La Fabbrica
Losone
via Locarno, 43
+41 917805743
WEB
Alessandro Lo Monaco
dal 27/7/2006 al 12/9/2006
dal mercoledi' alla domenica, dalle 16 alle 20.
WEB
Segnalato da

Riccardo Lisi



 
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27/7/2006

Alessandro Lo Monaco

La Fabbrica, Losone

No Proper Time Of Day. Nel gioco di trasparenze di questa serie di lavori, proprio come dal testo di Opus 4, traspare solo un verso. Ma le posture di alcuni particolari costringono a presupporre l'esistenza di una quarta dimensione in una sorta di cubismo digitale.


comunicato stampa

No Proper Time Of Day

a cura di Riccardo Lisi

La fabbrica, a Losone, propone nuovamente un'esposizione personale che cerca di ampliare lo sguardo su un determinato artista. In questo caso si tratta di Alessandro Lo Monaco, giovane artista svizzero di origine italiana, sinceramente ben piu' conosciuto dal mondo dell'arte al di fuori del Ticino.

Lo Monaco e' un uomo che da anni attraversa intelligentemente vari campi creativi; tra i suoi interessi rilevante e' quello per le potenzialita' innovative permesse dalle nuove tecnologie, e non solo nell'ambito delle arti visive.

No Proper Time Of Day - titolo di questa personale - e' per esempio tratto dal testo d'un brano musicale di una delle principali band del pop elettronico del recente passato, gli Art of Noise. Si tratta di Opus 4 (1988), brano il cui testo e' totalmente non comprensibile, tranne proprio il verso da cui Lo Monaco ha scelto di trarre il titolo. L'unico verso intelleggibile, il solo che traspare da una costruzione sicuramente ambigua: facile e' il parallelo con questi lavori di pittura digitale.

Cosi' come per le sue precedenti creazioni/creature, in cui una pelle iperrealista era in realta' totalmente sintetica - ma realizzata senza uso di scanner o di textures predefinite - anche l'accuratezza nei particolari di questi spiazzanti veicoli e' totalmente frutto della fantasia di Lo Monaco. Un paragone tra le figure antropomorfe e quelle "meccaniche" e' indispensabile per chi sa che la prima opera in cui egli rappresento' un veicolo - un vecchio furgone Volkswagen cui era probabilmente assai affezionato - portava il titolo paradossale Autoritratto.

I suoi antropoidi apparivano portatori di un disagio esistenziale, forse ancor piu' evidente nell'esser sorpresi dal loro autore in pose anomale - il monitor del mac a mo' di microscopio elettronico ad altissima risoluzione. Il sillogismo e' naturale: dunque anche questi veicoli instillano agli spettatori delle loro immagini congelate una torma di dubbi da cui qualcosa puo' emergere, come da quel brano dell'88.

L'artista in questa serie di lavori forse ci agevola grazie a un gioco di trasparenze, proprio come dal testo di Opus 4 traspare solo un verso. Ma le posture di alcuni particolari - come le ruote eterosterzate del maggiolone - ci costringono a presupporre l'esistenza di una quarta dimensione, almeno, in una sorta di cubismo digitale che si esprime in forme curvilinee la cui forza estetica e' connessa anche a una reale qualita' di design. Ma sarebbe un errore considerare quest'artista come una sorta di fashion victim. Alessandro Lo Monaco ha sfiorato il mondo della moda alla stessa stregua di altri ambiti creativi, traendone cio' che poteva tornar utile alla sua rielaborazione ma senza assolutamente restarne schiavo. E ridurre la sua arte a "modaiola" o "troppo milanese" sarebbe sinceramente falso piu' che perfido. Lo dimostra un'intervista rilasciata al magazine Caffelatte nel 2002, poco dopo l'inizio della sua attuale fase di ricerca nell'arte digitale.

Cito: "I miei "manichini", come li chiami tu, son pronti a tutto pur di sfuggire al loro destino di anonimi manichini. Noi viviamo in un mondo "dopato": gli stili di vita, di comportamento e di bellezza imposti dai mass media, da quando mi ricordo, sono vacui e per la maggior parte di noi irrealizzabili". E sicuramente le "carrozzerie" delle sue creature - siano aliene maggiorate dallo sguardo troppo fisso o veicoli iperaccessoriati ma dal percorso destinato a divergere - rispettano canoni di bellezza imposti, ma decisamente falsi e innaturali. In contemporanea con la personale a la fabbrica, di questo autore e' presente un'installazione anche nella collettiva "Kunsthalle?" organizzata dall'Associazione Interazioni presso l'ex stabile Tiscanova a Locarno (via Ballerini 3). In quel caso si tratta di una per nulla velata critica al "nuovo ordine" imposto da un altro mondo ben noto a Lo Monaco, e cioe' dagli USA.

Anche qui una tematica gia' da lui affrontata, in particolare nella creatura del "Self Mad e", tatuatissimo androgino portatore forse di tutte le nevrosi del "cittadino americano medio". Un insieme impossibile di estremi, e dunque un paradosso immediatamente divenuto un imprescindibile punto di riferimento per un artista da non tralasciare nella scena artistica svizzera, pur muovendosi con modalita' ed obiettivi assolutamente personali. O meglio: proprio per questo!

vernissage: venerdi' 28 luglio, ore 18.30

La Fabbrica
via Locarno 43 - Losone
dal mercoledi' alla domenica, dalle 16 alle 20.

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