Miti portoghesi. 70 opere che costituiscono una minima parte del lavoro dell'artista portoghese attivo da piu' di 30 anni, ma costuiscono un' acuta investigazione del problema dell'orientamento tra i vari miti. Casimiro assume il mito come punto di partenza, come riflessione, come incentivo creativo. A cura di Elisa Resegotti.
Miti portoghesi
a cura di Elisa Resegotti
Il mito e' il nulla che e' tutto - Fernando Pessoa
Ho incontrato Manuel Casimiro in Brasile a Sao Paulo durante la Biennale nel 2004 e abbiamo subito intrapreso animate discussioni sul suo percorso artistico, soffermandoci particolarmente sulle installazioni nei giardini e sui ponti. Sfogliando le decine di cataloghi delle opere dell’artista e visitando il suo studio a Porto ci si ritrova immersi in un processo di sintesi estetica che si nutre dei classici usandoli come readymade, invadendoli, “segnandoli" con degli ovali neri, rivisitandoli, superandoli, inventando / incontrando quello che gia' esiste.
Le sue sperimentazioni nei vari campi delle arti visive attuano inoltre un processo di eruzione del linguaggio e vengono in mente il californiano Baldessari, poi Beuys, Kosuth, Haacke, ma Casimiro ha altre radici e nelle sue radici lusitane affonda la sua ricerca. Da qui l’idea di questo progetto e di questa mostra: dal desiderio di attingere alla cultura portoghese per esplorare temi sempre piu' attuali, un salto nel passato per capire meglio il contemporaneo, un viaggio in una letteratura e una storia intrisa di miti e di saudade.
Le opere di Manuel Casimiro che si iscrivono in questa investigazione e che presentiamo a Bari sono una minima parte del lavoro dell’artista, ma costituiscono un entita' fisica senza precedenti e “narrano" il problema cruciale dell’ orientamento tra volti coperti, nascosti, elaborati (o persi?). Casimiro dichiara: “ho assunto il mito come punto di partenza, come riflessione, come incentivo creativo." Don Sebastiano, re vinto e scomparso in Africa nel 1578 , ha generato miti di varia natura, rivelatori di complessi conflitti della storia, ma anche della mente. Per Casimiro il Sebastianesimo diventa un problema teorico.
Come Jasper Johns elegge a emblema della Pop Art la bandiera americana, Casimiro investiga il simbolo della nazione, re-inventa la bandiera portoghese scomponendola, separandola, svuotandola del blasone e reiventandola con l’ovale, annientandola infine e rimane la sintesi: il verde come la speranza, il rosso a ricordo del sangue versato nei tempi. Elegge poi la figura del re folle ad emblema, nero come lo sconosciuto, O encoberto e i versi di Pessoa dal Mensagem bene interpretano la follia che diventera' poi leggenda: Pazzo, si, pazzo, perche' volli grandezza / come la sorte non da' / Superiore a me fu la mia certezza, / per questo la' sull’arenile / resto' il mio essere che fu, non cio' che e'.
Come nel cinema talvolta gli autori scelgono di affidare potere piu' che alle immagini alla parola, Casimiro pittore sceglie l’essenziale e non a caso nel 1987, mentre dipinge molte delle opere dedicate alla bandiera raccolte poi nella mostra “I fantasmi del re Don Sebastiano", collabora con Manoel de Oliveira al film A proposito della bandiera nazionale e ne realizza gran parte delle riprese. De Oliveira sviluppera' poi nel 1990 il tema del sebastianesimo nei suoi risvolti storici e di leggenda con No, o la vana gloria del comando, e in seguito con Parole e Utopia, ed infine nel recente Il Quinto Impero - Ieri come oggi e anche Joao Botelho nel 2001 in Chi sei? realizza una tragedia sul crollo di un impero affidandosi all’ipotesi di de Oliveira “la parola e' movimento, il movimento e' nella parola stessa".
In conclusione desidero ringraziare di cuore i direttori dei Musei, i collezionisti privati, la famiglia de Oliveira per il prestito delle opere, Antonio Tabucchi per l’amichevole sostegno e soprattutto Manuel Casimiro per aver reso possibile questa proposta di arte “ne' antica ne' moderna".
Elisa Resegotti
Inaugurazione sabato 24 giugno ore 19
Cittadella della Cultura - Ex Mattatoio
via Pietro Oreste - Bari
Apertura tutti i giorni dalle 19 alle 21 e solo il 25, 26 e 27 dalle 10 alle 21