Fondazione Adriano Olivetti
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Il gioco della verita'
dal 17/4/2001 al 4/5/2001

Segnalato da

Francesca Limana




 
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17/4/2001

Il gioco della verita'

Fondazione Adriano Olivetti, Roma

Performance di Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini; ciò che l'evento performativo dei due artisti mette in risalto è 'la processualità del fare come conoscenza', il carattere cioè pragmatico che l'arte ha assunto nel nostro tempo e il suo feedback nella relazione con lo spettatore.


comunicato stampa

In un testo del 1966 il teorico dell'happening Allan Kaprow si chiede che cosa separi un atto artistico dalla vita e aggiunge, come reazione a questa domanda, che non soltanto vita e arte si mescolano ma le loro stesse identità sono incerte e i loro confini difficili da definire. E' proprio l'esistenza di queste ambiguità che rivela l'autenticità dell'esperienza. Quello che Kaprow spera di conoscere attraverso l'arte è il senso della vita da cui l'estetica trae la sua origine d'essere. Il suo sentimento poetico è costantemente rivolto all'osservazione e all'interpretazione degli atti quotidiani nelle cui pieghe si celano la forma, le soglie e la durata dell'esperienza stessa. Le riflessioni dell'artista americano rivelano in modo emblematico la sua fede intellettuale nella funzione comunicativa dell'arte e nel suo duplice valore di accadimento artistico ed esistenziale. I temi affrontati da Kaprow sono stati più volte ripresi dalla ricerca creativa delle ultime generazioni che lavorano seguendo le forme della sperimentazione.

Un esempio è la performance Il gioco della verità che Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini presentano nello spazio della Fondazione Adriano Olivetti. Ciò che l'evento performativo dei due artisti infatti mette in risalto è proprio 'la processualità del fare come conoscenza', il carattere cioè pragmatico che l'arte ha assunto nel nostro tempo e il suo feedback nella relazione con lo spettatore. La performance si inserisce in un ciclo di lavori centrati sull'idea del gioco (dalle fotografie intitolate L'altro mondo, On the road, If it's different it's different!, sino al video Hurt so Good) che in queste opere diventa metafora delle dinamiche esistenti nel rapporto di coppia. Il gioco, come sappiamo, è un'attività ludica di apprendimento e di relazione esercitata soprattutto nella prima fase della vita; qui essa viene riproposta nella gara a due in cui a braccia distese si cerca di colpire il dorso della mano dell'altro. Durante l'azione, visibile e udibile solo dalla strada, gli artisti scrivono sulla vetrina una serie di domande e il gioco va avanti sino a quando la finestra non sarà ricoperta di parole. Queste varianti intensificano l'aspetto rituale dei gesti che esprimono una integrità formale compiuta anche se provvisoria. Alle domande che i due artisti si rivolgono - riguardanti l'amore e il senso che esso ha all'interno della loro relazione personale - seguono delle risposte che tuttavia non offrono soluzioni definitive "quasi a sottolineare, affermano Ottonella e Nicola, l'impossibilità di raggiungere una qualsiasi verità". I segni linguistici trascritti sul vetro, insieme agli oggetti usati per la performance e la registrazione video dell'evento, sono indizi tangibili che qualcosa è accaduto. Ma non solo. Essi sono anche le spie di gesti, intenzioni e formulazioni linguistiche che rimandano ad altri vissuti e ad altre condizioni esistenziali. Lo spettatore partecipa a una distanza minima ma significativa, separato dal luogo in cui si consuma l'esperienza estetica da un muro trasparente di parole che traccia il confine tra spazio pubblico e spazio privato. Eppure si tratta di una separazione apparente perché la performance è più di un semplice oggetto artistico, è un processo di complesse interazioni che, attraversando il luogo dell'evento, riporta lo spettatore alla condizione del ricordo e dell'appartenenza. (Maria Rosa Sossai, aprile 2001)

mercoledì 18 aprile 2001
inizio performance ore 20.00

La mostra sarà aperta fino al 4 maggio con i seguenti orari:
dal lunedì al venerdì (esclusi i festivi) mattina 10.00/13.00, pomeriggio 14.30/18.00

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