Yoko Miura
Davide Minuti
Annamaria Martena
Chinnici-Matteucci-Mariani
Gianfranco Maraniello
A cura di Gianfranco Maraniello con: Yoko Miura, Davide Minuti, Annamaria Martena, Chinnici-Matteucci-Mariani. Quattro modi di guardare la realta', quattro vie per coglierne il senso. Un collage di prospettive che riassume la complessita' delle immagini e delle storie che siamo spinti a raccontare, a trasfigurare.
A cura di Gianfranco Maraniello.
Con: Yoko Miura, Davide Minuti, Annamaria Martena, Chinnici-Matteucci-Mariani.
Quattro modi di guardare la realtà , quattro vie per coglierne il senso.
Un collage di prospettive che riassume la complessità delle immagini e delle
storie che siamo spinti a raccontare, a trasfigurare.
La sorpresa di un punto di vista inaspettato, un'immagine già percepita ma
mai vista, una storia che non avremmo mai pensato di raccontare: tutte
testimonianze tangibili di una
sensibilità multiforme e apparentemente slegata che solo l'occhio
disinteressato dell'artista sembra poter riunire.
Raccontare storie, farlo nei modi più disparati significa focalizzare
l'attenzione su livelli differenti di realtà concettualizzandone volta per
volta le immagini più rilevanti e scegliendo le vie più adatte a
concrettizzarle.
Proporre riverberi delle azioni, realizzare racconti fatti di piccole figure
che si atteggiano con gli elementi della Natura, Yoko Miura ci coinvolge in
scene che dialogano col nostro immaginario evocando favole senza soggetti.
Gli uomini e la natura si fanno allegorici e vengono inseriti in una cornice
visiva che ne evidenzia i tratti emotivi ed onirici.
Da un mondo immaginato ci spostiamo verso gli oggetti tipici che popolano la
nostra esperienza: Annamaria Martena ci propone il mondo attraverso lo
specchietto retrovisore di un’automobile, un oggetto che in questo caso
ospita il riflesso registrato di ciò che accade fuori dall’auto. Un racconto
con tutti gli elementi del vero che evoca un momento costantemente rimosso.
Una proiezione di natura diversa è proposta dal lavoro di M.G.M (Matteucci,
Chinnici, Mariani). Il gioco del racconto quotidiano convive con il gusto
per lo spaesamento. Documentarismo e fiction si scambiano costantemente i
ruoli giocando con il senso della quotidianità e con le nostre aspettative.
Gli elementi narrativi si dissolvono nel lavoro di Minuti lasciando spazio
all’attesa, al campo bianco che aspetta di essere abitato all’interno dei
suoi quadri. Pochi colori a definire quell’idea di stile tecnologico che
attraverso la musica, la moda e il design sta costruendo il nostro
immaginario collettivo e che, tramite un processo di estetizzazione dei
fatti collettivi, pare sostituire i valori con le forme.
Inaugurazione: martedì 24 aprile 2001, ore 19.30
Orari
Lun. 10.30 - 13.00, da mar. a sab. 10.30-13.00 e 16.30-20.00
Galleria Alfonso Artiaco, C.so Terracciano, 56 - 80078 Pozzuoli
tel 081/526 7988 fax 081/526 4682