Fondazione Querini Stampalia
Venezia
Campo Santa Maria Formosa, Castello 5252
041 2711411 FAX 041 2711445
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Furla per l'arte
dal 16/3/2001 al 13/5/2001
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Segnalato da

Fondazione Querini Stampalia




 
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16/3/2001

Furla per l'arte

Fondazione Querini Stampalia, Venezia

Il premio Querini Stampalia. Edizione 2001. Il progetto si intende come un appuntamento annuale e si prefigge di portare all'attenzione del pubblico italiano e internazionale gli artisti italiani emergenti. Curatrice del premio e' Chiara Bertola, con la consulenza di Giacinto Di Pietrantonio e Angela Vettese. In mostra le opere dei cinque finalisti: Massimo Bartolini, Lara Favaretto, Margherita Manzelli, Sabrina Torelli, Vedovamazzei.


comunicato stampa

Il premio Querini Stampalia
Edizione 2001

La Fondazione Querini Stampalia e Furla per l'arte promuovono un premio per artisti italiani. Il progetto si intende come un appuntamento annuale e si prefigge di portare all'attenzione del pubblico italiano e internazionale gli artisti italiani emergenti. La volontà è quella di svolgere una ricerca minuziosa sul territorio italiano con lo scopo di offrire visibilità ai cinque artisti giudicati migliori. L'artista premiato donerà un'opera a Furla che inizierà così a costituire una collezione d'arte contemporanea italiana.

Curatrice del premio è Chiara Bertola, con la consulenza di Giacinto Di Pietrantonio e Angela Vettese.

Il premio è stato concepito esclusivamente a invito (senza limitazione di età, di tecnica artistica), in modo che la rosa dei concorrenti sia frutto di una selezione vasta ma di qualità. L'assegnazione finale del premio si articola secondo diverse fasi:

· Dieci critici italiani (Dede Auregli, A Titolo, Luca Cerizza, Gigiotto Del Vecchio, Teresa Macrì, Cloe Piccoli, Bartolomeo Pietromarchi, Sergio Risaliti, Gianni Romano, Sabrina Zannier) incaricati di svolgere una accurata ricognizione su tutto il territorio nazionale, hanno segnalato cinque artisti ciascuno.

· Una prima giuria biennale (Chiara Bertola, Angela Vettese, Giacinto Di Pietrantonio, Cristiana Perrella, Roberto Daolio, Giorgio Verzotti, Gail Cochrane) ha selezionato cinque finalisti tra i cinquanta artisti presentati e sulla base dei materiali informativi raccolti: Massimo Bartolini, Lara Favaretto, Margherita Manzelli, Sabrina Torelli, Vedovamazzei.

· La Fondazione Querini Stampalia ospiterà, dal 17 marzo al 13 maggio 2001, la mostra dei cinque finalisti.

· Il premio Querini Furla per l'arte (30 milioni) verrà assegnato il 5 maggio 2001 a uno dei cinque artisti sulla base del giudizio che una seconda giuria internazionale (Yuko Hasegawa, direttrice della Biennale di Istanbul 2001 e curatrice senior al Museo d'Arte Contemporanea di Kanazawa, Japan; Ilya & Emilia Kabakov, artisti; Jenny Lomax, curatrice e direttrice del Camden Art Centre di Londra; Ettore Spalletti, artista; Octavio Zaya, co-curatore a Documenta 11, Kassel 2002) esprimerà sulle opere esposte.

· Un catalogo, pubblicato da Charta, documenterà il lavoro dei cinque finalisti, divenendone importante veicolo di comunicazione. Esso renderà conto anche della selezione iniziale, testimoniando in questo modo una mappa annuale della situazione artistica italiana.

La collaborazione tra Furla, azienda bolognese leader internazionale nel settore degli accessori moda e la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, una tra le più antiche istituzioni culturali italiane, è un esempio di come il mondo della produzione industriale e quello della cultura possano collaborare per promuovere al meglio la creatività italiana.

L'immagine grafica del Premio è di Ilya Kabakov.


Artisti finalisti

Margherita Manzelli (Ravenna, 1968) vive e lavora a Milano dai primi anni novanta, servendosi di mezzi diversi quali la performance, l'installazione e la pittura tradizionale. Al centro del suo lavoro è sempre una forte relazione con il corpo, inteso come elemento che partecipa attivamente all'opera oppure come oggetto di autoritratti e ritratti. Elementi comuni ai suoi lavori sono una descrizione dell'individuo nella sua solitudine e lo stato di insicurezza che provocano nello spettatore.

Massimo Bartolini (Cecina, 1962) vive e lavora in Toscana (Cecina). Nel suo lavoro ha utilizzato mezzi come la fotografia, il video e la performance, ma negli ultimi anni la componente più forte è stata una costruzione architettonica in grado di trasformare lo spazio. Partecipano a questa ricreazione dei luoghi anche aspetti olfattivi e sonori, con l'obiettivo di offrire allo spettatore esperienze intense le quali, pur nascendo da fatti comuni come attraversare una porta girevole o entrare in una stanza bianca, oltrepassano le consuetudini e riflettono su di esse.

Vedovamazzei (Stella Scala, 1964 e Simeone Crispino, 1962), gruppo composto da due artisti, è attivo a Milano dai primi anni Novanta. Il lavoro è basato sull'impiego di mezzi diversi quali il video, l'installazione ambientale, la scultura oggettuale, la fotografia, la manipolazione di vegetali e l'intervento su altri elementi naturali, spesso ottenuto con la consulenza di scienziati. L'insistenza cade sulla necessità di guardare oltre le apparenze, osservando l'origine iconografica degli oggetti e il loro significato simbolico; il lato assurdo delle opere invita a riflettere sull'insensata rigidità delle convenzioni.

Sabrina Torelli (Reggio Emilia, 1966) vive e lavora a Bologna. Da tempo interessata agli aspetti performativi e di interazione tra il corpo e l'ambiente, attraverso peculiari modulazioni fisico-vocali, disegna e predispone con un'ampia varietà di mezzi e di strumenti, un ricco apparato di forme di relazione. Dove anche gli effetti di una tecnologia 'semplice' e sofisticata, vengono plasmati in funzione alternativa rispetto ad una mera logica funzionale.

Lara Favaretto (Treviso,1973) vive e lavora a Milano. Alla base dei suoi lavori per cui utilizza la fotografia, il video, la performance, c'è sempre l'urgenza di una continua trasformazione e la necessità di coinvolgere gli altri nel processo creativo. La contaminazione e lo scambio continuo di esperienze, anche estranee alla pratica artistica, diventa allora il mezzo per approdare ad opere 'aperte' e potenziali in cui il ruolo dell'artista viene dichiarato fragile e marginale.


Fondazione Querini Stampalia, Campo S. Maria Formosa 5252, Venezia

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