Eroi e Regine. La grande mostra sui Piceni, promossa dalle Regioni Marche ed Abruzzo e dalle rispettive Soprintendenze Archeologiche, dopo le prestigiose tappe di Francoforte e, in Italia, di Teramo ed Ascoli Piceno, giunge a Roma alla Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini. Importanti le novita' che organizzatori e comitato scientifico hanno predisposto per questa nuova edizione. In particolare, la presentazione di una serie di eccezionali reperti venuti alla luce grazie a campagne di scavo ancora in corso sia nel territorio marchigiano che in quello abruzzese. Tesori sino ad oggi mai presentati all'ammirazione del pubblico.
Eroi e Regine
La grande mostra sui Piceni, promossa dalle Regioni Marche ed Abruzzo e dalle
rispettive Soprintendenze Archeologiche, dopo le prestigiose tappe di
Francoforte e, in Italia, di Teramo ed Ascoli Piceno, giunge a Roma alla
Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini, dove sarà allestita dal
13 aprile al 1 luglio, grazie anche alla collaborazione del Monte dei Paschi di
Siena e di api - anonima petroli italiana.
Importanti le novità che organizzatori e comitato scientifico hanno predisposto
per questa nuova edizione. In particolare, la presentazione di una serie di
eccezionali reperti venuti alla luce grazie a campagne di scavo ancora in corso
sia nel territorio marchigiano che in quello abruzzese. Tesori sino ad oggi mai
presentati all'ammirazione del pubblico.
Tra le novità più eclatanti, il contenuto della grandiosa Tomba della Regina di
Numana, il più esteso e ricco circolo sepolcrale sino ad oggi rinvenuto. Nella
tomba, che si estende su un diametro di più di 40 metri, delimitato da un
fossato anulare largo più di 4, sono custodite due enormi fosse dalle quali, ad
oggi, sono stati tratti oltre 2 mila pezzi, un patrimonio tra i maggiori della
sua epoca in Europa.
Dalla prima delle due fosse sepolcrali sono tornati alla luce due carri, uno da
battaglia e uno da trasporto, e, al di sotto di essi, il corpo della Regina
ricoperto da una straordinaria parata di gioielli, a documentare l'altissima
posizione sociale della inumata. A dare un'idea di quale fosse il corredo di
questa Dama, basti dire che il microscavo, ancora in corso, del pane di terra
che contiene i resti della defunta, ha restituito, ad oggi, ben 1.646 gioielli
ed ornamenti. Tra le innumerevoli fibule, ve ne è una di oltre 40 centimetri di
lunghezza contenente un enorme nucleo d'ambra. Inoltre raffinati pettorali,
complesse collane in pasta di vetro e ambra. L'abito, tutto intessuto di perle
vitree, ambra e fili di bronzo, è ancora in via di recupero.
Nella fossa sepolcrale contigua, le suppellettili della Regina: uno stupendo
letto con decorazioni in avorio, bronzo e ambra, centinaia di raffinati oggetti
bronzei e vasi etruschi, greci e piceni, destinati al banchetto funebre.
L'unico oggetto in oro e argento, materiali rarissimi nella cultura picena, è
una sontuosa tazza sacrificale ("phiale") arricchita da un fregio di animali
stilizzati, di provenienza greca.
Il corredo della Regina di Numana non è l'unica, straordinaria novità della
mostra. Dagli scavi in corso a Matelica, proviene lo strepitoso corredo funebre
di un giovane principe-guerriero: l'elmo, con un impressionante e barbarico
mascherone, un secchiello pure in bronzo ed eccezionali ceramiche, tra le quali
un "lebete" (calderone) arricchito da teste di grifi posto su un alto sostegno;
da altre tombe femminili, pure di alto rango, provengono un raro vaso importato
dalla Daunia ed una cista (scatola cilindrica) in avorio, ricavata da una zanna
d'elefante, finemente intagliata e figurata.
Dall'Abruzzo giungono a Roma i reperti di un'altra importante tomba di
principe-guerriero, recentemente rinvenuta nella necropoli di
Comino-Guardiagrele, riferibile al periodo iniziale della prima età del Ferro.
Tra i segni dello status e del ruolo del defunto, la lancia, la spada con il suo
fodero, un bracciale da guerriero a fascia, unico esemplare sino ad oggi
conosciuto, e un rasoio di bronzo.
Inoltre, una delle grandi tombe principesche della Necropoli di Campovolano,
ricostruita in mostra in scala al vero, contiene, nella posizione originaria,
l'eccezionale corredo.
Nuove scoperte illustrano anche il Santuario di Monte Giove, unico sito di culto
attualmente identificato come "santuario", e tra esse, la curiosa serie di
vasetti miniaturizzati, dalle dimensioni di un pollice, con funzione di offerta,
che riportano, in dimensioni da casa di bambola, le stoviglie e gli oggetti di
uso quotidiano.
Come nella mostra di Francoforte, la grande statuaria picena e l'insieme di
stele figurate e con inscrizioni costituirà uno dei momenti magici
dell'esposizione, accanto alla folla del "Popolo Piceno", manichini che
indossano veri oggetti di abbigliamento, armi per gli "Eroi" e gioielli per le
"Regine", che verranno incontro allo spettatore nella sala che conclude il
percorso espositivo.
La mostra è arricchita da una suggestiva sezione multimediale, curata da
Gianfranco Di Giacomantonio, attraverso la quale, utilizzando tecnologie
all'avanguardia, il visitatore incontrerà il popolo piceno compiendo un viaggio
a ritroso di tremila anni.
L'allestimento, affidato a Enrico Valeriani, consentirà di godere di questa
impressionante quantità di materiali in modo spettacolare, facendo rivivere,
come in una macchina del tempo, scene di vita degli antichi Piceni, societÃ
aristocratica e guerriera, un popolo che venne influenzato e influenzò l'Europa
tra il IX e il IV secolo avanti Cristo.
Inaugurazione: 12 aprile, ore 18
Orario: 10 - 19; lunedì chiuso
Ingresso: intero lire 12 mila; ridotto speciali lire 10 mila; ridotti lire 8
mila
Catalogo Edizioni De Luca, in mostra lire 50 mila
Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini, Roma
Informazioni mostra e prevendita biglietti. Tutti gli sportelli della Banca
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