Il corpo esposto. 20 fotografie digitali a colori. Sono immagini di bagnanti riprese di nascosto e velocemente, riviste e rielaborate in fase di stampa cosi' da presentare un interessante contrasto tra scatto spontaneo e reinquadratura pensata.
Il corpo esposto
Caruso e' nato a Messina, ma e' residente a Cagliari da sempre.
Opera nel campo della fotografia da almeno tre decenni, ha alle spalle un
notevole bagaglio d'esperienze che vanno dalla fotografia pubblicitaria alla
ricerca sperimentale personale. La mostra in questione consta di una teoria
di venti fotografie digitali a colori. Sono immagini riprese di nascosto e
velocemente, riviste e rielaborate in fase di stampa cosi' da presentare un
interessante contrasto tra scatto spontaneo e reinquadratura pensata. Pur
avendo una connotazione figurativa, le foto sono tagliate in maniera che le
figure perdano il valore realistico per assumere altre valenze fornendo
diversi spunti di riflessione su cosa oggi sia la fotografia.
L'esposizione e' presentata dal critico Massimo Antonio Sanna.
Spazio per creativi di ogni disciplina. Dalle Arti Visive alla Musica, alla
Letteratura, al Multimediale. Situata nel centro di Cagliari, nello storico
quartiere di "Sa Marina", Arcivernice si propone come punto di incontro
costante tra persone, espressivita' e culture. Intende promuovere nuove
sinergie che favoriscano lo scambio e il prodotto delle idee.
Nel 1930, l'artista cagliaritano Giovanni Manca creo', per "Il Corriere dei
Piccoli", Pier Cloruro de' Lambicchi, un geniale e un po' mattoide
scienziato, inventore di una magica vernice - l'arcivernice - capace di far
divenire reale qualunque oggetto disegnato.
Dal testo critico di Massimo Antonio Sanna.
il corpo (in-organico) esposto
Quasi contemporaneamente, pittura e fotografia, hanno cessato di essere una
finestra sul mondo per assumere lo status autonomo di tavola di
informazioni. Cioe', esse si sono inflesse per agire soprattutto all'interno
del proprio linguaggio. Non raccontano piu' delle storie, ma vogliono
esprimere il Concetto.
Se in pittura, secondo Deleuze, questo cambiamento avviene sull¹asse action
painting/new dada - Pollock/Rauschenberg, in fotografia cio' accade, quasi
contemporaneamente, con una riflessione di tipo concettuale.
Ma la similitudine, da un punto di vista formale, tra i quadri di
Rauschenberg o Rotella e le immagini di Siskind o di Haas e' solo un fatto
casuale e episodico; invece, l'accostamento tra questi due momenti dell¹arte
di fine millennio va ricercato piu' a fondo nella volonta' di superare il
significante e nella creazione di un'arte ontologica.
Mentre in pittura questo lo si puo' ottenere con l'astrazione; e il confine
tra finestra sul mondo e tavola d'informazioni risulta ben marcato,
soprattutto quando si abbandona il figurativo o l'operazione mimetica per
rimandare ad altro. In fotografia cio' e' piu' difficile da percepire.
Non perche' il fotografo si muova in un ambito ambiguo; anzi, se cosciente,
egli e' usa ad utilizzare il linguaggio in quanto tale; e' semmai l¹immagine
stessa ad essere ambigua, e' lo spettatore tende a capire la foto nel modo
piu' convenzionale e leggerla all¹interno del conosciuto.
Bisogna liberarsi dal significante per vedere l'esposizione di Mimmo Caruso;
il titolo stesso ci viene incontro e ci da' una traccia per interpretarla.
Il soggetto. I corpi sono quelli dei bagnanti, ma sono anche corpi sui
generis; l'esposizione e' quella che si pratica in spiaggia, ma e'
sostanzialmente fotografica.
Il mare e la spiaggia forse aumentano la risonanza del colore, lo fanno
saturare e creano contrasti cromatici piu' reali del reale; cosi' la pelle dei
soggetti esposti (la carne) e' tanto lontana dalla realta', non e' presa come
significante, e' un'estraniazione e forma trame interessanti e inverosimili.
L'ambiente che e' stato preferito per gli scatti e' casuale (cosi' le persone),
avrebbe potuto essere qualsiasi posto, non e' neanche un pretesto, il
risultato sarebbe il medesimo in ogni caso.
Un'ironica antologia di frammenti: pose plastiche e scultoree quasi da
evocare una classicita' da rivista illustrata; scene di vita balneare che
sembrano una rappresentazione oleografica dell'estate,
In mezzo ci sono anche delle brutture, ma non e' importante perche' il fine
non e' rappresentare, piuttosto snaturare un contesto che ci sembra noto,
Diceva Garry Winogrand: "niente e' tanto misterioso quanto un fatto descritto
con chiarezza", ed e' quello che qui accade quando una situazione consueta
viene traslata di significato.
L'attimo struggente. Da rimarcare e' la tecnica che Caruso utilizza, molto
immediata. Non tanto perche' usi il digitale, quanto perche' le immagini sono
state scattate agli ignari bagnanti di nascosto e solo in seguito tagliate
nel computer.
Questo gli ha consentito di avere una freschezza in fase di ripresa e in
seguito poter adattare cio' che ha visto con quello che gli interessava
vedere,
E assistiamo alla dimostrazione che si puo' fare arte con poco: luoghi che
conosciamo bene, ma solo un occhio esperto ce li ridona con un valore
diverso.
Quell'occhio che tratta tutto come corpo, come materia prima e unica.
Scene di tutti i giorni riviste con un medium diffuso che oramai non e' piu'
nuovo e che utilizziamo tutti.
L¹antica alchimia della camera oscura, del negativo, non puo' essere
sostituita da nuove tecnologie, ma queste ultime, ben usate, ampliano le
possibilita' del fare e dello sperimentare.
Perche' e' il fare dell'artista che muove le cose; i corpi in questione (con
le relative relazioni sociali e formali) esistevano gia' prima di venire
fermati dallo scatto, e' la sensibilita' di Mimmo Caruso che gli da' nuovi
intendimenti e nuovi significati.
Massimo Antonio Sanna
Inaugurazione 22 aprile 2006 ore 18,30
Arcivernice
via Baylle 115, Cagliari
Aperto dal lunedi' al sabato dalle 18 alle 20,30