Confini spazio-temporali e soglie di transizione: progetto in tre fasi a cura di Annalisa Cattani e Massimo Marchetti. Nel secondo appuntamento, saranno presentati gli interventi di Annalisa Cattani, Giuseppe Cestari ed Elena Cologni.
Venerdi' 15 settembre, alle ore 21,30, presso la Rocca Possente di Stellata
di Bondeno (Ferrara), si aprira' la seconda parte di LIMINA. Confini
spazio-temporali e soglie di transizione, progetto in tre fasi a cura di
Annalisa Cattani e Massimo Marchetti.
Nel secondo appuntamento, saranno presentati gli interventi di
Annalisa Cattani, Giuseppe Cestari ed Elena Cologni.
All'interno della serata si terra' inoltre un dibattito aperto sul tema del
limite, coordinato dall'artista Emilio Fantin (Politecnico di Milano) e
con la partecipazione della sociologa Antonietta Trasforini (Universita' di
Ferrara), del semiologo Federico Montanari (Iulm di Feltre e Universita' di
Bologna), del sociologo Luigi Negro e della matematica Chiara Lugli.
Annalisa Cattani nel lavoro "venti-trenta-quaranta" metri realizza un
lavoro site-specific che non si limita ad integrare un oggetto artistico
all'interno di un luogo particolare, ma fa dell'azione artistica un motore
che rimette in gioco percorsi di senso e di memoria che trasformano il
contenitore in oggetto dialettico. Come per molti castelli e fortezze
anche per la Rocca di Stellata si narra di un percorso sotterraneo dalla
profondita' incerta, tra i venti e i trenta metri, che avrebbe collegato
questa con la villa dei tenutari. Da anni tuttavia non si hanno che deboli
prove di questa storia, se non tramite uno scavo accidentale e tramite i
racconti dei bambini di ieri, che avevano fatto dell'entrata di
quell'antro lo scenario delle proprie avventure. L'immagine di questo
spazio ormai perduto e insabbiato dalle piene del Po, viene scavata nei
ricordi di Sergio Calori, Ermete Migliari e del custode Ramon e fa da
detonatore per un turbinio di voci e storie da parte di chi ha vissuto
dentro alla rocca, di chi l'ha osservata nelle immediate vicinanze e
infine di chi ne diffonde ancora oggi la memoria. In ognuna delle
testimonianze la galleria sotterranea e' presente ed assieme ad essa il
senso del limite, del proibito, verso una soglia che non andava
oltrepassata e che e' diventa matrice mentale dei protagonisti e di
un'epoca.
Giuseppe Cestari, nella serie Storie straordinarie all'ordine del giorno,
crea un'installazione a parete con una serie di immagini fotografiche
applicate su supporti quadrati di legno. Le fotografie sono un'ampia
rassegna di ritratti di familiari, amici e conoscenti scattati al volo,
frontalmente e senza alcuna preparazione, e poi banalmente stampati in
bianco e nero su carta precolorata da una comune stampante a getto
d'inchiostro. Proprio questa mancanza di cura, questa opacita', che si
aggiunge ad un taglio opprimente che censura la parte superiore del viso,
conferiscono un plusvalore espressivo alle immagini, che rivelano in
questo modo un'inquietudine prima nascosta, una drammatica chiusura in se
stessi, un limite nella comunicazione tra gli uni e gli altri. Le varie
tipologie, le diverse eta', i modi di vestire, l'appartenenza ad ambiti
completamente diversi e a volte distanti, spiegano le diverse storie di
queste persone, ma forse la comprensione della straordinarieta' della
propria esistenza resta un'illusione.
La ricerca di Elena Cologni si sofferma in questa occasione in modo
particolare sull'analisi percettiva della memoria la cui soglia tende
comunemente ad essere vista voltandosi indietro, ponendosi mentalmente al
passato. L'artista ne evidenzia, invece, lo statuto di epifania, un
momento che nel suo farsi e' al presente. Il passato ha bisogno del
presente per esserci, fluire e modificarsi. Nella documentazione della
performance Mnemonic Presence #3, che verra' presentata nel terrazzo della
rocca, l'artista si pone nell' atto di piegare una lunga striscia di carta
che si srotola da bobine di carta disposte su cavalletti. Ogni piega
corrisponde ad un percorso spazio-temporale che ripercorre attraverso la
rievocazione di luoghi tracce di vissuto richiamato per sineddoche.
L'azione viene riproposta contemporaneamente da tre telecamere ritardate
l'una dall'altra di tre minuti: il limite esatto durante il quale ciascuno
di noi e' consapevole degli avvenimenti presenti - in modo che gli
spettatori percepiscano l'evento sia "dal vivo" sia in "differita".
Mettendo in evidenza questo gap temporale, si sottolinea anche la
differenza di percezione interna ed esterna. Al contempo si crea
inevitabilmente il presupposto per un'ulteriore riflessione sul processo
valoriale che investe l'azione live e la documentazione di performance,
che ha coinvolto Elena Cologni in un percorso di ricerca ulteriore che si
esplica anche attraverso pubblicazioni dell'artista in collaborazione con
gruppi di ricerca.
prossimo appuntamento:
venerdi' 29 - ore 21,30 - AMAE artgroup + Fabrizio Rivola +
Catozzi/o/Vecchietti
con il patrocinio del Comune di Bondeno - Assessorato alla Promozione del
Territorio
e l'organizzazione di:
Associazione Bondeno Cultura, Istituto di cultura "Casa G. Cini" e
Associazione culturale Darth
Rocca Possente di Stellata - Bondeno
orari: venerdi' 16-19,30; sabato e domenica 10,30-12,30 e 16-19,30