La Fabbrica
Losone
via Locarno, 43
+41 917805743
WEB
Franco Biagioni
dal 22/2/2007 al 14/4/2007
+41 792115069

Segnalato da

Riccardo Lisi



 
calendario eventi  :: 




22/2/2007

Franco Biagioni

La Fabbrica, Losone

SantuarioMobile. Archivio Dipinto della Memoria: l'artista ha dipinto decine di tavolette su legno che riportano eventi della storia del 900 e che riprendono lo stile e la capacita' narrativa e simbolica degli ex voto.


comunicato stampa

SantuarioMobile

a cura di Riccardo Lisi

Dopo una breve pausa dovuta ai lavori di modifica degli spazi espositivi de la fabbrica, a Losone – a sua volta conseguente alla nuova gestione dell’esercizio pubblico presente al suo interno – il centro culturale ospiterà da venerdì 23 febbraio, con vernissage alle 18, l’esposizione Santuario Mobile, progetto dell’artista italiano Franco Biagioni avente come sottotitolo Archivio Dipinto della Memoria. Il progetto Santuario Mobile nasce dai molteplici interessi culturali e sociali di Franco Biagioni, artista che si è spostato dalla natìa Jesi e attualmente vive vicino a Cuneo. In un periodo in cui visse in Sicilia si sviluppò in lui l’ attenzione verso una forma fondamentale dell’arte popolare nei paesi di cultura cattolica, e cioè l’ex voto. A prescindere dalla fede religiosa o meno – e va notato subito che Biagioni è artista assolutamente laico – ogni santuario non è altro che la materializzazione di un ricordo, in questo caso quello dei miracoli compiuti dal santo o dalla particolare Madonna in tale luogo oggetto di venerazione.

Si tratta di miracoli grandi e spesso piccoli, intimi, connessi a una sfera privata che viene resa pubblica e condivisa grazie appunto agli ex voto. Essi si presentano sovente come simulacri della parte anatomica malata e miracolosamente guarita (in materiali a volte preziosi, a volte umili) ma ancor più interessanti, come forma di arte popolare, sono le tavolette votive: piccoli dipinti realizzati di norma da artigiani sconosciuti con stili che in forma brut riprendono la pittura “colta” dell’epoca e del territorio di appartenenza. Si è così sviluppato un protonaïf più vero e popolare di quello manierato e sovente commerciale, paragonabile in qualche modo alle finte osterie e trattorie che ormai infestano, per esempio, le aree rurali della provincia italiana. Si tratta di una “pittura narrativa” ma non sempre di facile lettura: episodi di vita son riassunti in immagini semplici e sintetiche, in cui entità e interventi soprannaturali vengono espressi in modo ingenuamente intuitivo. Del resto non vi era la possibilità di una narrazione dinamica come quella realizzata dalle tavole dei cantastorie siciliani, creatori di una forma d’arte veramente multimediale, ma limitata purtroppo nello spazio e nel tempo.

A inizio millennio Biagioni realizza la prima tavoletta: un olio su legno di castagno che racconta con discreto lirismo uno dei tanti misteri dell’Italia dell’ultimo secolo: il disastro aereo di Ustica. L’artista aveva scelto inizialmente di narrare non i misteri della fede, ma quelli della vita pubblica della vicina repubblica. Subito, però, venne ispirato anche da eventi internazionali – come Chernobil – e da fatti non tragici: a volte notizie simili a quelle riportate nell’ultima pagina nei giornali ticinesi, ma anche nelle terze pagine. Eventi che comunque possano esser descritti da singole immagini e che tocchino le coscienze individuali, anche generando posizioni non univoche. Queste tavolette, non votive ma laiche, son ormai novanta e il numero è in continua ascesa, nonostante nell’ambito del progetto Santuario Mobile Biagioni realizzi anche tavole di natura differente. E’ il caso dei Santini: tavole sempre di ridotte dimensioni, verticali, che effigiano personaggi rilevanti, a volte positivi – come nel caso dei “santini laici” presenti nel calendario da lui realizzato per il 2007 e disponibile a Losone (dove troviamo assieme Frida Kahlo, P.P. Pasolini, Frank Zappa e così via), a volte no, come nella tavola che riunisce assieme vari “piccoli dittatori” che hanno purtroppo mantenuto il potere nel Novecento. Le opere son state esposte in vari spazi italiani, compiendo un vero e proprio tour nel corso degli ultimi anni e man mano arricchendosi anche di tavole realizzate su eventi avvenuti localmente, anche in questo caso di vario tenore e portata. Nei loro viaggi le opere giungono idealmente all’interno del santuario mobile vero e proprio: una specie di armadio su ruote che aperto rivela una scaffalatura tale da contenere tavolette, santini e documenti quali i cataloghi che saranno anch’essi disponibili alla fabbrica.

Biagioni realizza il suo desiderio di narrare con gli strumenti oggi disponibili: dunque non solo con i tradizionali pennelli - guidati da una mano decisamente abile e assieme assai lieve – ma per esempio anche tramite internet: nel sito www.francobiagioni.com è infatti possibile visionare ben 77 delle sue Tavolette, con il sempre interessante commento che anche a Losone è stato impiegato quale didascalia. Per la ricchezza e funzionalità del sito merita ringraziamenti Simonetta Bellotti, storica dell’arte e “custode” del Santuario Mobile. A tale sito rimandiamo per una conoscenza più ampia di questa parte del lavoro di Biagioni, prima e dopo la visita all’ esposizione reale. A Losone dunque sarà possibile ancora una volta guardare al lavoro di un artista italiano che ancora non era mai stato esposto in Svizzera, ma capace di comunicare anche alle nostre latitudini su vari registri: innanzitutto la lettura per immagini - esplicite e assieme intime, dove anche piccoli particolari, oggetti e posture, ci narrano qualcosa - poi nei testi che, come per le immagini, nascono da ricerche condotte personalmente da Biagioni e Bellotti, ma a monte di tutto per il concetto globale di una vera art for the masses per l’ oggi e non solo per l’Italia.

Vernissage: venerdì 23 febbraio, ore 18

La Fabbrica
via Locarno, 43 - Losone

IN ARCHIVIO [20]
Franco Biagioni
dal 22/2/2007 al 14/4/2007

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede