The Chittendens: un multi-channel video composto di 6 video proiezioni. Per realizzare il film l'artista ha vestito 16 attori con abiti che raccontano gli stereotipi dell'America dell'800 e '900 - ad esempio la figura della segretaria o dell'uomo palestrato- l'artista ha quindi ipotizzato 14 differenti comportamenti. Il suo lavoro e' caratterizzato da molteplici riferimenti storico-culturali, inclusi films noir, d'avanguardia e storia del teatro.
The Chittendens
Per la sua seconda personale alla galleria Gio' Marconi Catherine Sullivan presenta The
Chittendens, un multi-channel video composto da una installazione di sei video proiezioni
prodotto dalla galleria Gio' Marconi, da Metro Pictures gallery (New York) e da Catherine
Bastide gallery (Bruxelles).
The Chittendens e' stato presentato in anteprima alla Secessione di Vienna nel 2005 ed e' stato
esposto alla Tate Modern di Londra fine 2005 inizio 2006.
L’artista americana Catherine Sullivan, sebbene formatasi all’inizio come attrice ed avendo
utilizzato per i suoi progetti diversi mezzi di comunicazione (film, fotografia, recitazione) e'
meglio nota per la sua passione per il teatro e la video arte attraverso cui esplora le tensioni tra
gli attori, i loro ruoli ed il loro pubblico; le costrizioni e i paradossi che caratterizzano le
rappresentazioni teatrali, le discrepanze che nascono tra i ruoli recitati e le idiosincrasie fisiche
ed emozionali dell’individuo. Il suo lavoro e' caratterizzato da molteplici riferimenti storicoculturali,
inclusi films noir e d’avanguardia, arte contemporanea e storia del teatro.
Per realizzare il film l’artista ha vestito sedici attori con abiti molto convenzionali che raccontano
gli stereotipi dell’America del 1800 e 1900 - ad esempio la figura della segretaria, dell’uomo
palestrato o dell’executive manager. L’artista ha quindi poi ipotizzato quattordici differenti
comportamenti - un’emozione o uno specifico personaggio da interpretare - e ha chiesto ad
ognuno dei sedici attori di recitare piu' di uno di questi ruoli-comportamenti, alcuni dei quali sono
stati tratti da circostanze o reazioni molto commoventi; altri, invece, sono modelli formali presi in
prestito dalla storia del teatro o dalla danza contemporanea. Ogni performance varia per durata
e forma, piu' o meno concentrata a seconda delle diverse combinazioni ritmiche.
The Chittendens e' stato realizzato in collaborazione con il compositore americano Sean Griffin
che ha scritto la colonna sonora del video. L’artista ha poi diretto il video mettendo in risalto il
dialogo formale tra le azioni degli attori e la sua musica. Ad esempio in una scena due donne
danzano e gridano come se stessero recitando una serie di istruzioni date da un invisibile
coreografo; queste azioni tradiscono in realta' piu' che una parvenza di pazzia.
Nel frattempo, una leggera musica di sottofondo suonata al pianoforte crea una atmosfera in
disaccordo con l’inspiegabile comportamento dei personaggi. Sullo sfondo un giovanotto vestito
da prete siede su una sedia dondolandosi avanti e indietro e muovendo le mani prima di alzarsi
e portare la macchina da presa in un’altra stanza, dove si vedono altri personaggi che recitano.
Si passa, senza un ordine preciso, da una sala d’aspetto ad una dispensa, da un bagno ad una
sala conferenza, un ufficio, con una narrazione diversa di volta in volta, a seconda della
condizione della stanza, di chi e' presente, e degli effetti delle singole azioni.
La forza del contrasto bianco-nero rende molto difficile dire chi e', dove e con chi, nonche' come
le stanze si aprano e chiudano una dopo l’altra. L’artista ha voluto creare l’effetto della
macchina da presa in volo come se passasse attraverso le stanze giusto il tempo necessario
per dare un’occhiata all’aspetto piu' isterico di ciascuna azione, entrando quasi accidentalmente
e uscendone perche' l’attivita' e' diventata troppo intensa.
Il titolo del video deriva da una agenzia di assicurazioni, Gruppo Chittendens.
L’artista, infatti, guidando un giorno per le strade dell’Arizona e' rimasta folgorata dalla visione di
un edificio abbandonato con una insegna sbiadita della forma di un faro, sede per l’appunto
della locale agenzia d’assicurazioni. The Chittendens e' stato girato principalmente in un ufficio
abbandonato di Chicago, ma la scena iniziale del video, nella prima stanza, e' stata girata a
Poverty Island, un’isoletta sul Lago Michigan con un faro abbandonato.
Catherine Sullivan e' nata a Los Angeles nel 1968. Vive e lavora tra Los Angeles,
Chicago e Berlino.
Tra le principali personali: (2006) The Chittendens Catherine Bastide, Bruxelles;
(2005) Ice Floes of Franz Joseph Land Kunsthalle Zurigo; The Chittendens Secession,
Vienna; The Chittendens Metro Pictures, New York; The Chittendens Tate Modern,
Londra; (2004) Catherine Sullivan: Getting Out of the 20th Century Alive Neuer
Aachener Kunstverein, Aachen, Germania; Ice Floes of Franz Joseph Land Gio' Marconi,
Milano; Ice Floes of Franz Joseph Land, house of Alex / house of Peter (and some of
those crappy details) Kunstverein Braunschweig, Germaia; (2003) Five Economies (big
hunt/little hunt) Metro Pictures, New York; Centre D\' Art Contemporain Fri-Art
Kunsthalle, Fribourg, Svizzera.
Tra le principali collettive: (2006) A Short History of Performance Whitechapel,
Londra; Une Vision du Monde La Maison Rouge, Parigi; (2005) Ice Floes of Franz Joseph
Land Prague Biennial, Praga; (2004) Ice Floes of Franz Joseph Land Whitney Biennial,
New York; Playlist Palais de Tokyo, Parigi; (2003) Baja to Vancouver, The West Coast
and Contemporary Art Seattle Art Museum; C'est Arrive' Demain Biennale D'Art
Contemporain de Lyon, Francia; Silver Dreams, Screens, and Theories Art Gallery of
Greater Victoria, Canada; Fast Forward, Media Art Sammlung Goetz ZKM, Karlsruhe,
Germania.
Immagine: The Resuscitation of Uplifting
(Chittenden Lobby: Triangle Aria)
Performer: Carolyn Shoemaker
production still from 35mm film
Ufficio stampa:
Cristina Pariset T. 02 48 12 584 F. 02 48 12 486
Inaugurazione: venerdi' 22 settembre 2006 ore 12-21
Galleria Gio' Marconi
via Tadino, 15 - Milano
Da martedi' a sabato 10:30-12:30, 15:30-19