Dopo 112 anni di storia, per l'ultima volta si riaprono le porte dell'ex Ospedale Psichiatrico dell'Osservanza. 60 artisti e 4 compagnie teatrali all’opera in 9 padiglioni, una chiesa ed un panificio con installazioni, pittura, scultura, fotografia, video, musica, poesia, prosa, teatro.
Associazione Culturale “Koine'"
Societa' “Osservanza" S.r.l
Cooperativa Sociale “Forma e Segni" Imola (BO)
OSSERVANTI - OSSERVATI
UN EVENTO DI ARTE CONTEMPORANEA UNICO E IRRIPETIBILE
Installazioni, pittura, scultura, fotografia.
Video, musica, poesia, prosa, teatro.
Dopo 112 anni di storia, per l’ultima volta si riaprono le porte dell’ex Ospedale Psichiatrico dell’Osservanza di Imola.
Rivedere, rivivere per non dimenticare, riattraversando i luoghi della sofferenza sotto i “riflettori" dell’arte.
60 artisti e 4 compagnie teatrali all’opera in 9 padiglioni, una chiesa ed un panificio.
Il Gruppo POLASER presenta
- la mostra “Foto Orfiche"
- l’installazione “La Notte" (Omaggio a Dino Campana)
In esposizione le opere degli artisti POLASER:
Marco Ancarani, Mario Baldazzi, Emanuele Benini, Guerrino Bertuzzi, Claudio Bocchini, Lorella Coloni, Moreno Diana, Andrea Drei, Francesca Degli Angeli, Fabio Del Ghianda, Attilio Ferri, Mario Ghetti, Gilberto Giorgetti, Sergio Guerra, Fabio Iacuitti, Vito Lo Piccolo, Renzo Magri, Romano Margonari, Marilena Mazzari, Francesca Meocci, Donata Milazzi, Carlo Minotti, Cristina Paglionico, Fabio Panzavolta, Silvia Penazzi, Barbara Penso, Cristina Pochettino, Carla Ponti, Ermes Ricci, Simone Tomaselli, Ezio Turus, Massimo Vaccaro, Pino Valgimigli, Massimiliano Vassura, Gigi Vegini, Maria Vodarich, Marcello Volpi, Manuela Zanotti.
Il Progetto OSSERVANTI-OSSERVATI, e' un PROGETTO D’ARTE CONTEMPORANEA.
Piu' precisamente raccoglie un’area di artisti che privilegiano gli interventi nel mondo reale fuori dai
“recinti" e dagli spazi canonici d’esposizione. Questa tendenza comune, pur non conferendo a
quest’area i caratteri di movimento, evidenzia il bisogno di un’arte aperta sul mondo, non rinchiusa
in problematiche circoscritte agli “addetti ai lavori", aperta alla vita, partecipe degli eventi, capace
di mescolarsi alle cose reali pur senza confondersi con esse, affermando la propria “follia" come
elemento di vitale propulsione; un'arte non facile, certamente complessa, enigmatica, ma ricca di
fascino, di magia e di silenzio, che si rivolge direttamente allo spirito dell'uomo.
L’Ex Ospedale Psichiatrico dell’Osservanza, e', per eccellenza, UN LUOGO DI NOTEVOLE
INTERESSE per l’arte contemporanea. La BELLEZZA INQUIETANTE di questo sito NELLE
CONDIZIONI IN CUI SI TROVA IN QUESTO MOMENTO e' una qualita' estetica che va difesa e
valorizzata.
Il Progetto OSSERVANTI-OSSERVATI, che non e' a scopo di lucro, si colloca fuori dalle
logiche di mercato.
Motivazioni e finalita'
Oggi non esiste piu' nell’Ex Ospedale Psichiatrico la presenza dei ricoverati o ex tali, e l’oggetto
non e' piu' la “Chiusura di tutti i manicomi". Oggi a Imola, come in varie parti d’Italia, restano
luoghi, spazi, edifici intatti e vuoti che conservano in se stessi la memoria di un passato di
aberrazioni e sofferenze umane. La ricchezza di tracce e di segni ancora evidenti testimoniano
quelli che furono il clima e la vita interna all’Ospedale. Si tratta dunque di un intervento in uno
spazio-memoria tuttora vivo, ma lontano dagli eventi che lo segnarono nel passato remoto e in
quello piu' recente.
Quali sono gli elementi fondanti di un evento artistico oggi, in queste mutate condizioni?
Il fascino dell’imminente cancellazione di un luogo altamente evocativo e l’archiviazione, ma
non rimozione, di una storia che per piu' di un secolo ha partecipato a formare il patrimonio
culturale ed esperienziale della citta'.
"L’attenzione che i cittadini di Imola hanno dimostrato per le sorti dell’area
dell’Osservanza a partire dalle prime battaglie per il superamento dell’istituzione
manicomiale rileva come questa struttura non sia stata, in realta', un corpo estraneo alla citta',
nonostante i suoi recinti e l’implicita segregazione di tante persone e di ampi spazi.
In migliaia hanno lavorato negli anni, con le piu' diverse mansioni, internamente a quei
recinti, superati ogni giorno, nella quotidianita' del lavoro, in entrata ed uscita: questa
interazione, questo rapporto tra soggetti segregati “diversi, ma familiari" e la societa' esterna
(dalle famiglie alle relazioni istituzionali) hanno segnato fortemente la compagine sociale, gia'
incline, per storia e cultura politica, al confronto e alla solidarieta'"
(Piergiorgio Mongioj - “UN PROGETTO PER LA CITTA' - considerazioni sul progetto della
Consulta per l’Osservanza" - mensile n'5/2003 dell’Universita' Aperta).
La riappropriazione in chiave artistica di un’area che sta a cuore alla citta' perche' e' nel suo
cuore, sia in senso fisico che in senso metaforico.
• Aprire alla citta' e al territorio le porte di un luogo che fu di sofferenze, delegando all’arte il
compito di attraversarlo con sue opere e azioni. Gli spazi oggi vuoti non sono da intendersi
come semplici contenitori espositivi, ma come parte integrante delle opere e delle azioni che in
essi vengono a concretizzarsi.
• “Invadere" il luogo e la sua inquietante “bellezza", che oggi ha il potere di scuotere dal
profondo l’animo del visitatore dotato di sensibilita', risvegliando, in chi fa arte, fantasmi
creativi che abitano nel profondo dello spirito e della memoria individuali: memoria slegata
dal luogo in oggetto, ma da esso prepotentemente e universalmente rappresentata.
• Il bisogno di mantenere vivo il primato dell’arte nel passaggio tra passato e presente in un
luogo in rapida e imminente trasformazione, e di riflesso nella citta', che cosciente o
incosciente, e' inscritta nella scena globale che sopprime l’essenzialita' umana e inibisce le sue
espressioni artistiche piu' vitali.
• La non cancellazione/rimozione della connotazione del luogo come sede di produzione
artistica e letteraria (madre di Baccarini, Dino Campana, Carlo Cafiero).
• Rivisitare, riflettere, rivivere per non dimenticare giacche' questo e' stato: un luogo di
abominevole sofferenza; non cancellarne la memoria e' un diritto/dovere di tutti.
. Dare innanzitutto continuita' all’idea scaturita dall’evento artistico del ’96 “ESPERIENZE
DELLA SAGGEZZA", idea di “liberazione (liberarsi) da altri manicomi, quelli che
imprigionano l’arte, la parola, gli spazi, le immagini e le relazioni..."
• Un progetto, come nel ’96, teso al recupero dell’essenzialita': “Intravedere sta per vedere
dentro di noi, agli altri, a ogni alterita' e diversita'… L’essenziale riporta alla essenza delle
cose, del vivere, dell’operare." (Antonio D’Avossa, 1996 - dall’introduzione al catalogo
“Esperienze della Saggezza")
• Creare un evento che restituisca all’arte la sua autonomia totale, che la pone - sotto forma di
opera finita e nel suo divenire attraverso gesti e azioni - al centro, e non al servizio di finalita'
sociali per quanto degne e umane.
• Un evento di 30 giorni fatto di azioni e soprattutto di opere create ad hoc che si dissolveranno
fisicamente, ma non nella memoria e nello spirito della citta' che le avra' vissute, attraversate.
Il luogo:
l’Ex Ospedale Psichiatrico dell’Osservanza di Imola costituito da un’area parco contenente:
• 19 padiglioni a due piani ciascuno (piano terra e primo piano);
• cappella poligonale (vuota e con altare e coro sopraelevato);
• officine, magazzini, serre;
• portineria con piano terreno, primo piano e ingresso vuoto;
• lavanderia con piano terra e primo piano;
• forno / panificio con piano terra e primo piano
• serra
Un buon numero di padiglioni e' disponibile (una decina, con due piani ciascuno, costituiti da
corridoi, camere, ex-servizi e saloni).
Il parco e' attualmente agibile ed e' aperto alla cittadinanza.
Situazione in divenire:
e' iniziato il Progetto di Ristrutturazione Gae Aulenti tuttora ancora sulla carta. “Un progetto che
riconosce nell’apertura del “luogo" alla citta' (fino a divenire “luogo della citta'") valori altamente
simbolici, varieta' di destinazioni d’uso e funzioni, fruizione ed integrazione urbana di un’area
storicamente ed ambientalmente eccezionale per le sue qualita'." (da un articolo sul mensile n7
“Universita' Aperta-3p" di Piergiorgio Mongioj).
Festa d'inaugurazione Sabato 29 aprile ore 16.00
Via Livia Venturini, 4 - Imola
Per il programma completo degli eventi vedere sito web