenze riciclate, assemblate e rielaborate in movimenti d'immagini, suoni e colori, détournement e smontaggio del senso, del fine, delle strutture, dentro o fuori dalle narrazioni possibili. Tecnica e linguaggio basic nella sperimentazione cinematografica, mai come oggi potenziato grazie alle infinite possibilità di recupero, trattamento, manipolazione, scambio e ritrasmissione delle fonti visive e delle pratiche di montaggio e postproduzione non lineari.
Joseph Cornell, Rose Hobart (1936-39, 20'); Henry Hills, Porter Springs 4 (1977, 15'); Ken Jacobs, Opening the Nineteeth Century: 1896 (1990, 9'); Abigail Child, Mutiny, (1982-83, 10'); Jennifer Reeves, Chronic (1996, 38').

Mercoledì 23 febbraio
Panorama
Panoramix, porzioni magiche di paesaggi urbani, naturali, artificiali: landscape che la macchina da presa raccoglie e il cineasta rielabora. Contenitore liquido per scenari della finzione, set simbolici o location interiori, il landscape film, figlio illegittimo della veduta e della pittura di paesaggio, è una delle ossessioni più ricorrenti nella geografia della sperimentazione in pellicola, causa o frutto di viaggi fisici o psichici, iniziatici o malati. Una carellata di panorami a trecentosessanta gradi nei territori sconfinati dell'immagine-paesaggio.
Rose Lowder, Les tournesols (1982, 3'); Miles Mckane, Narcisse Pretext (1989-92, 6'); Richard Serra, Railroad Turnbridge (1975-76, 17'); Ralph Steiner H2O (1929, 14'); Paul Strand e Charles Sheeler, Manhatta (1921, 9'); Ken Jacobs, Globe (1971, 22'); Marie Menken, Glimpse of the Garden (1957, 4'); Thomas Renolder, Zeit Raum (1998, 8'); Maija-Lene Rettig, Take Courage (1986-87, 9'); Chris Welsby, Wind Vane (1972, 8'); Stan Vanderbeek, Birth of the American Flag (1966, 11').

Mercoledì 1 marzo
Hot movies
Sequenze calde, paesaggi a sfondo erotico che spesso nella storia del cinema sperimentale e d'avanguardia hanno funzionato da elemento di disturbo più o meno scomodo, e da segmento della devianza, nel tentativo di rifondare e ricollocare le identità sessuali e di riconsiderare la percezione del desiderio e della sensualità. Un sentiero tuttora luminoso di espressioni individuali e comunitarie, fra performatività e intimismo, racconto identitario e virtuosismo della finzione.
Jack Smith, Hot Air Specialist (1970, 4'); Stan Brakhage, Sexual Meditation: Open Field (1973, 6'); Dietmar Brehm, Macumba (1995, 18'); Anja Czioska, Prinzessin Marina (1996, 3'30"); Takashi Ito, Apparatus "M" (1996, 6'); Ron Rice, Chumlum (1964, 26'); Anita Thacher, Permanent Wave (1966, 3'); Paul Sharits, Piece Mandala / End War (1966, 5').

Mercoledì 8 marzo
Jack Smith
Performer, fotografo e cineasta d'avanguardia, Jack Smith (1932-1989) è stato uno dei protagonisti assoluti della scena newyorkese underground dagli anni Sessanta, proponendo un'estetica solo in apparenza frivola, segnata dalle più radicali esperienze della danza moderna, delle arti visive, del cinema esotico, dei B-movies e della critica sociale antagonista. Il suo maggiore contributo è stato nella formazione di un immaginario glamour parodistico e farsesco ormai immortale, fondato sulle tracce della libertà sessuale e dell'amore gay, sul travestitismo e sul mondo kitsch e camp ricombinati in un universo linguistico assolutamente unico per intensità e potenza visiva.
I Was a Male Yvonne Decarlo (1968-70, 30'); Normal Love (1963, 105'); The Yellow Sequence (1963, 20'); Scotch Tape (1959-62, 3').

Mercoledì 15 marzo
Docufiction
Docufiction è il territorio mobile che oscilla tra la finzione e la documentazione. È lo sguardo obliquo che attraversa i confini tra generi, che annebbia i margini dei racconti e confonde le fonti dalle quali sono recuperati i materiali. Un tema attuale e spunto di riflessione sulla scena della cinematografia più interrogata del presente quanto all'ordine del giorno nelle produzioni televisive più innovative e sovente maggiormente seguite dell'ultimo quinquennio. I punti di vista, i precedenti e le prospettive nell'ambito marginale della cinematografia sperimentale.
Yann Beauvais e Vivian Ostrovsky, Work and Progress (1999, 12'); Gordon Matta-Clark, Clockshower (1973, 13'); Marie Menken, Andy Warhol (1965, 22'); Sarah Abbott, The Light in our Lizard Bellies (1999, 8'); Henry Hills, Goa Lawah (1991, 6'); Matthias Müller, Vacancy (1998, 13').

Mercoledì 22 marzo
Orientalities
Scene e scenari estremo-orientali tra diverse stagioni delle vagues cinematografiche sperimentali attraverso il lavoro di alcuni dei più significativi filmmaker giapponesi. Solo uno spiraglio su una produzione quanto mai vivace e sorprendente per continuità, ricchezza, qualità e rigore di traiettorie. Inattesi percorsi della visione in un immaginario inedito e poco sottomesso ai cliché dell'esportazione tipica del prodotto Made in Japan.
Akira Mizuyoshi, Syunsoku (1997, 3'30"); Jun'ichi Okuyama, Movie Watching (1982, 12'); Kohei Ando, My Friends in my Address Book (1974, 3'); Takahiko Iimura, A Dance Party in the Kingdom of Lilliput (1964, 14'); Takashi Ito, Zone (1995, 12'); Akira Mizuyoshi, The Printed Sunlight Film (1998, 5'); Jun'ichi Okuyama, My Movie Melodies (1980, 7'); Yo Ota, Incorrect Continuity (1999, 9').

Mercoledì 29 marzo
Cartoonia
Universo cartoon. Dai più storici disegni animati ai collage: un'estesa area della produzione di immagini tra creazioni recenti e memorabili precedenti. Movimento, forma, colore, passo uno, astrazioni, realismi e surrealismi... Cosa esiste ma soprattutto cosa è esistito con tanta dirompenza oltre ai fertilissimi e assoggettati al marketing universi disneyani, oltre a Hanna&Barbera, a Goldrake, Daitan, Lupin e Sailor Moon, oltre alla cult-scena manga, oltre all'immaginario pop-mediatico dei Simpson o di Beavis&Butthead?
Robert Breer, Bang (1986, 8'); Fuji (1973, 9'); Lewis Klahr, Pony Glass (1997, 15'); Jeffrey Scher, Turkish Traffic (1998, 4'); Harry Smith, Early Abstractions n. 1, 2, 3, 4, 5, 7, 10 (1939-56, 22'); Stan Vanderbeeck, Science Friction (1959, 10'); Wheels n. 2 (1959, 4').


R'drama: EXpanded radio
UN DRAMMA DENTRO LA RADIO
Selezione di radiodrammi dal Festival L'immagine leggera di Palermo
a cura di Alessandro Aiello
Radio Popolare, Fm 107.6 (orari e date da comunicare)


I - Il Teatro Radiofonico - Il libro parlante
Opere in cui il copione riveste una funzione piuttosto centrale e sono in genere pressoché assenti le interazioni con effetti sonori e musiche. Questo raggruppamento si allarga ad adattamenti letterari dall'effetto piuttosto orizzontale, tipicamente demodé.
Gianni Actis Barone, Satori Drama (1998, 10'); Giovanni Coda, Ombre (1998, 9'35").

II - Composizione musicale e poesia sonora
Lavori in cui il testo funziona come semplice struttura all'interno della composizione globale, dove non esiste un vero impianto drammatico narrativo.
Stefano Zorzanello, Attività dell'Urbano (1998, 13'50"); Luigi Ceccarelli, Aracne (1998, 10'); Enrico Frattaroli, Violinosecondo (1998, 8'08" ); Marcello Sambati, Lucerte (1998, 5'25").

III - Film-acustico e sceneggiato sonoro
Radiodrammi puri che nascono da una esplicita consapevolezza narrativa; si sviluppano lungo tempo, spazio e azione, parametri tipici del Cinema.
Massimo Toniutti, Molto Corto (quello che è Morto) (1998, 6'30"); Piero Mottola, Percorso Emozionale vicino-lontano (1998, 2'); Metaxù, Il Vigilambulo (1998, 10'14"); Giuseppe Coco, Ricordi Estivi (1999, 15').

IV - Altro
Elena Cantarone, Federica Manzitti e Rosa Masciopinto, Metafore (dalla serie
Endorfine) (1998, 6'39").

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Dellera
dal 9/11/2013 al 9/11/2013

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