Studio d'Arte Fedele
Monopoli (BA)
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Adriano Nardi
dal 23/6/2006 al 24/7/2006

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Adriano Nardi



 
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23/6/2006

Adriano Nardi

Studio d'Arte Fedele, Monopoli (BA)

Pittura Nuda. "La pittura non e' un corpo di donna, ma il corpo della pittura. Essa non e' la mano della donna, pur bella, avvenente e fatale, ma e' il segno efficace dell’eros stesso, del pigmento nelle sue differenze…" (Gabriele Perretta).


comunicato stampa

Pittura Nuda

Lo Studio d’Arte Fedele presenta una nuova personale di Adriano Nardi composta da 10 opere ad olio su tela realizzate nel 2006. Il catalogo contiene un testo di Gabriele Perretta e alcuni tratti scritti dall’artista.

Come sottolinea il titolo della mostra, Nardi suggerisce apertamente da alcuni suoi scritti pubblicati in catalogo: “punto di partenza potrebbe essere la visione concreta di Cezanne: dove il dadaista Duchamp chiude nel picco tridimensionale. Mi piace pensare che ora sia la pelle - il parametro di non esagerazione - senza di cui si deborda nel possibile reale, quantico, come oggi lo percepiamo. La narrazione, insita in un oggetto reale come nella sua rappresentazione, e' eccessiva come la nostra scala tridimensionale. Cercate di vederla, questa figura geometrica eccessiva della letteralita'! Si trova anch'essa tra il piano e l'immagine, ma ne distorce il disegno…".

La “micropittura" - delineatasi nella imageri'e conceptuelle di Nardi - e' affiancata da Gabriele Perretta con un breve “ragionamento bio-sferico sulla pittura" fino al ‘900, che conclude: “In sostanza, l’alchimia operativa viene assorbita dal mondo tecnologico e il colore rispecchia il nuovo termometro della pittura, che collabora a rendere anacronistico qualsiasi principio di purezza e pulizia. Ecco perche' l’esigenza di ecologizzare il discorso pittorico diviene una scelta politica e soprattutto una scelta analitica, una predilezione critica e concettuale che guarda con scetticismo tutte le forme di costruzione pittorica che non partono dall’analisi del proprio fare."

La predilezione per la figura femminile, vero centro visivo nella pittura di Nardi, viene nuovamente delineata da Perretta attraverso l’ottica mediale che qui intravede: “ non e' il contenuto, ovvero il corpo stesso della donna che riflette lo stato di eccitazione, ma e' il fare pittorico stesso che nel suo processo, nella sua esecuzione, si dis-vela, dis/vela il suo abile criterio psicoanalitico. La pittura non e' un corpo di donna, ma il corpo della pittura. Essa non e' la mano della donna, pur bella, avvenente e fatale, che Nardi compone e scompone sulla superficie, giocando sulle differenze tra il dettaglio vezzoso e la massa ancestrale e psico-pittorica post-Cobra che la ri-veste dopo averla denudata, ma e' il segno efficace dell’eros stesso, del pigmento nelle sue differenze…".

Catalogo con testi di Gabriele Perretta e Adriano Nardi

Adriano Nardi nasce a Rio de Janeiro nel 1964, e' di origine e formazione bolognese. Vive e lavora a Roma.

Studio Fedele
Piazza Garibaldi, 23 - Monopoli (BA)

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