ristorante Sissi
Merano (BZ)

Fred Buscaglione
dal 18/3/2001 al 19/3/2001

Segnalato da

Herta Wolf



 
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18/3/2001

Fred Buscaglione

ristorante Sissi, Merano (BZ)

Figura unica nel panorama italiano del dopoguerra, Fred Buscaglione attraversa come una meteora l’ultimo scorcio dei ‘50 prima di morire in un incidente d’auto nel 1960. Insieme al paroliere Leo Chiosso (tral’altro militare a Merano in tempo di guerra insieme al giovane Bruno Maderna) inventa il singolare personaggio di gangster rubacuori dove fonde ironia autobiografica ad una gustosa inventiva jazzistica.


comunicato stampa

Figura unica nel panorama italiano del dopoguerra, Fred Buscaglione attraversa come una meteora l’ultimo scorcio dei ‘50 prima di morire in un incidente d’auto nel 1960.

Insieme al paroliere Leo Chiosso (tra l’altro militare a Merano in tempo di guerra insieme al giovane Bruno Maderna) inventa il singolare personaggio di gangster rubacuori dove fonde ironia autobiografica ad una gustosa inventiva jazzistica. A Merano dove si esibì alla fine del '59 artforum propone una affettuosa rilettura del suo repertorio ad opera di Marcello Fera, Michael Lösch, Elga Planckensteiner e altri.

Per dare ancora più significato al sapore di revival della serata è stata scelta la sala del ristorante Sissi., luogo dal fascino particolare, negli anni 50 ancora sede di imortanti mostre d'arte..
Herta Torggler
artFORUM Gallery

Con
Marcello Fera (voce)
Helga Planckensteiner (sassofoni)
Michl Lösch (Pianoforte)
Paolo Trettel (tromba)
Claudio Ischia (batteria)
Norbert Gianmoena (contrabbasso)

Gli anni Cinquanta, erano passati da una manciata di giorni, quando il 3 febbraio 1960 Fred Buscaglione, a bordo della sua favolosa Thunderbird, va a schiantarsi contro un camion nel centro di Roma.
Il geniale cantante e showman, con quella faccia alla Clark Gable, che aveva trasformato l’Italia canterina in una specie di mondo popolato da improbabili gangster della Chicago degli anni Trenta, con la sua ironia, le sue rima baciate, non più con "amore-cuore" bensì con "la notte-che botte", era al culmine della carriera. Solo dieci giorni prima si era esibito a Merano e fu anche per questa ragione che la sua tragica scomparsa colpì profondamente la città.

Prima del concerto meranese, Fred Buscaglione, non mancò d’andare a fare una visita all’unico negozio di dischi della città, di quegli anni: la Casa della Musica di Giovanni Munter. Si fece fotografare e non mancò di autografare i suoi successi del momento, tra cui "Love in Portofino" e "Guarda che luna". Buscagliene, cantante, strumentista (ottimo violinista), autore, diplomato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, mostra presto interesse anche per il jazz.

La gavetta, tanto per racimolare qualche spicciolo per gli studi, se la fa nei night-club. E proprio lì nasce la sua amicizia con Leo Chiosso, che grande parte avrà nel successo di Fred come autore di molte canzoni. Sarà proprio Leo Chiosso a spingere il musicista torinese a uscire dalla routine per tentare la carta dei dischi. Nasce così il personaggio del "duro dal cuore buono", sempre pronto a sottomettersi al fascino della bionda tutta curve in un abito in lamè.

Il successo travolgente di "Che bambola!" Strada facendo prende sempre più corpo, attraverso canzoni che raggiungono sempre il successo, quell’immagine di personaggio ispirato da pellicole come "Bulli e pupe" o da trutta una serie di detective americani alla Mike Hammer. Il suo, non solo in quegli anni, ma anche dopo, resta un genere inimitabile, unico. E proprio in questa unicità si può cogliere la grandezza del personaggio e della sua musica venata da un jazz da night-club. Stemperato dalle sue asprezze. Canzoni e musica che anche riascoltate oggi, non avvertono il trascorrere del tempo.

Un’icona unica e irripetibile di un mito che continua a rispelendere di luce propria senza essere stato mai travolto dalle mode musicali succedutesi decennio dopo decennio, fino ai giorni nostri.
Gigi Bortoli

Lunedì, 19 marzo 2001, alle ore 21.30

ristorante Sissi, Merano (Bolzano)

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