VI edizione del festival di cultura contemporanea, che propone una miscela di musica, danza, teatro, arte e nuove tecnologie. Contenuti singolari sono in perfetta sinergia con i luoghi inediti che li ospitano come capannoni ferroviari, fabbriche e monumenti storici abbandonati.
LIGHT UP YOUR CONTEMPORARY
Una nuova stagione di Transart e' prossima alla partenza: dall’8 settembre al 8 ottobre in Trentino Alto Adige si svolgera' la sesta edizione del festival di cultura contemporanea, che propone una ormai inconfondibile miscela di musica, danza, teatro, arte e nuove tecnologie. I contenuti singolari sono in perfetta sinergia con i luoghi inediti, presso cui il festival da sempre organizza i suoi eventi… capannoni ferroviari, fabbriche, monumenti storici abbandonati... sempre sotto la prolifica stella della sperimentazione.
In linea con gli ampi orizzonti che lo connotano, ecco allora per la serata inaugurale del festival (8.09) una serata dalle mille e una notte: „Arabian Nights" con Absolut Ensemble. Ad un anno dall’omaggio a Frank Zappa, l’ Absolut Ensemble e il suo direttore Christian Jarvi tornano a Transart con un concerto che contamina la musica occidentale pop/rock con sonorita' proprie del repertorio della tradizione araba.
Contaminazioni, pero' tra video arte e musica, presso il suggestivo forte di Fortezza: e' qui ospitato un lungo week-end (9-10.09) articolato tra numerose installazioni video - basti citare “Silent Room" poema cinematografico in sedici episodi del duo canadese skoltz_kolgen - un progetto di danza sensoriale di Mathieu Briand e Prue Lang, e il concerto dei matmos, una delle piu' importanti e amate realta' dell’elettronica.
In un periodo segnato dalle celebrazioni di anniversari dei grandi maestri della modernita', Transart_06 rendera' il suo particolare omaggio a Dmitrij Šostakovie', che sara' ricordato da Dennis Russell Davies nell’insolito ruolo di pianista, con un concerto a quattro mani eseguito insieme a Maki Namekawa, con l’esecuzione della “4. Sinfonia" (21.09).
L’asse del festival si allunga a nord fino ad Innsbruck per incontrare un altro grande maestro del contemporaneo quale Pierre Boulez e la sua Festival Orchestra Academy, direttamente dalle Festwochen di Lucerna.
Nel corso del centesimo anniversario di nascita di Samuel Beckett, musikFabrik (1.10) propone un innovativo concerto di musica/teatro con la regia di Achim Freyer e la musica che Morton Feldman aveva scritto per il padre del teatro dell’assurdo. Il grande drammaturgo irlandese sara' poi ricordato attraverso una rassegna dei videodrammi scritti per la televisione e la proiezione della versione originale dell’unica pellicola beckettiana „Film“.
Sempre per rimanere nell’ambito tra visioni e suoni e dopo il ciclo Cremaster della scorsa edizione, torna Matthew Barney con “Drawing Restraint", ultimo film realizzato dal videoartista in collaborazione con la consorte Bjork, che ne e' anche co-protagonista. Multimedialita' anche con Bob Ostertag (7.10), stella del jazz-rock americano, che collabora con il regista canadese di avanguardia Pierre He'bert per presentare un innovativo concerto per proiezione cinematografica e live music.
Oltrepassa i confini dello spazio “felt|ebb|thus|brink|here|array|telling" brano composto dal britannico Benedict Mason, che prendera' corpo grazie all’addattamento allo spazio studiato ed eseguito da Ensemble Modern (28.10); l’opera in prima italiana, fa parte del repertorio piu' fortemente innovativo di Mason… quando la musica diviene strumento di indagine dello spazio architettonico…
Una finestra sul locale sara' la presentazione dell’ultima produzione di danza di T.E.M.A. con la coreografia della altoatesina Veronika Riz
Un festival che si propone di guardare al futuro trova negli spettatori piu' giovani l’energia e l’entusiamo per continuare a crescere. Per il secondo anno, play_transart, la programmazione del festival dedicata ai bambini, circuitera' dal 27 settembre al 4 ottobre tra le scuole e i centri giovanili con progetti che propongono „tappeti di musica volante“ interattivi, violini viole e viole d’amore che moltiplicano all’infinito le loro sonorita' e carnescialesche imitazione degli animali eseguite da gruppi di soli fiati.
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