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19/5/2006

Sylvia Mair

Galleria delle Battaglie, Brescia

Zoocratie - La tyrannie des betes

A cura di Maurizio Sciaccaluga

''Sylvia Mair rincorre l’origine del mito, la culla di tutte le mitologie, e per farlo punta l’obiettivo su quelle figure e quegli emblemi, apparentemente confusi e ambivalenti, in cui la storia e la cultura dell’umanita' e' finita tante, troppe volte per imbattersi. I suoi animali non sono animali qualsiasi, non sono mai incontrati e riprodotti per caso, come non lo sono gli animali-personaggio delle fiabe: hanno dietro, dentro e tutt’attorno un indotto di significati, valenze, pesi specifici, rimandano a icone di comportamento e valori sociali, ed e' con questi che lo spettatore deve fare i conti.

(...) sulla tela finisce la storia della letteratura, la simbologia su cui s’e' costruito il senso comune, quell’universo zoomorfo a cui e' stato in passato affidato il compito di disvelare l’uomo. Nelle opere ci sono - non raffigurate ma citate, non descritte ma evocate - la perfidia e la stupidita', la forza ottusa e il cupo presagio, la simpatia e la cattiveria. Ci sono quelle silhouette da cui sembra prendere le mosse ogni leggenda quotidiana, qualunque narrazione che racconti lo spirito dei tempi andati e il senso di essere Uomo.(...)

L’azione della Mair e' da paragonare alla ricerca informatica circa i pixel grafici o i files di un software pirata. La proliferazione incontrollabile del segno/struttura, la cancellazione assoluta di ogni altra presenza sulla tela-schermo, inducono a considerare gli elementi quali virus, pronti a eliminare ogni altro segno onde proporre, quale unico comandamento, un data base monolitico e spiazzante. Si tratta di elementi riconoscibili, certo, ma la loro furiosa riproduzione continua li rende pericolosi, devastanti, invadenti, alieni.(...)''

(dal testo in catalogo di Maurizio Sciaccaluga)

Galleria delle Battaglie
via delle Battaglie 69/A - Brescia

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