La mostra accoglie le opere di 36 artisti. Agli incisori italiani se ne affiancano altri che provengono dall'Europa dell'est come dal Messico, dal Cile, dal Canada.
Amateur d’estampes quinta edizione
Leonardo Sciascia, accanto al mestiere di scrittore, aveva una
passione piu' intima e segreta, ma altrettanto forte. Era l'arte
dell'incisione, nelle sue diverse tecniche. Diceva di essere un
"appassionato incompetente", ma la formulazione, cosi' riduttiva, non gli
faceva giustizia. Le sue collezioni, i nomi degli artisti che ha sostenuto,
stanno a dimostrare quanto la sua conoscenza e intuizione fossero profonde
e sicure.
Per ricordare lo scrittore anche in questo suoparticolare aspetto,
un gruppo di amici ha istituito il Premio "Leonardo Sciascia amateur d'
estampes", giunto alla quinta edizione, collegato ad una mostra itinerante
che - dall' 8 giugno al 7 luglio -avra' come sosta privilegiata la sede
della Fondazione Il Bisonte a Firenze.
La mostra accoglie le opere di 36 artisti. Agli incisori italiani
se neaffiancanoaltriche provengono dall'Europa dell'est come dal Messico,
dal Cile, dal Canada: insieme disegnano un ampiopanorama di cio' che e' oggi
il mondo della calcografia e danno un messaggio forte del disagio comune in
questo primo decennio del secolo nuovo.
Opere come l'acquaforte di Franco Anichini, dal titolo "Santa
Maria Nera" (una chiesa di Lucca), visionaria fino ad evocare il tardo
Piranesi, oppure come la lievissima incisione di Sonia de Franceschi, che
entro la cornice a mandorla stilizzata, anch'essa ricca di reminiscenze, fa
emergere figure femminili, contribuiscono, nell'eleganza del segno, a dare
il senso di una sofferta ricerca espressiva.
Fra gli stranieri colpisce la "Torre italiana" di Krisztof
Sko'rzewski, incisore polacco dalle molte e variegate esperienze, che
propone, lavorando di bulino, un'immagine di Roma compressa nei suoi
monumenti, un distillato di emozioni e di storia. Il bulgaro Robert
Baramov, con il suo "Mondo sott'acqua", un lavoro a puntasecca
particolarmente raffinato, descrive invece conessenziale
sensibilita'l'origine delle prime forme di vita.
Una sezione della mostra e' dedicata ad Alberto Manfredi, del quale
Sciascia fu estimatore e amico. Morto nel 2001, Manfredi era stato
assistente di Mino Maccari, la cui influenza e' rimasta sottotraccia sia
nello stile che nei contenuti dell'opera grafica, anche se questa si
distingue da quella del maestro per una particolare nitidezza del segno e
per l'impegnata sobrieta' nella critica sociale che fu comune ad ambedue gli
artisti.
Le opere esposte al Bisonte rappresentano un piccolissimo campionario
dell'ampia opera di Manfredi , che fu per molti anni titolare della
cattedra di tecniche dell'incisione dell'Accademia fiorentina, ma sono
indicative dell'attivita' di questo insigne maestro.
Inaugurazione: Giovedi' 8 giugno 2006
Galleria Il Bisonte
via San Niccolo', 24 - Firenze
Orari: dal lunedi' al venerdi': ore 9.00/13.00 15.00/19.00