La rassegna "Passalaparola" presenta lo spettacolo "Gioco al massacro": un viaggio creativo tra musica, cinema e fumetto; con gli appuntamenti "Famiglie a Teatro" sono messe in scena storie tra le più popolari dell'immaginario infantile e "Incontri a teatro" propone "Senza fissa dimora" che affronta le tematiche più scottanti e e più vicine agli adolescenti.
Appuntamenti
Rassegna "Passalaparola"
sabato 17 marzo, ore 21.00
Teatro Città Murata
GIOCO AL MASSACRO
Ritorna per la rassegna serale
"Passalaparola" organizzata dalla Fondazione AIDA, lo spettacolo "Gioco al massacro"
della compagnia Teatro Città Murata di Como. La rappresentazione già presentata al
pubblico degli studenti delle scuole superiori della città all'interno della rassegna
"Incontri a teatro" specificamente dedicata a loro, è liberamente tratta dall'omonimo
romanzo dello scrittore francese Henri-Frédéric Blanc. Nella trasposizione teatrale,
i protagonisti, da giovani studenti di un istituto tecnico per apprendisti meccanici,
sono diventati quattro operai metalmeccanici (interpretati da Giuseppe Adducci, Daniele
Braiucca, Alessandro Diliberto e Giuseppe Migliorini per la regia e la drammaturgia di
Bruno Stori), il cui futuro si prospetta inesorabilmente fatto di bulloni, chiavi inglesi,
giraviti, macchine e rumori di fabbrica. Da qui scaturisce una ribellione senza speranza
e senza ritorno.
Lo spettacolo è un viaggio creativo tra musica, cinema e fumetto (le scene e i costumi
sono di Laura Butti; luci e suono di Michele Napione e Andrea Bernasconi), esagerando in
chiave iperrealistica la storia, ma adottando un linguaggio elevato a poesia,
per affrontare il tema del disagio sociale giovanile. I ragazzi parlano di libertÃ
e di amore, scherzano tra loro e cantano come una rock band, tentando di affermare
un'utopia prendendosi sul serio per essere comici e trasformando così la poesia in
tragedia.
Con questo spettacolo, dedicato ed ispirato ad Andrea Pazienza e alle sue storie a
fumetti, Teatro Città Murata conclude una parabola tematica sul disagio avviato con
altri due spettacoli precedenti (Conigli d'acqua e Prima che il gallo canti). Frutto
di una continua interazione tra attori e regista, si presenta quanto mai interessante
sul genere del teatro di narrazione, del quale affronta le più svariate sfaccettature
per esaltare l'incanto della parola.
Ssabato 7 aprile 2001, ore 21.00
Ensemble Vicenza con il contributo della Regione Veneto presenta
Duemila e una notte
ovvero Le metamorfosi di Arlecchino
da Carlo Goldoni
Commedia dell'Arte in prima rappresentazione moderna
Su scrittura di Giovanni Todescato (che firma anche la regia),
su una interessante ricerca storica di Roberto Cuppone.
Duemila e una notte è infatti tratto da uno dei canovacci scritti da Goldoni in Francia
per la Comédie Italienne, e in particolare per l'ultimo grande Arlecchino italiano che
vi lavorò, Carlo Bertinazzi detto Carlin. Il canovaccio, incluso oggi nelle Opere di
Goldoni, non è mai stato stampato autonomamente né rappresentato ai nostri giorni.
Da esso emergono le due fondamentali caratteristiche di Arlecchino: il trasformismo,
cioè la capacità di travestirsi portata al limite fisiologico, e la natura demoniaca,
che trova origini medioevali, e addirittura preistoriche quando la maschera era
strumento di comunicazione con l'aldilà .
_____________________
Rassegna "Famiglie a Teatro"
domenica 18 marzo, ore 17.00
Giallo Mare Minimal Teatro
STORIE ZIP
"Famiglie a Teatro", la rassegna organizzata dalla Fondazione AIDA al Teatro Filippini,
giunta al penultimo appuntamento, proporrà domenica 18 marzo alle ore 17.00, lo spettacolo
Storie zip delle Compagnie Teatrali Giallo Mare Minimal Teatro di Empoli e Teatro di
Piazza e d'Occasione di Prato. Un insolito spettacolo quello proposto per la prima volta
a Verona, dalle due compagnie toscane, ideato da Renzo Boldrini e Davide Venturini,
nel quale l'antica arte del racconto e il sapore di antiche storie ascoltate da generazioni
si confrontano con strumenti e modalità di rappresentazione contemporanei e poco consueti
in termini di utilizzo teatrale.
Elemento centrale della composizione scenica è la continua tessitura di parole, suoni,
movimenti con immagini elettroniche, realizzate e manipolate al computer e a video in
tempo reale, proiettate nel corpo dell'attore e su un grande schermo. Si ottiene così
una scenografia virtuale in continua trasformazione visiva con la quale interagisce
l'evocazione della narrazione sostenuta dal lavoro di un musicista, che commenta le
azioni e manipola elettronicamente la voce dell'attore.
Le storie narrate sono tra le più popolari dell'immaginario infantile, tutte centrate
sulla figura del lupo: Cappuccetto Rosso, Il lupo e i sette capretti, I tre porcellini.
Le storie sono messe in scena con fedeltà ai nuclei narrativi originali, seguendo però
la lezione di Roal Dhal in Versi perversi e introducendo un solo, ma determinante,
tradimento testuale, al fine di rimettere in gioco il senso del racconto e darne una
nuova lettura. Per la chiave ironica e leggera con cui viene rivista la sua valenza
ludica e pedagogica, Storie Zip ha ottenuto nel 1999 il premio per l'infanzia
ETI/Stregagatto, il più prestigioso premio nazionale di teatro per ragazzi.
Particolarmente adatto per la sua varia e fantasiosa costruzione anche per i
bambini più piccoli.
_____________________
Rassegna "Incontri a Teatro"
martedì 20 Marzo, ore 10.00
Fondazione Sipario Toscana
SENZA FISSA DIMORA
Prosegue la rassegna per le scuole superiori "INCONTRI A TEATRO", promossa e organizzata
dall'Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Verona, dall'Assessorato alla
Pubblica Istruzione e Cultura della Provincia di Verona e dalla Fondazione AIDA/Centro
di Produzione Teatrale, in collaborazione con il Provveditorato agli Studi di Verona.
L'iniziativa di teatro-dibattito che si propone attraverso il linguaggio teatrale di
affrontare le tematiche più scottanti e e più vicine agli adolescenti, è giunta al
penultimo appuntamento, proponendo al Teatro Filippini lo spettacolo Senza fissa dimora
della compagnia teatrale "Fondazione Sipario Toscana" di Cascina in provincia di Pisa.
Senza fissa dimora, nasce dalla suggestione di un film di Gianni Serra, La ragazza di
via Millelire. Quando il film uscì nell'80 ebbe l'approvazione del pubblico, soprattutto
dei giovani, che trovavano finalmente proiettata sullo schermo una storia possibile,
vicina. "Questo però non è un adattamento del film" dice la regista Donatella Diamanti,
"la protagonista anche se vicina a quella del film, è pur sempre una ragazza nata vent'anni
dopo... del film mantengo ciò che vent'anni fa mi apparve l'intento dominante: ritrarre
con amore i pericoli possibili a cui va incontro un'adolescenza innocente e devastata".
Betty, ha 16 anni e non ha casa. Simula coraggio dormendo in un vagone abbandonato,
rubando ai grandi magazzini, fidanzandosi con improbabili spacconcelli di periferia.
Le piace dichiararsi "tossica autoregolamentata" perché "dipendente" dice lei, "non è una
bella cosa"; ma è solo l'ennesima bugia per sentirsi uguale ai tanti che incontra per
strada.
Verdiana ha 40 anni e cerca casa a chi non ce l'ha. Il tempo ha trasformato il suo lavoro
di assistente sociale in una sorta di ruolo impiegatizio. Procura a Betty collocazioni
impossibili in centri di accoglienza, case famiglia, istituti di ogni tipo, da cui Betty
puntualmente scappa o viene cacciata ed ogni volta lo fa con una maniacale attenzione
a non "lasciarsi coinvolgere", fino all'ultima fatidica fuga di Betty.
Una fuga diversa, nata, per la prima volta da un'esplicita richiesta di aiuto a cui
Verdiana non vuole rispondere. Una fuga apparentemente senza ritorno, che farà capire
a Verdiana quanto Betty è importante per lei.
La messa in scena dello spettacolo è di Letizia Pardi in collaborazione con Fabrizio
Cassanelli e Alessandro Garzella, le interpreti sono: Letizia Pardi, Luciana Cipriani
e Valentina Moretti.
_____________________
Rassegna "Famiglie a Teatro"
domenica 25 marzo, ore 15.00 e ore 17.00
La Botte e il Cilindro
IL GATTO CON GLI STIVALI
Con il classico tratto da Perrault, Il Gatto con gli stivali, chiude domenica 25 marzo
con doppia rappresentazione (ore 15.00 e ore 17.00) al Teatro Filippini la rassegna
"Famiglie a Teatro" organizzata dalla Fondazione AIDA. L'edizione è quella di Pier
Paolo Conconi realizzata da La Botte e il Cilindro di Sassari, fedele al racconto
originale francese.
Un mugnaio lascia in eredità ai tre figli il mulino, un asino e un gatto. Il figlio
più giovane, a cui andò il gatto, si lamentava della sua sorte. Allora il gatto
cominciò a parlare: "Non disperarti, trovami un sacco e un paio di stivali e ti
dimostrerò che la sorte non è stata tanto cattiva con te."
E' proprio la storia del Gatto con gli stivali come c'è stata sempre raccontata,
adattata per i ragazzi al linguaggio teatrale con tecnica mista d'attore, pupazzi
e maschere, riproponendo ancora una volta, attraverso il piacere del racconto, la
valenza educativa insita nella fiaba.
Nel nostro caso che la varietà della vita va affrontata con intelligenza, volontÃ
e audacia, ma anche con attenzione al caso e alla fortuna, per cui talvolta non è
male affidarsi pure all'astuzia.
Per informazioni:
Fondazione AIDA
Tel. 045/8001471, e-mail: fondazione@f-aida.it
TEATRO FILIPPINI
vicolo Dietro Campanile Filippini 1, Verona, tel. 045 592709