Jan Vercruysse: le opere della serie Places trattano della nozione di assenza/presenza, perdita e memoria e dell'esplorazione del significato di "luogo". Sia le sculture a parete che quelle a pavimento sono realizzate in acciaio. Francesco Gennari: La degenerazione di Parsifal. L'artista, utilizzando 4 morsetti d'argento e 5 lastre di legno e vetro, forma un cubo che contiene 80 kg di farina.
Jan Vercruysse
Places (Luoghi)
Le opere della serie Places trattano della nozione di assenza/presenza, perdita e
memoria, e al contempo dell'esplorazione del significato di "luogo" e la possibilita'
di rappresentare questo concetto filosofico in un'opera d'arte. In questo senso,
questi nuovi lavori si relazionano strettamente con le opere della serie "Atopies",
"M" e, in particolare, con le opere "Tombeaux".
Facendo un confronto con queste serie precedenti, le opere Places sembrano essere
piu' conclusive, concentrando " significati", "cose successe", "parti di vita".
I lavori della serie Places includono sia le opere a parete che quelle a pavimento e
sono tutti realizzati in acciaio.
La serie delle composizioni a parete, intitolate Places (I), si riferisce
all'immagine degli ex-voto come possono essere visti in Europa sulle pareti delle
chiese. Storicamente gli ex-voto servivano come offerta votiva ai santi ed esistono
in una o due forme - o come piccole lastre di marmo con inciso un testo o
un'immagine, oppure come riproduzioni in miniatura di parti del corpo, che si
suppone un santo abbia sanato. L'artista "sostituisce" questi piccoli oggetti con i
semi delle carte da gioco, e costruisce ogni lavoro basandolo sulla composizione che
le cinque carte possono avere in una mano di poker, usando solo le figure di cuori,
fiori, picche e quadri.
Nella serie delle opere a pavimento, intitolate Places (II), i lavori si riferiscono
all'immagine delle lapidi che vengono spesso incastonate nei pavimenti delle chiese
o ritrovate nei siti archeologici. L'artista altera queste lapidi funerarie o
commemorative "sostituendo" le iscrizioni tradizionali con le figure delle carte da
gioco, usando solo cuori, fiori, picche e quadri.
Places (III) si basano sull'idea dei Places (II). L'artista crea un alfabeto basato
sulle quattro figure delle carte da gioco e "trascrive" un testo in un "testo"
visivo, dove ogni lettera dell'alfabeto romano e' "trascritta" in un "carattere /
figura della carta da gioco".
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Francesco Gennari
La degenerazione di Parsifal (Nativita')
Il demiurgo crea il mondo imponendo alla materia informe un ordine e quindi una
forma ben precisa , cosi' utilizzando quattro morsetti d'argento e cinque lastre di
legno e vetro, forma un cubo la cui funzione e' quella di essere lo strumento
affinche' l'incalcolabile numero di granelli costituenti i circa 80 kg di farina
posti al suo interno, possano assumere una posizione determinata, tale da costituire
una bianca e compatta forma geometrica destinata a permanere in eterno.
Il procedimento che viene messo in atto ha quindi un esito metafisico perche' la
struttura esterna, isolandone il contenuto dalla realta', ne preserva l'ordine e ne
garantisce l'immobilita' formale.
Cio' pero' su cui vuole essere posta l'attenzione in questa sede, cio' che si vuole
realmente rappresentare, non e' tanto il procedimento demiurgico che giunge al suo
esito compiuto, ma in maggiore misura l'analisi del momento in cui questo esito si
confronta con cio' che lo circonda; in altre parole senza piu' la struttura che il
demiurgo ha utilizzato per il suo progetto, quest'ultimo dovra' giocoforza
relazionarsi ad un sistema a lui preesistente, muovendo verso il momento in cui la
metafisica sara' obbligata a regredire, a tradire la sua fissita'; procedere avanti
significhera' retrocedere, perche' nuove leggi influiranno sul suo essere,
determinandone uno stato ibrido, come risultato del processo di degenerazione.
Questo e' il momento dell'ambiguita' concettuale e formale nella quale un pensiero
puro inizia a contaminarsi, ad essere corrotto, e' il momento della metamorfosi,
quando l'ordine imposto dal demiurgo cede il passo alle leggi fisiche dell'universo,
alla trasformazione della materia.
Il cubo rosso e' stato quindi aperto, smontato, e la materia ordinata nel suo insieme
dovra' opporsi, ma senza speranza di vittoria finale, alla la forza di gravita' ,
all'entropia, alla propria natura organica, ovvero a tutto cio' che il demiurgo ha
voluto negare per poter affermare il proprio esito come cristallizzazione
definitiva, come nuovo sistema.
L'ordine geometrico sara' presto compromesso, e la natura organica della farina
determinera' la formazione di vermi, e da essi farfalle che sorvoleranno la scultura;
un nuovo ordine andra' progressivamente affermandosi, perche' degenerazione vuol dire
anche generazione di altro, perche' quando due visioni del mondo si confrontano, la
piu' debole degenera, e la piu' forte genera e perche' il prevalere di un sistema
sull'altro determina anche solo per un istante un ibrido, ambiguo, enigmatico
momento che e' la metafisica quando intraprende la via della realta', che e' La
degenerazione di Parsifal.
Immagine: Jan Vercruysse, Places (Luoghi)
Inaugurazione: Sabato 20 maggio 2006, ore 18-20.30
Tucci Russo - Studio per l'Arte Contemporanea
Via Stamperia 9 - Torre Pellice (Torino)
Orario: Dal mercoledi' alla domenica 10.30-13 e 15-19