Coral Torrents
Marko Vojnic Gin
Elio Pastore
Jara Marzulli
Michela Ianese
Stefano Faccini
Silva Pellegrini
Michele Riefolo
In mostra opere di Coral Torrents, Marko Vojnic Gin, Elio Pastore, Jara Marzulli, Michela Ianese, Stefano Faccini, Silva Pellegrini e Michele Riefolo.
Collettiva
L'arte e', in primis, liberta' di creazione, una arteria incisiva che consente di dire attraverso segni, colori, materiali la panoramica di un tutto individuale ed altamente soggettivo.
Liberarte.
Una mera provocazione, uno stimolo alla liberta', seducendola e attraendola verso una prospettiva diversa, passionale, sensuale.
Un’opportunita' offerta agli artisti che liberamente, senza vincoli, mossi dalla vocazione/desiderio guardano il mondo in modo proprio realizzando un’opera d’arte, sfruttando le contaminazioni e le provocazioni della cultura contemporanea, cogliendo la grande liberta' del linguaggio tradizionale.
Attraverso astrattismi materici, mescolanze cementizie, figurazioni da pathos, installazioni urlanti, video-installazioni pavimentali, arte frattale, foto che lottano contro l ‘individualismo e fili di colore presso le sale di Zerouno si urla all’arte rigorosamente ‘sine cliche'’.
Le opere dei vari artisti nascono da un individualismo esasperato, accentuato dalla voglia di distinguersi, una volta per sempre.
L’universo d’immagine sedimentato nella sua interiorita' fantastica emerge nella materialita' pittorica di Coral Torrents, monocromie solcate da tracce di confine tra il mondo sensibile e la trascendenza di un ‘oltre’ senza luogo e senza tempo’; Una voglia di urlare attenzione, piuttosto, mossi anche dall’esigenza di rendere pubblico e mostrare, soprattutto, il suo punto di vista parlando del no-global, dell’anti-capitalismo, strillando contro ogni forma di razzismo traspare in Marko Vojnić Gin; la voglia di rompere gli schemi tramite la digital art che con le sue forme d'arte immagazzinate su un computer in forma digitale determina soluzioni maestose e prestigiose come quelle di Elio Pastore; la ricerca sulla parte introspettiva dell'umano, in tutti i suoi mutamenti, in tutte le sue ambiguita' nascoste appartiene alla grandiosita' di Jara Marzulli; i “fili" labirintici di Michela Ianese simbolici ed essenziali sottolineano varie stasi della condizione umana su un supporto semplice e ritrovato, quale cartone, china, colore, filo; un grido emerge lento, ma forte, a volte mesto e quasi misurato, esagerato e dichiarato con violenza, quasi un ‘richiamo/richiesta alla coscienza’ di Stefano Faccini che chiama a se' un pubblico e il pubblico e' parte integrante dell’opera; audacita' provocatoria, antiaccademica, antiretorica quella messa in opera da Silva Pellegrini che video-installa sul pavimento innovando la contemporaneita' dell’arte; Michele Riefolo scompone le opere fermando sensazioni e contenendo pensieri mescolando le immagini con materiali cementizi e vitrei.
Centro Culturale Zerouno
Via Cialdini 8 - Barletta (BA)