Invenzioni. In mostra saranno esposte 25 opere scelte tra smalti, acrilici e tecniche miste. I lavoro dell'artista sono tutti caratterizzati dalle tipiche sgocciolature che hanno conquistato esperti e critici d'arte.
Invenzioni
Arteincornice incontri e' lieta di ospitare nelle sue sale la mostra di Mario
Schifano dal titolo "Invenzioni". In mostra saranno esposte 25 opere scelte tra
smalti, acrilici e tecniche miste, esecuzioni tutte caratterizzate dalle tipiche
sgocciolature, che hanno conquistato non solo esperti critici d'arte tra cui Alberto
Boatto, Maurizio Calvesi, Achille Bonito Oliva e Arturo Quintavalle, ma anche
prestigiosi scrittori come Alberto Moravia e Goffredo Parise. Schifano fu il primo
ad importare in Italia la Pop Art, dalla quale era stato affascinato durante il suo
primo viaggio negli Stati Uniti nel 1962, dove si era interessato alla produzione di
artisti come Dine e kline. A questo proposito nel 1999 Achille Bonito Oliva
scriveva di lui:
Negli anni '60 l'arte e' sottoposta ad un doppio movimento (il contributo da cui e'
tratto il testo si intitola "Gesto dello sguardo e gesto della mano". Ndr) (.). In
Italia l'artista che cattura meglio lo spirito e lo stile del periodo e' senza dubbio
Mario Schifano. Anche in Italia, infatti, si iniziava a respirare un'aria di
rinnovamento, di modernizzazione da una civilta' agricola ad una industriale. A
livello culturale era gia' esistita la grande utopia linguistica del Futurismo, che
aveva teorizzato l'emulazione delle macchine e l'uccisione o la derisione del
"chiaro di luna" all'inizio del secolo. Schifano negli anni '60, stimolato da un
background culturale favorevole, penso' di mettere in scena questo nuovo rinnovamento
e di iscrivere sulla superficie della tela le immagini recuperate dal contesto
urbano o dal linguaggio futurista. Il campo era quello della gestualita', misurata e
calibrata secondo i parametri della nuova mentalita' e del nuovo linguaggio. Ma i
suoi metodi erano legati alla tradizione pittorica italiana, caratterizzata da
un'esecuzione veloce e dalla passione per il colore. Il rigore non era mai diviso
dall'edonismo del gesto, che spesso riusci' ad evitare il pericolo derivato da una
pittura razionale o troppo fedele al rinnovamento che stava avvenendo nell'arte
italiana. (.) I poli tra i quali Schifano svolgeva il suo gioco con la pittura erano
l'azione e la contemplazione (.).
Mario Schifano nasce il 20 settembre 1934 ad Holms, in Libia. Nel primo dopoguerra
si trasferisce con la famiglia a Roma, dove abbandona presto la scuola e inizia a
collaborare con il padre occupandosi di archeologia e di restauro. Ad un certo
momento capisce che quel mestiere non gli piace, quindi inizia a dipingere
avvicinandosi alla cultura Informale e realizza tele cariche di matericita' e qualche
sgocciolatura. Nel 1959 allestisce la 1' mostra personale presso la Galleria Appia
di Roma, ma solo nel 1960 la critica inizia ad accorgersi di lui. Negli anni '60 la
sua pittura cambia radicalmente e dall'Informale passa a dipingere quadri monocromi,
realizzati con carte incollate su tela e ricoperte dal colore che crea spessore, che
si esprime come materia, anche attraverso le famose sgocciolature. Successivamente
passa dal dipinto allo schermo, sul quale si concretizzano le tracce della civilta'
consumistica. Nel 1962 espone a New York, poi a Roma, Parigi, Milano e di nuovo a
New York, fino a quando viene invitato a partecipare alla Biennale di Venezia. In
questi anni propone cicli tematici, ai quali seguono le rivisitazioni della storia
dell'arte degli anni '60, che sfociano nei pezzi sul futurismo, dove le immagini
tratte dai media vengono proiettate sulla tela. Dal '64 si avvicina anche al cinema,
ma subito dopo viene afflitto da una profonda crisi ideologica e di identita'. Dal
1970 inizia a riprodurre le immagini televisive direttamente sulla tela emulsionata,
conquistando cosi' una realta' che fino a questo momento era inafferrabile. Alla fine
degli anni '70 si riappropria della scrittura e dagli anni '80 dell'attenzione per
il naturale sempre filtrato attraverso i media.
Muore a Roma il 26 gennaio 1998.
Inaugurazione: sabato 29 aprile 2006 ore 17
Galleria Arteincornice
Via Vanchiglia, 11/c - Torino
Orari: 9,30 - 12,30 e 15,30 - 19,30