Casa Salvata. Nel lavoro dell'artista ricorre il tema del rapporto tra le forze naturali e il tentativo umano di controllo e di protezione.
Casa salvata
La sequenza di immagini fotografiche fa riferimento al linguaggio dei sogni e delle favole. Non, pero', favole intese come fantasticherie, ma come riflesso di paure e di bisogni radicati nella memoria della specie, aspetti dell'istinto di sopravvivenza.
La foresta attrae, ma ci si puo' smarrire, e all'improvviso si rivela come una forza aliena, non piu' controllabile. La casa si contrappone come un guscio vuoto, statico, alla natura viva e dinamica. Tuttavia, allo stesso tempo, parla un linguaggio umano, comprensibile. Porta tracce di passaggi. Potrebbe essere estranea, minacciosa, ma puo' anche offrire riparo, calore, la possibilita' di una sosta in cui ritrovare l'orientamento. E' possibile, forse, salvarla dall'abbandono, dalla lontananza, aprendo le porte, scoprendo gli spazi e rendendola di nuovo abitata. E recuperare, cosi', un precario ordine contro la minaccia del caos.
Nel lavoro di Graziella Reggio ricorre il tema del rapporto tra le forze naturali e il tentativo umano di controllo e di protezione. Non vengono mai presentati momenti di tensione, ma piuttosto di sospensione, di attesa o di memoria di un possibile avvenimento. Negli ultimi anni lavora soprattutto con la fotografia, accostando immagini - su cui non interviene - in modo da comporre una sorta di racconto.
Graziella Reggio ha esposto in Italia e all’estero in gallerie e spazi storici, tra cui: CZ95, Venezia; Studio Arte Fuori Centro, Roma; Ex carcere del Sant’Uffizio, GCAM, Spoleto; O’Artoteca, Milano; Palazzo Balleani, Jesi; Galleria il Campo delle Fragole, Bologna; Galleria Totem-Il Canale, Venezia; Galerija Skuc, Lubiana; Museo Nazionale di Villa Pisani, Stra; Galleria San Fedele, Milano; Palazzo Comunale, Spello; Cork Gallery, New York.
Inaugurazione: martedi' 6 giugno ore 18.30
Studio Tronci
via Cola Montano 6 - Milano