Galleria Arteincornice
Torino
via Vanchiglia, 11
011 885071
WEB
Mario Schifano
dal 28/4/2006 al 26/5/2006
9,30 - 12,30 e 15,30 - 19,30

Segnalato da

Galleria Arte in Cornice



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Mario Schifano



 
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28/4/2006

Mario Schifano

Galleria Arteincornice, Torino

Invenzioni. In mostra saranno esposte 25 opere scelte tra smalti, acrilici e tecniche miste. I lavoro dell'artista sono tutti caratterizzati dalle tipiche sgocciolature che hanno conquistato esperti e critici d'arte.


comunicato stampa

Invenzioni

Arteincornice incontri e' lieta di ospitare nelle sue sale la mostra di Mario Schifano dal titolo "Invenzioni". In mostra saranno esposte 25 opere scelte tra smalti, acrilici e tecniche miste, esecuzioni tutte caratterizzate dalle tipiche sgocciolature, che hanno conquistato non solo esperti critici d'arte tra cui Alberto Boatto, Maurizio Calvesi, Achille Bonito Oliva e Arturo Quintavalle, ma anche prestigiosi scrittori come Alberto Moravia e Goffredo Parise. Schifano fu il primo ad importare in Italia la Pop Art, dalla quale era stato affascinato durante il suo primo viaggio negli Stati Uniti nel 1962, dove si era interessato alla produzione di artisti come Dine e kline. A questo proposito nel 1999 Achille Bonito Oliva scriveva di lui:

Negli anni '60 l'arte e' sottoposta ad un doppio movimento (il contributo da cui e' tratto il testo si intitola "Gesto dello sguardo e gesto della mano". Ndr) (.). In Italia l'artista che cattura meglio lo spirito e lo stile del periodo e' senza dubbio Mario Schifano. Anche in Italia, infatti, si iniziava a respirare un'aria di rinnovamento, di modernizzazione da una civilta' agricola ad una industriale. A livello culturale era gia' esistita la grande utopia linguistica del Futurismo, che aveva teorizzato l'emulazione delle macchine e l'uccisione o la derisione del "chiaro di luna" all'inizio del secolo. Schifano negli anni '60, stimolato da un background culturale favorevole, penso' di mettere in scena questo nuovo rinnovamento e di iscrivere sulla superficie della tela le immagini recuperate dal contesto urbano o dal linguaggio futurista. Il campo era quello della gestualita', misurata e calibrata secondo i parametri della nuova mentalita' e del nuovo linguaggio. Ma i suoi metodi erano legati alla tradizione pittorica italiana, caratterizzata da un'esecuzione veloce e dalla passione per il colore. Il rigore non era mai diviso dall'edonismo del gesto, che spesso riusci' ad evitare il pericolo derivato da una pittura razionale o troppo fedele al rinnovamento che stava avvenendo nell'arte italiana. (.) I poli tra i quali Schifano svolgeva il suo gioco con la pittura erano l'azione e la contemplazione (.).

Mario Schifano nasce il 20 settembre 1934 ad Holms, in Libia. Nel primo dopoguerra si trasferisce con la famiglia a Roma, dove abbandona presto la scuola e inizia a collaborare con il padre occupandosi di archeologia e di restauro. Ad un certo momento capisce che quel mestiere non gli piace, quindi inizia a dipingere avvicinandosi alla cultura Informale e realizza tele cariche di matericita' e qualche sgocciolatura. Nel 1959 allestisce la 1' mostra personale presso la Galleria Appia di Roma, ma solo nel 1960 la critica inizia ad accorgersi di lui. Negli anni '60 la sua pittura cambia radicalmente e dall'Informale passa a dipingere quadri monocromi, realizzati con carte incollate su tela e ricoperte dal colore che crea spessore, che si esprime come materia, anche attraverso le famose sgocciolature. Successivamente passa dal dipinto allo schermo, sul quale si concretizzano le tracce della civilta' consumistica. Nel 1962 espone a New York, poi a Roma, Parigi, Milano e di nuovo a New York, fino a quando viene invitato a partecipare alla Biennale di Venezia. In questi anni propone cicli tematici, ai quali seguono le rivisitazioni della storia dell'arte degli anni '60, che sfociano nei pezzi sul futurismo, dove le immagini tratte dai media vengono proiettate sulla tela. Dal '64 si avvicina anche al cinema, ma subito dopo viene afflitto da una profonda crisi ideologica e di identita'. Dal 1970 inizia a riprodurre le immagini televisive direttamente sulla tela emulsionata, conquistando cosi' una realta' che fino a questo momento era inafferrabile. Alla fine degli anni '70 si riappropria della scrittura e dagli anni '80 dell'attenzione per il naturale sempre filtrato attraverso i media. Muore a Roma il 26 gennaio 1998.

Inaugurazione: sabato 29 aprile 2006 ore 17

Galleria Arteincornice
Via Vanchiglia, 11/c - Torino
Orari: 9,30 - 12,30 e 15,30 - 19,30

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