Paolo Barlusconi
Ruggero Maggi
Carlo Steiner
Giorgio Valvassori
Hermann Nitsch
Pier Giorgio Carizzoni
Valeria Vaccari
A 150 anni dalla nascita di Sigmund Freud una mostra segnata dal fil rouge della psicoanalisi: esposte stampe originali acquistate da Freud in Italia e parte della collezione di oggetti e statuette antiche provenienti dal Museo Sigmund Freud di Vienna e del Museo Sigmund Freud di Londra. Con opere di Paolo Barlusconi, Carlo Steiner, Ruggero Maggi, Giorgio Valvassori e Hermann Nitsch.
Il viaggiatore, il collezionista
Promossa da : Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Comune di Gorizia - Ministero degli Affari Esteri della Repubblica d’Austria - Forum Austriaco di Cultura a Milano
Con il contributo di: Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia - Provincia di Gorizia
Comune di Vienna - Commissione Europea, Rappresentanza a Milano - British Council, Roma
Carlo
Con la collaborazione di: Fondazione Sigmund Freud, Vienna
A cura di: Pier Giorgio Carizzoni - Associazione Culturale Dioniso
Si ringrazia per il sostegno: l’Austria per l’Italia Hotels - Express Italia Rail Cargo Austria - Schoellerbank AG - Banca Popolare FriulAdria - Grand Hotel Entourage, Gorizia
I VIAGGI IN ITALIA, IL COLLEZIONISMO DI REPERTI ANTICHI,
GLI OGGETTI E I RICORDI DELLA VIENNA DI FIN-DE-SIE'CLE
A 150 anni dalla nascita di Sigmund Freud, la Fondazione Sigmund Freud di Vienna e i Fora Austriaci di Cultura in tutto il mondo con il patrocinio del Ministero Austriaco degli Affari Esteri promuovono una serie di iniziative per celebrare il padre della psicoanalisi. In un ideale gemellaggio storico e culturale tra Vienna e Gorizia, dal 25 giugno al 1' ottobre sara' esposta al Castello di Gorizia la mostra “Sigmund Freud nella terra dei sogni - il viaggiatore, il collezionista" coordinata e curata da Pier Giorgio Carizzoni, presidente dell’Associazione Culturale Dioniso.
Con spirito da archeologo che scava indefesso in un passato da riportare alla luce e ricostruire pazientemente, Freud affianca e consolida la sua coraggiosa ricerca sui processi psichici con il soddisfacimento dei propri desideri infantili e segreti che lo accompagnarono dalla soglia del quarantesimo compleanno sino agli ultimi anni di vita: il collezionismo di reperti antichi e i viaggi in Italia. Freud amo' infatti moltissimo il nostro paese tanto da definirlo “la terra dei sogni", in contrapposizione alla metropoli viennese in cui si sentiva soffocare.
Segnata dal fil rouge della psicoanalisi, la mostra racconta e documenta tali passioni, esponendo stampe originali acquistate in Italia e parte della sua collezione di oggetti e statuette antiche (romane, greche, orientali, etc.) provenienti dalle collezioni del Museo Sigmund Freud di Vienna e del Museo Sigmund Freud di Londra, che trovano posto all’interno di un’enorme sfinge alata, figura chiave della psicoanalisi freudiana al punto che alcuni autori hanno soprannominato Freud “la sfinge di Vienna". Di particolare interesse i reperti archeologici provenienti da Londra, i piu' numerosi, perche' in anteprima in Italia e mostrati fuori dalla Gran Bretagna in una sola altra occasione: nel 1989 alla State University di New York.
La sua vita privata e la parabola storica e professionale di Freud sono rievocate con le prime pubblicazioni delle sue opere e le foto provenienti dal Museo Sigmund Freud di Vienna che riguardano la sua famiglia e il circolo di amici e studiosi che si era radunato intorno a lui. Con immagini della capitale austriaca e delle personalita' piu' importanti dell’epoca, scelte dagli archivi della Biblioteca Nazionale Austriaca, si riporta alla vita anche quella moderna Babilonia, centro mondiale della cultura e dell’arte, che fu la Vienna di fine ‘800 e inizio ‘900. “Un percorso suggestivo, in cui oggetti e ricordi dei viaggi di Sigmund Freud e della Vienna di fin-de-sie'cle - spiega Pier Giorgio Carizzoni - emergono da un passato che procede dalla penombra alla luce, in un progressivo chiarore che accompagna il visitatore ad una graduale emozionante scoperta di un nuovo metodo di indagine dell’animo umano".
Introdotta dal medico ebreo triestino Edoardo Weiss, la psicoanalisi si diffuse in Italia grazie ai contatti, alle relazioni e le influenze intellettuali che ebbero gli ambienti di quello che un tempo era l'Osterreichisches Kustenland, ora parte della Regione Friuli Venezia Giulia. In mostra sono cosi' esposte le prime testimonianze di come si diffuse il pensiero di Freud anche nel nostro paese attraverso i documenti e le pubblicazioni provenienti da biblioteche di tutta Italia e dalla ricchissima collezione privata, conservata a Trieste, della storica della psicoanalisi Anna Maria Accerboni.
A completare il percorso la sezione “Arte contemporanea: una nuova ipotesi di collezione per il dr.Freud" in cui la curatrice Valeria Vaccari analizza le profonde connessioni che esistono tra la psicoanalisi e l’arte contemporanea attraverso le opere di 4 autori - "Macchine antropomorfe in analisi" di Paolo Barlusconi, "Ombre/proiezioni" di Carlo Steiner, "Il peccatore casuale" di Ruggero Maggi, e “Nascondino" di Giorgio Valvassori. Chiudono la sezione due opere dell’austriaco Herman Nitsch, unanimemente considerato uno dei piu' significativi artisti europei contemporanei e fondatore dell’“Orgien Mysterien Theater" (OTM) e del gruppo artistico del “Wiener Aktionismus" che ha importato in Austria le tematiche della pittura gestuale.
Castello di Gorizia
(Borgo Castello, 36) - Gorizia
Orario: 9.30 - 13.00 / 15.00 - 19.30. Lunedi' chiuso.
Ingresso: € 5,00 / € 3,00