Galleria Lia Rumma
Napoli
via Vannella Gaetani, 12
081 7643619 FAX 081 7644213
WEB
Enrico Castellani
dal 24/5/2006 al 27/7/2006
martedi' - venerdi' 16.30-19.30, gli altri giorni su appuntamento

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Galleria Lia Rumma



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Enrico Castellani



 
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24/5/2006

Enrico Castellani

Galleria Lia Rumma, Napoli

La relazione tra spazio, luce e forma e' al centro della sua ricerca dagli esordi negli anni '50 ad oggi. Il suo lessico e' composto da superfici e non colori. I lavori esposti, sono stati realizzati quasi tutti nel corso del 2006, fatta eccezione per Superficie bianca, ideata nel 1999. L'opera puo' essere considerata una sorta di punto di partenza dal quale scaturiscono le altre.


comunicato stampa

La relazione tra spazio, luce e forma e' al centro della ricerca di Enrico Castellani, protagonista di una mostra personale nella sede napoletana della Galleria Lia Rumma.

I lavori esposti, sono stati realizzati quasi tutti nel corso del 2006, fatta eccezione per Superficie bianca, ideata nel 1999. L'opera puo' essere considerata una sorta di punto di partenza dal quale scaturiscono tutte le altre. Il modulo intorno al quale e' articolata l'opera e' il quadrato. Quattro tele bianche quadrate si incastrano tra loro, formano un moto rotatorio e lasciano un piccolo quadrato vuoto al centro. La superficie liscia delle tele e' interrotta da un rombo disegnato dalle sporgenze dei chiodi, posti sul retro delle tele. In questo modo, Castellani, individua e isola una porzione di spazio, rispettando un preciso rigore geometrico e ci porta a riflettere sulla percezione e sulle categorie che applichiamo alle cose. Il rombo, infatti, puo' anche essere considerato come un quadrato posto diagonalmente. In altri lavori esposti si ritrova lo stesso processo di isolamento. In alcuni casi, singole parti della tela si appiattiscono interrompendo la ritmica alterazione della superficie determinata dalla sporgenza dei chiodi.

Il lavoro di Enrico Castellani, dagli esordi negli anni Cinquanta ad oggi, ha mantenuto un estremo rigore e ha dimostrato una coerente linea di continuita'. Il quadro non e' piu' da considerarsi il luogo della finzione artistica, ma costituisce una materia a se' stante. La soluzione adottata e' di tipo oggettuale e prevede la costruzione di una centina fatta di chiodi e posta sul retro della tela. In questo modo, la pressione flette il tessuto e determina sulla struttura un rilievo discontinuo. La sua indagine, quindi, e' incentrata sull'essenza del fare pittorico e punta alle componenti principali che ne determinano gli sviluppi. Il suo lessico e' essenziale, composto da superfici e non colori. Il suo lavoro imposta e risolve la questione della resa di una dimensione altra, rispetto ai limiti spaziali della tela. Le sue opere diventano organismi vibranti, sui quali la luce procede, indugia, si sofferma, per poi determinare infinite ombre.

Enrico Castellani (1930, Castelmassa - Ro) si impone sulla scena artistica italiana a partire dalla fine degli anni Cinquanta, quando, con Vincenzo Agnetti e Piero Manzoni, fonda nel 1959 prima la rivista Azimuth e successivamente la galleria Azimut.

Tra le prestigiose rassegne alle quali partecipa, vanno ricordate la Biennale di Venezia del 1964 e Documenta 4 del 1968, a Kassel. Negli ultimi anni ha realizzato delle personali a Palazzo Fabroni, a Pistoia nel 1996, alla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento nel 1999, alla Fondazione Prada a Milano nel 2001, al Kettle's Yard di Cambridge nel 2002 e al Museo Puskin di Mosca nel 2005/2006. Negli spazi della Galleria Lia Rumma e' stato protagonista di due mostre, a Napoli nel 1986 e a Milano nel 1999.

Immagine: Superficie bianca, 2003

Inaugurazione mercoledi' 24 maggio 2006, ore 19.30

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