New Ars Italica
Milano
via De Amicis, 28
02 876533
WEB
Mostra collettiva
dal 15/5/2006 al 15/6/2006

Segnalato da

Paolo Avanzi




 
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15/5/2006

Mostra collettiva

New Ars Italica, Milano

In mostra opere di Patrizia Berardo, Paolo Avanzi, Mario Cossu, Pamela Cucchi, Marco Frattini, Giordano Macellari, Gianpaolo Pillinini, Kadhu, Luigi Christopher Veggetti Kanku.


comunicato stampa

Patrizia Berardo e altri artisti artisti emergenti

A cura di Kristina Snajder e Mariasole Brivio Sforza

Artisti: Patrizia Berardo, Paolo Avanzi, Mario Cossu, Pamela Cucchi, Marco Frattini, Giordano Macellari, Gianpaolo Pillinini, Kadhu, Luigi Christopher Veggetti Kanku

Nel segno di un’apertura verso gli sviluppi della figurazione contemporanea si inaugura la galleria New Ars Italica, frutto del coraggio imprenditoriale di due giovani galleriste, che hanno inteso cosi' non disperdere ma anzi accrescere l’eredita' della storica Ars Italica milanese.
In questa collettiva di avvio la nuova Galleria scopre le sue carte: da un lato attenzione verso la figurazione classica (segno di continuita' con l’originaria Ars Italica), dall’altro lato investimento nelle correnti neofigurative (Iperrealismo, Pop Art, Metropolismo...) rappresentate da una interessante schiera di emergenti.

Nel solco della tradizione si colloca la produzione della bolognese Patrizia Berardo cui e' dedicata un’ampia area della mostra. L’artista fa tesoro della lezione della cosiddetta scuola fiamminga apportandovi una personale nota lirica dal sapore mediterraneo. Ne risulta una prospettiva fatta di “successioni di blu profondi , abissali in cui lievitano trasparenze vitree, cristalline e volumi perlacei come nei controluce improvvisi che stagliano l’ordinato comporsi degli oggetti in verdi fermi , di palude cui fanno da controcanto i rossi aranciati e caldi di frutti mediterranei, solari o accumulazioni ambragite e tonali in fuga da quinte e oscurita' notturne."

Citiamo gli altri emergenti del filone “new" in ordine alfabetico.
Paolo Avanzi elabora una propria concezione Pop Art, con l’ausilio di tecniche di computer painting, che trasfigura le immagini (in questo caso icone della cultura americana) in maschere deformate sia in senso cromatico ma ancor piu' da rilievi e tracce di espressionismo astratto che danno uno spessore quasi materico ai suoi dipinti ad olio.

L’iperrealismo domina nelle opere di Mario Cossu, con un abilissimo gioco di sfocature di sfondo e nitidissimi primi piani grazie al quale riesce a caratterizzarsi in modo convincente, eludendo cosi' i rischi di un virtuosismo anonimo tipico di tanti artisti che si cimentano in tale filone.
Pamela Cucchi, unica deroga all’informale di questa rassegna, e' una giovane scultrice che opera con superfici monocromatiche di materiale plastico. Il risultato sono piani fra loro convergenti e divergenti che riescono a raggiungere un equilibrio, sia logico che fisico, leggero come un castello di carte.

La desolazione del paesaggio metropolitano e' il territorio in cui spazia lo sguardo pittorico di Marco Frattini. I limiti di una mera rappresentazione “fotografica" dei palazzi urbani sono superati attraverso un uso sapiente del registro cromatico che rivitalizza nuances e giochi d’ombra per creare un effetto di spaesamento che diviene angoscia al calare di tenebre quasi metafisiche.

Giordano Macellari si impone per la perentorieta' del gesto pittorico e per l’energia selvaggia che imprime sui suoi nudi femminili. La sua e' una pittura guidata da un sicuro istinto che intuendo la linearita' delle forme coglie nel segno, facendo vibrare le corde di una viscerale corporeita'.
Gianpaolo Pillinini abbandona le rassicuranti dimensioni della figurazione classica per una modalita' aspra e grezza, ma autentica, di fare arte. Come scrive V. Grimaldi la sua e' “una desueta pittura per accumulazione in cui si aprono improvvisi di spazio e colore… Un avvicinarsi scabro, segnato, elementare e analitico insieme, ad orizzonti fatti per volumi e per scansioni, segnati da accensioni di cromie intriganti e improbabili."

Un sofisticato e glaciale erotismo ci trasmettono le donne di Kadhu, artista iracheno, che rinuncia al colore per indugiare fra le trasparenze e le sfumature di lingerie piu' provocanti delle stesse forme che vi sono esibite. Effetto questo di una maturita' espressiva ottenuta grazie ad una notevole padronanza dei propri mezzi.

I volti di Luigi Christopher Veggetti Kanku, giovane talento originario di Kinshasa, si caratterizzano infine per la carica vitale infusa da accese ma studiate coloriture a chiazze che sembrano riprendere la pittura di Lucien Freud, ma con un’esuberanza che forse e' il carattere piu' distintivo dell’artista.
( testo di Paolo Avanzi )

New Ars Italica
Via De Amicis 28 - Milano

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