Cesare Pietroiusti ha individuato su di sé una trentina di 'difetti' fisici che, per diversi motivi, gli provocano qualche genere di fastidio. In mostra sono esposte le fotografie delle relative parti del corpo, e una serie di registrazioni sonore che, in modo piatto e anemotivo, descrivono i difetti stessi.
"Individuare e descrivere tutti i disturbi fisici, i difetti, le
imperfezioni, che determinano, anche in misura lieve o minima, fastidio,
dolore, o imbarazzo.
Non vorrei farne una autorappresentazione, o una campionatura da casistica
clinica, ma un lavoro sui meccanismi dell'attenzione.
Capita spesso di fare caso ad una particolarità fisica che, in qualche modo,
disturba. Quasi sempre, sembra normale convivere con essa. La stessa
particolarità , e il relativo disturbo, possono una volta essere avvertiti
come molto prossimi, e determinare sofferenza, e un&'altra restare
distanti, e essere sostanzialmente ignorati.
Mi sorprende la frequenza di entrambe queste esperienze".
Cesare Pietroiusti
Per la mostra Difetti normali alla galleria Primo Piano di Roma,
l'artista ha individuato su di sé una trentina di
'difetti' fisici che, per diversi motivi, gli provocano qualche
genere di fastidio. In mostra sono esposte le fotografie delle relative
parti del corpo, e una serie di registrazioni sonore che, in modo piatto e
anemotivo, descrivono i difetti stessi.
La ricerca artistica di Cesare Pietroiusti esprime il suo interesse per le
situazioni paradossali o problematiche nascoste nelle pieghe della normalitÃ
e dell'esistenza ordinaria; questo lo ha portato, fra l'altro, a
esplorare scelte e intenzioni formulate da altri, e, a volte, a cercare di
fare proprie tali scelte altrui.
Nel 1994, in un suo precedente progetto per la galleria Primo Piano (In che
cosa posso esserti utile?), Pietroiusti si è reso disponibile, per la durata
della mostra, a fare un'azione utile per chiunque glielo chiedesse,
documentando in galleria modalità e risultati di tali azioni.
Nel 1997 ha raccolto in una pubblicazione i Pensieri non funzionali (ed.
Morra, Napoli), un centinaio di idee parassite, incongrue o comunque prive
di scopo apparente, formulate come istruzioni per realizzare progetti
artistici. In diverse occasioni, alcune di tali istruzioni sono state scelte
e realizzate da altri, artisti e/o curatori., e poi esposte in mostre a cui
l'artista era stato invitato (Democracy!, Royal College of Art, Londra
2000 e One hundred things that are certainly not art, Platform, Vaasa,
2001)..
19 aprile 2001, h. 12-24
La galleria Primo Piano è aperta dal lunedì al sabato orario 11-13 e 17-20;
la mostra rimarrà aperta fino al 19 maggio 2001