Acqua, fuoco e terra. Mostra dedicata alla produzione ceramica dell'artista basco per il quale la terracotta e la sua plasmabilita' hanno costituito la scoperta di un nuovo linguaggio. Sono esposte sessantaquattro opere.
Acqua, fuoco e terra
La Banca di Teramo e di Ascoli, nella ricorrenza del
decennale della Fondazione, promuove una importante e significativa rassegna sulle
ceramiche di Pablo Picasso. Sessantaquattro le opere esposte, tutte di peculiare
bellezza, che restituiscono gli stilemi artistici dell'autore andaluso ritenuto, a
ragione, il massimo artista del XX.mo secolo.
E' nei laboratori del Vallauris (Valle dell' Oro) in Costa Azzurra dove Picasso, in
eta' matura, si dedica alla creazione, copiosa e intensa, di ceramiche. I soggetti
sono quelli che maggiormente ricorrono nella sua opera, centauri, colombe, capre,
donne e uomini, scene di tauromachia, maschere, cavalli, figure di animali. E'
questo variegato mondo, scomposto e ricomposto in forma sintetizzata con piani e
superfici ribaltate, che appare su vasi antropomorfi, piatti, vassoi, piastrelle
di ineguagliabile bellezza.
Picasso realizza i suoi primi lavori in ceramica nella bottega del suo amico, lo
scultore e ceramista, Paco Durrio. A casa Durrio, Picasso aveva potuto ammirare
alcune ceramiche realizzate dall'amico Gauguin e di questo, che considerava le sue
ceramiche come sculture, dunque "un'arte integrale nel quale la forma, la materia
e la decorazione sono un'unita'", sposo' l'idea di elevare le ceramiche da semplice
oggetto d'artigianato ad opera d'arte. E non v'e' dubbio alcuno che le 19.00 domenica e lunedi' chiusoceramiche
del grande spagnolo siano, oltre a rappresentare in pieno la sua maturita', opere
d'arte di grande valore.
Nel 1946 Picasso si dedica alla realizzazione delle sue ceramiche con la passione
di un bambino e la coscienza del grande e maturo artista quale egli era.
La terracotta e la sua plasmabilita' costituiscono per Picasso la scoperta di un
nuovo linguaggio. La ceramica appare come una nuova risorsa nella sua volonta',
secondo alcuni esperti, di rompere con il concetto di opera unica e inaccessibile
al pubblico.
Su questa base prende forma la ceramica picassiana nella quale, l'autore, scopre
un mondo fino ad allora inesplorato di forme e decorazioni nuove fra vasi, piatti
o piastrelle. Per analogia, gli stessi mondi di forme e piani esplorati in
precedenza tramite la pittura e l'incisione. Insomma, Picasso, non da' nulla per
scontato neppure nella ceramica e alla fine della sua carriera, se mai, riassume
in essa i lunghi anni della sua opera e la sua maturita' di uomo e di artista.
Una certa ideologia e' riscontrabile anche nel Picasso ceramista, l'immortale
autore di Guernica, che vuole avvicinare la sua arte al pubblico e per fare
questo, realizza in ceramica oggetti d'uso quotidiano. Quasi certamente,
l'applicazione di Pablo Picasso nel mondo inesplorato della ceramica - fino ad
allora ritenuto meramente artigianale - produce una rinascita della stessa dalla
meta' degli anni '40.
Vasi, piatti e brocche
La ceramica diventa un supporto per il mondo pittorico dell'andaluso per
eccellenza, per cui dalla tela, i suoi personaggi e le forme si spostano sulla
fragile e preziosa terracotta.
I primi lavori sono realizzati su superfici piatte, quasi a cercare una nuova tela
ma senza dimenticare che il grande artista e' alle prese con la nuova e sconosciuta
materia.
Nell'insieme di tutta l'opera picassiana in ceramica e' possibile ricondurre il
Picasso pittore nella decorazione di piatti e mattonelle, mentre e' chiaramente
riscontrabile il Picasso scultore nella fattura e decorazione di brocche, vasi e
piccole figure.
La tauromachia, come risulta nel resto della sua opera, e' uno dei soggetti
maggiormente ricorrenti nelle sue ceramiche. Picasso, da spagnolo, considera il
toreare come lo sport piu' nobile: "perche e' l'unico nel quale gli avversari non
possono mettersi d'accordo". In molte creazioni, piatti, vassoi, forme arrotondate
e sinuose di brocche e vasi, l'artista ricrea la plaza della corrida.
L'alto livello di sperimentazione e ricerca, che sempre ha accompagnato il grande
Maestro del Novecento nel suo percorso artistico, in ceramica produce una
decorazione indistinta fra recto e verso nelle superfici piatte.
In mostra, opere provenienti dal Museo Baluard di Maiorca e da importanti
collezioni pubbliche e private. Fra le ceramiche di maggior pregio si citano, fra
i piatti: Quattro pesci policromi, Scene di tauromachia, Colomba, Quattro profili
allacciati, Volto con capelli ricci, Interpreti di musica; nel nutrito gruppo di
brocche: Donna gufo, Picador, Viso di profilo, Toro, Viso con occhi sorridenti;
fra gli oggetti d'uso, alcuni portaceneri raffiguranti un Uccello con cresta e un
Picador.
Inaugurazione: 11 aprile 2006 ore 18
Sala Espositiva Carino Gambacorta - Banca di Teramo
Viale Crucioli, 3 - Teramo
Orario: dal martedi' al sabato dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 16 alle 19 domenica e lunedi' chiuso